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Speciale / Un 2017 in movimento [foto]

Gli articoli, una galleria di immagini e gli editoriali di Zeroincondotta per un resoconto (parziale) degli ultimi 12 mesi di mobilitazioni e notizie a Bologna.

31 Dicembre 2017 - 15:07

A gennaio l’attività politica riprende ben presto con l’emergere di una mobilitazione cittadina contro l’ipotesi (paventata dal Governo e più tardi tramontata) della riapertura di un Cie in città e contro i tentativi di cavalcare l’argomento attuati da destra ed estrema destra. Altre proteste riguardano le politiche di privatizzazione delle biblioteche comunali e parte quella che si trasformerà in una lunga e dura lotta contro l’installazione dei cosiddetti tornelli al 36 di via Zamboni. Viene condannato un ex capo magazziniere della Mr.Job accusato di molestie nei confronti delle lavoratrici, alcuni migranti del dormitorio sociale creato da Accoglienza Degna vanno nelle Marche per aiutare la popolazione colpita da terremoto e neve, in piazza Verdi si restaura il murale sfregiato durante le vacanze natalizie e a Scienze politiche viene nuovamente intitolata un’aula a Giulio Regeni. E viene distribuito il calendario 2017 di Zic.it, che sottolinea il traguardo dei dieci anni di attività raggiunto dal nostro giornale. Febbraio comincia con l’ultimatum del Comune nei confronti di Xm24, che inaugura una campagna cittadina per difendere l’esperienza di via Fioravanti. Sgb manifesta per il reintegro di un delegato licenziato per un post su Facebook, torna ad intensificarsi la lotta contro gli sfratti, un’enorme assemblea femminista conclude la due giorni di Non Una Di Meno, Zic.it pubblica un editoriale su “grandeur, caserme e polvere” e si infiamma la mobilitazione per la libertà di accesso al 36: i tornelli vengono smontati, poi scatta un’occupazione della biblioteca sgomberata violentemente dalla polizia a cui si risponde con immediati scontri in zona universitaria e poi, nei giorni successivi, numerose iniziative e cortei che portano anche al ferimento e all’arresto di diverse/i studentesse/i. Bologna si scopre la città italiana con il più alto numero di decessi per droga, ci lascia Ivan Cicconi (“l’ingegnere che smontava le grandi opere”) e in via Gandusio arriva immediato lo sgombero di una palestra appena occupata e intitolata alla memoria di Abd El Salam, il facchino ucciso durante un picchetto a Piacenza. A marzo Zic.it pubblica la notizia dei Vigili del fuoco accorsi al Pratello non per un’emergenza, bensì per staccare le bandiere per l’Xm24 appese in strada nell’ambito di una giornata cittadina in difesa del centro sociale. In via Menarini viene occupata la Consultoria transfemminista queer, sgomberata nel giro di qualche giorno, proprio a poche ore dal grande “sciopero produttivo e riproduttivo” organizzato per Lottomarzo. La mobilitazione contro i tornelli prosegue con l’occupazione di una sala studio al 22, i parenti delle vittime della strage alla stazione si oppongono all’archiviazione dell’inchiesta sui mandanti e in Bolognina si effettuano sfratti che sembrano operazioni di guerra ed esce “Storia di un assalto al cielo”, piccola enciclopedia del ’77 bolognese (di cui ricorre il quarantennale) autoprodotta con i materiali del CentroDoc Lorusso-Giuliani, di Mongolfiera e di Zero in condotta. Il solco tracciato dalle giornate del ’77 e la memoria di Francesco Lorusso vengono ricordate in via Mascarella e in piazza, con la Procura che indaga Oreste Scalzone (sarà archiviato) per aver invitato gli studenti ad essere “più sovversivi” e a difendersi dalla polizia. A Scienze politiche gli studenti si oppongono ad un’aggressione fascista, mentre in Fiera i lavoratori si oppongono alle esternalizzazioni scioperando nel giorno di inaugurazione del Cosmoprof. L’ex leghista ora civico di centrodestra Manes Bernardini, “mr. Legalità”, viene condannato per i rimborsi delle spese da consigliere regionale e moltissimi migranti scendono in piazza dopo essere rimasti fuori dai dormitori per la chiusura del Piano freddo.

