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Speciale / Serve proprio un altro
supermercato in Cirenaica? [mappa]

Inchiesta grafica di Zic.it sulle strutture della Gdo nel rione in cui si sta progettando un ulteriore grande magazzino: stasera assemblea di quartiere a Vag61. E sabato passeggiata contro un nuovo outlet ai Prati di Caprara.

22 Settembre 2017 - 10:00

C’è proprio bisogno di altri supermercati in città? C’è proprio bisogno di un altro supermercato in Cirenaica? O forse avrebbe senso aumentare le dotazioni di verde pubblico? Per rispondere, secondo noi, basterebbe consultare la doppia mappa realizzata da Zic.it per mostrare quanti sono i supermercati già esistenti e le aree verdi presenti nel rione e nelle zone limitrofe che verrà presentata stasera nell’ambito di un’iniziativa che si svolgerà a Vag61 (dalle 18,30) per portare avanti la campagna nata nei mesi scorsi contro il progetto di realizzazione di un nuovo supermercato nell’ex area Atc di via Libia.

Le due mappe ed una loro presentazione sono pubblicate in fondo a questa pagina. Questo, invece, il comunicato diffuso per convocare l’iniziativa di questa sera: “Lo scorso 13 luglio, al giardino Giusti di via Barontini, si è svolta una bella e partecipata assemblea di quartiere promossa da Resistenze in Cirenaica per discutere del progetto finalizzato alla realizzazione di un nuovo, ennesimo supermercato piegando ad interessi privati la ‘riqualificazione’ dell’area ex Atc di via Libia. Un’iniziativa di dubbia utilità destinata ad aumentare il consumo di suolo, il traffico e l’inquinamento nella zona, oltre a mettere in crisi la rete di piccoli commercianti del quartiere rinunciando alla crescita di spazi verdi e di socialità. Da quell’assemblea è emersa la volontà di far nascere una campagna popolare che si opponga a questo progetto, evitando che ancora una volta decisioni così importanti per un territorio vengano prese sulle teste di chi lo vive. Le settimane successive all’incontro nel giardino Giusti non sono trascorse invano, perchè è proseguita la ricerca e l’elaborazione di informazioni sul progetto, è emersa la notizia della costruzione di un ulteriore supermercato nella zona di via del Lavoro (un altro!) e sono state raccolte le firme (ben 222!) per richiedere una riunione del Consiglio di Quartiere, aperto alla cittadinanza, che si occupi espressamente del futuro dell’area ex Atc: la seduta è stata convocata per giovedì 28 settembre alle 20, al centro sociale Scipione dal Ferro in via Sante Vincenzi 50. Anche in vista di questo appuntamento, si propone di portare avanti la campagna contro il supermercato incontrandoci di nuovo insieme”.

L’iniziativa prevede “un’assemblea aperta per continuare il confronto e lo scambio di informazioni, arrivare alla costituzione di un comitato di quartiere che si ponga l’obiettivo di fermare il progetto e decidere cosa fare in occasione del Consiglio del 28; lancio di una petizione popolare contro il nuovo supermercato; presentazione di un approfondimento sulla ditta che intende attuare il progetto; presentazione di una mappa (a cura di Zic.it) che mostra il numero di supermercati già esistenti nella zona confrontandoli con le aree verdi a disposizione dei cittadini; cena sociale di autofinanziamento.

Problematiche molto simili sono quelle sollevate dal Comitato rigenerazione no speculazione, che dalle parte opposta della città si sta opponendo ad alcune operazioni urbanistiche rientranti nella partita della ristrutturazione dello stadio Dall’Ara: in particolare, manco a dirlo, si parla di un nuovo supermercato nell’area dell’ex centro sportivo Cierrebi e di un nuovo outlet all’interno dei Prati di Caprara. Proprio i Prati di Caprara sono l’obiettivo di una “passeggiata esplorativa” che il Comitato ha in programma per sabato pomeriggio. Partendo dall’ex Cierrebi, il Comitato intende entrare nell’ex area militare “per far vedere alle persone di cosa si sta parlando- è la spiegazione data in una conferenza stampa- visto che in tanti non hanno mai avuto occasione di prendere visione di questo luogo straordinario”. Dove il Comitato mai e poi mai intende veder sorgere un nuovo outlet: “Un’autentica follia”, considerando che queste strutture sono “straordinari attrattori di traffico” e così “si andrebbe ad esasperare i già drammatici problemi di mobilità della zona”. Così come il Comitato boccia la costruzione di nuove case, a fronte delle “centinaia e centinaia di appartamenti vuoti” che già si contano in città. Quello che invece “noi vogliamo preservare è un grande bosco urbano- continua il Comitato- e cioè esattamente quello che dichiarò il sindaco Virginio Merola due anni fa”. Perchè è “intollerabile” che la ristrutturazione dello stadio debba prevedere certe “nefandezze” ed una “straordinaria speculazione” come quella in cantiere. Su queste tematiche, il Comitato ha già raccolto oltre 3.000 firme.