Con aprile si ha notizia di un’inchiesta sulle lesioni e le malattie professionali accusate dai lavoratori di un magazzino della Coop, mentre la presidenza della Repubblica annulla l’ordinanza “anti-accattonaggio” partorita dal sindaco Pd di Molinella e gli studenti del Laura Bassi si attivano per cancellare le scritte fasciste in via Sant’Isaia. Zic.it pubblica un ricordo di Carlo Moccia (tra Lotta Continua, Terron Power e Cobas), raddoppia la lista d’attesa per l’emergenza abitativa e si scopre che in pochi mesi mezza regione ha già esaurito gli sforamenti delle Pm10 consentiti per tutto il 2017. Si festeggia la Liberazione al Pratello (dopo un lungo tira e molla con il Comune) e con un corteo cittadino, che finisce sotto accusa per una scritta sul Memoriale della Shoah che però Zic.it dimostra essere apparsa prima del passaggio dei manifestanti. Ancora Zic.it segnala che in città si parla in continuazione della necessità di tenere i muri puliti, eppure nessuno cancella alcune croci celtiche e la scritta “Dux” che campeggiano proprio all’ingresso del Comune. Si apprende di nove condanne per il corteo bolognese organizzato dopo l’uccisione del facchino a Piacenza, si dà l’addio a Maurizio Matteuzzi (docente “sempre pronto a schierarsi”) e arriva il momento della festa di chiusura dello storico circolo Iqbal Masih. A maggio gli studenti devono riaprire l’aula occupata in via Zamboni 22 dopo un tentativo di chiusura da parte dell’Ateneo. Nelle scuole riparte la protesta contro i test Invalsi, appaiono di nuovo delle croci celtiche sul murale dipinto dai richiedenti asilo in via Manzi, viene imbrattato anche il monumento alla brigata Maiella e al Pratello viene respinta una provocazione neofascista, mentre in Cirenaica tocca rimediare agli sfregi subiti dal murale dedicato al partigiano Ilio Barontini. In Ateneo parte la mobilitazione contro le sanzioni a carico degli studenti attivi nelle lotte sociali, in secondo grado viene confermata l’assoluzione degli imputati nel processo contro Fuoriluogo e il segretario del Pd, Matteo Renzi, viene contestato durante un’iniziativa sulla scuola. Per il (discusso) progetto People mover la Corte dei conti condanna l’ex sindaco Flavio Delbono e sette assessori della sua Giunta. Migliaia di persone scendono in piazza a favore dell’accoglienza dei migranti per la marcia “No one is illegal”. A giugno Pd e Lega cominciano a flirtare sull’opportunità di usare il lavaggio delle strade per allontanare gil studenti dalle strade e nelle scuole monta la resistenza contro le intimidazioni neofasciste contro i progetti di educazione alle differenze, accusati di propagandare la presunta “teoria gender”. Diverse contestazioni preparano il terreno alla manifestazione contro il G7 dell’Ambiente organizzato in città, che porta con sé una zona rossa in centro nonchè diversi fermi e fogli di via notificati senza aver commesso alcun reato. Il sindaco Virginio Merola annuncia che i vigili urbani avranno lo spray urticante, si viene a sapere che tra i detenuti della Dozza ci sono anche alcuni bambini piccoli e i familiari delle vittime di Ustica ricordano il 37esimo anniversario della strage sottolineando che ancora “continuiamo a non sapere chi ha sparato”. Al Santo Stefano si vive una serata ad alta tensione, nelle vicinanza di Làbas e Berneri, perchè la polizia difende con i manganelli i neofascisti radunatisi per un’iniziativa al Baraccano. Il nostro giornale espone la mostra fotografica “Bologna in movimento: dieci anni nelle immagini di Zic.it”, pubblica lo speciale “Chiedi (ancora) alla polvere: quattro anni dopo” per continuare l’inchiesta sugli spazi di nuovo abbandonati dopo essere stati sgomberati e partecipa al progetto “AAA – Festival dell’Autoproduzione, Autogestione, Autorganizzazione”, nell’ambito del quale muove i primi passi in Cirenaica una campagna contro la realizzazione di un nuovo supermercato in via Libia.

Con l’arrivo di luglio e la conseguente scadenza dell’ultimatum del Comune l’Xm24 ribadisce insieme a migliaia di persone di voler restare in via Fioravanti 24, mentre nel Bologna Pride si fa spazio una “piazza indecorosa” contro il decreto Minniti-Orlando. Sul fronte ordinanze l’amministrazione batte un nuovo record: in piazza San Francesco coprifuoco con il sole, stop ad alcol e musica già dalle 17. Zic.it collabora con il collettivo Ak-Kraak per la copertura della mobilitazione ad Amburgo contro il G20. In via Gandusio arriva tra le proteste il temuto sfratto di decine di case popolari, a cui si accompagna un’incursione della polizia nel circolo Guernelli (che viene chiuso e danneggiato) e poi la costruzione di un vero e proprio muro attorno al comparto. Le maestre contestano il Comune per la gestione dei centri estivi e, dopo una lunga ‘serrata’, l’Ateneo riapre il 36 senza tornelli ma con meno posti. Ad agosto, ancora una volta, quello della strage alla stazione è un ricordo senza conciliazione (ma con il Governo, invitato dal Comune nonostante la posizione di contrarietà assunta dai parenti delle vittime). Pochi giorni dopo Bologna si conferma capitale degli sgomberi: i sigilli scattano contemporaneamente per Làbas (dove si resiste alle cariche della polizia) e Crash. A seguito di ciò Zic.it segnala la gaffe della consigliera comunale Lucia Borgonzoni (Lega nord) che su Facebook crede di mostrare le foto dei lividi subiti dai poliziotti quando invece si tratta delle contusioni che proprio gli agenti hanno provocato agli attivisti di Làbas. Ancora Zic pubblica una lettera che ricostruisce la storia di una città “in balia di questori e procuratori”. In via Gandusio viene sgomberato anche il presidio nato dopo la cacciata degli inquilini. Un edificio sgomberato, il Condominio sociale di via de Maria, va a fuoco (dimostrando come va a finire quando le istituzioni preferiscono immobili vuoti ad immobili occupati) mentre il circolo anarchico Berneri, dopo 45 anni di storia, si fa nuovo con la collaborazione di volontari da tutto il mondo. A settembre i No Salvabanche contestano Matteo Renzi alla Festa dell’Unità e, similmente a quanto accaduto poco prima in via de Maria, scoppia un incendio anche all’ex Crash di via Zanardi. Làbas risponde allo sgombero invadendo la città con una grande manifestazione a cui partecipano migliaia di persone, Crash segue poco dopo con un “concerto resistente” che che si trasforma nell’urlo di una piazza Verdi stracolma. La lotta dei facchini torna a farsi sentire con la vertenza Sda, gli abitanti antirazzisti di via del Borgo di San Pietro si oppongono al vergognoso cartello “Non si affitta agli stranieri” e Zic.it mostra l’ennesima menzogna del Comune: un cantiere in porta San Donato si chiude ma non si vede il promesso ripristino dell’area verde nata da un’azione di guerrilla gardening, bensì un triste ciottolato. La campagna messa in piedi da un comitato spontaneo ottiene l’intitolazione di una rotonda della Barca alla memoria di Dodi Maracino, fondatore tra le altre esperienze del circolo Iqbal Masih, della Lista Reno e di Asia. Due poliziotti vengono indagati per la morte in Questura di un arrestato (si parla di suicidio), la mobilitazione in Cirenaica contro l’ennesimo supermercato si evolve nella nascita di un Comitato “contro il cemento e per l’ossigeno” e numerose realtà contestano l’arrivo in città del “bus dell’odio” che straparla di gender nelle scuole: Zic.it mostra che tra chi segue la campagna itinerante c’è chi non si fa problemi a portare un anello con croce celtica. Gli studenti universitari si fanno sentire dopo l’inchiesta che ha travolto diversi docenti accusati di corruzione, centinaia di donne (e non solo) scendo in piazza per l’aborto libero e ad Anzola si eseguono due sfratti utilizzando la forza pubblica contro la resistenza di inquilini e solidali.