Alle attività del Comitato partecipa anche Venti Pietre, che ha indirizzato al sindaco Merola un corposo documento (disponibile sul sito dell’associazione) che comincia così: “Vogliamo affermare ancora una volta che Prati di Caprara deve restare libera da nuovi inutili insediamenti abitativi e commerciali perché è un bene pubblico della città. In particolare, Prati di Caprara Est sarà un meraviglioso parco di Bologna, indispensabile per la nostra città, in una zona avvelenata dall’inquinamento anche più di altre che non può resistere al vostro ennesimo progetto di ‘nuovo quartiere della città’ che qui nessuno vuole, come ben dimostrano le firme di più di 3000 cittadini che le verranno presto presentate”.

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> La mappa di Zic.it su supermercati e aree verdi in Cirenaica:

“Lost in the supermarket”

Siamo abituat* ormai a veder spuntar come funghi nuovi supermarket e centri commerciali, fino al qualche tempo fa sembrava che ciò riguardasse solo le estreme inabitate periferie ma negli ultimi tempi ci accorgiamo, a volte solo troppo tardi, che invece anche le strade che percorriamo ogni giorno subiscono repentine trasformazioni.

È questo il caso dell’area sotto il ponte di via Libia, un’area che fino a pochi mesi fa apparteneva alla Provincia e quindi alla collettività. La storia dell’area è lunga, si passa dall’autorimessa Atc alle Officine di Piazza Grande, poi sede della polizia municipale e poi ancora sede di diverse associazioni, il tutto costellato da strani incendi, sfratti, sgomberi e infine demolizioni (1). Dal 2008 prima la Provincia e poi la Città Metropolitana tentano ripetutamente ed invano di svendere l’area che alla fine andrà ad una ditta bresciana, dal passato quantomeno poco trasparente.

Ma è solo pochi mesi fa che gli abitanti del rione Cirenaica scoprono che del progetto originariamente previsto per l’area che consisteva in un intervento misto tra residenziale (di cui una parte popolare) e piccolo commercio, più un parco pubblico di 3.000 metri quadrati e una pista ciclabile non è rimasto quasi nulla ed al suo posto nascerà l’ennesimo supermercato. Eh sì, perché in quartiere, come nel resto della città, sembra proprio che pianificazione urbana sia sinonimo di cemento, supermercati e opere strambe e costosissime; il tutto nascosto in bella vista dietro parole ormai divenute di uso quotidiano ma evidentemente svuotate dai reali significati e dalle azioni che danno senso a quelle stesse parole come “processi partecipativi”, “pianificazione di lungo periodo”, “mobilità sostenibile” e tutti i vari green-qualcosa.

Abbiamo pensato quindi che sarebbe stato utile dare forma a quello di cui parliamo e mappare questa vera e propria invasione, a livello di quartiere (S.Donato-S.Vitale) e zone immediatamente limitrofe, scoprendo che sono ben 22 i supermarket presenti nell’area (appartenenti alla grande distribuzione), la maggior parte dei quali di medie-grandi dimensioni.

Di seguito le due mappe prodotte.

Un altro è già in arrivo (ora in via di costruzione) a circa 600 m in linea d’aria dall’area in questione, a fronte di una popolazione residente di circa 65000 (2) persone ed un 4% (3) dell’area totale destinata ad aree verdi pubbliche.

L’impatto sulla viabilità è stimato, nel momento di picco, in 100 veicoli/ora tra le vie adiacenti, esclusi i camion per il trasporto delle merci, un impatto sulla qualità della vita non indifferente in un rione storicamente tranquillo, privo del traffico che caratterizza le principali arterie delle città, dalle strade piccole, i palazzi bassi ed un ritmo lento, popolare.

Da parte dell’amministrazione, fino ad ora, solo la solita retorica del controllo e della sicurezza (ossia qualche inutile telecamera), delle avvenute comunicazioni rispetto alla popolazione (evidentemente inefficaci), manca quella dei posti di lavoro (forse questa volta è troppo anche per loro) e gran finale…il mercato, le leggi del mercato, il consumo, lasciamo che la selezione commerciale faccia il suo corso… e poi? Quando fallirà o la ditta deciderà di chiudere per una ragione qualsiasi? A chi toccherà convivere con l’ennesimo mostro di cemento sotto casa?

Al di là dei numeri e dei casi specifici la riflessione che vogliamo stimolare con questo piccolo spunto dalle note geografiche riguarda la gestione del territorio e la nostra capacità attiva di determinarne i processi e la trasformazione, dal basso e collettivamente.

Si scrive green si legge cemento e supermercati.

(clicca sulle mappe per ingrandirle)

3 Elaborazione dati OSM (https://www.openstreetmap.org/ )