A ottobre raffica di scioperi nel comparto sosta di Tper, ad Anzola viene ancora una volta eseguito uno sfratto con la polizia in antisommossa e a Giurisprudenza la mobilitazione degli studenti antifascisti riesce a far annullare un’iniziativa del Fuan sulla Siria. Alla Gd, la più grande fabbrica metalmeccanica di Bologna, metà dei dipendenti bocciano un’ipotesi di accordo firmato da Fiom-Cgil, Fim-Cisl e Uilm-Uil, una piazza tematica contro il cemento e la grande distribuzione e per l’autogestione accompagna il traguardo dei 15 anni di attività di CampiAperti e Zic.it pubblica il video della prima presentazione di “Ma chi ha detto che non c’è”, il libro di Gianfranco Manfredi racconta sul 1977. Viene rinviato a giudizio l’ex militante neofascista Gilberto Cavallini come presunto quarto uomo della strage alla stazione del 2 agosto e va avanti l’inchiesta sui mandanti, perchè la Procura generale decide di avocare a sè il fascicolo sostituendosi così ai pm che avevano chiesto di archiviare. A novembre un nuovo murale compare in piazza Verdi e al volto di Francesco Lorusso si affiancano le immagini dedicate a Irma Bandiera e alle/i combattenti di Ypg-Ypj, vengono sgomberate le famiglie ancora presenti nell’ex Galaxy e durante una passeggiata notturna di Non Una di Meno viene modificata la toponomastica cittadina coi nomi di attiviste e donne vittime di violenza. Crash occupa l’ex Veneta di via Zanolini andando incontro ad un rapido sgombero e si svolge lo sciopero generale proclamato da Cobas, Usb e Unicobas. Appare la scritta “Non si giustifica la violenza sulle donne” sulla parrocchia del sacerdote autore di affermazioni allucinanti sullo stupro denunciato da una ragazza, i fattorini del delivery si rifiutano di lavorare sulle strade rese insicure dalle neve e poco dopo scendono in piazza, alla Gd l’Usb diventa il primo sindacato e se ne va Maurizio, “proletario e ribelle”. L’amministrazione comunale inaugura (tra le polemiche) l’era del Daspo urbano applicandolo a dieci senzatetto e Zic.it prende posizione con l’editoriale “Il marketing della paura, sulla pelle dei poveri”. I migranti manifestano contro gli accordi con la Libia, Zic.it documenta che piove dentro l’appena inaugurato Fico e nasce la campagna “Aria pesa” per un monitoraggio partecipato della qualità dell’aria. Con dicembre, Crash ottiene dal Comune la disponibilità a farsi garante con una rosa di proprietari privati nella ricerca di una nuova sede e per la prima volta anche gli studenti africani dell’Unibo scendono in piazza “contro la schiavitù”. Nonostante le proteste il Comune tira un tratto di penna sul principio secondo cui “La scuola dell’infanzia è gratuita”, Zic.it solleva il caso della paccottiglia nazifascista venduta in un mercatino pubblicizzato da Bologna Welcome. Human Motor e Eat the rich promuovono una biciclittata per andare a contestere Fico e si conferma la condizione di sovraffollamento delle carceri della regione. Il progetto elaborato da Làbas si aggiudica la gestione temporanea di vicolo Bolognetti, prende corpo la mobilitazione degli studenti Fuori sede non fuori casa per alloggi e borse di studio, in Montagnola viene contestata una fiaccolata ‘anti-degrado’ con partecipanti di CasaPound e un ex militare Usa rivela che nella notte della strage di Ustica furono abbattuti due aerei libici. Zic.it svela che, in tema di rifiuti, la sostenibilità di Fico è la stessa delle multinazionali, un “virtual bombing” lanciato da Hobo sulla pagina Facebook di Fico porta alla disattivazione della possibilità di lasciare una recensione e si apprende che la riforma dell’Erp ha prodotto un aumento dell’affitto al 70% degli assegnatari.

Per la nostra redazione si concludono così altri 12 intensi mesi all’insegna dell’informazione indipendente e partigiana. Mentre un altro anno inizia, perchè c’è sempre un’altra storia da raccontare…

> Il 2017 nelle foto di Zic.it:

Un 2017 in movimento