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Spagna / La rabbia dei minatori invade la Madrid dell’austerità

Nella capitale spagnola la manifestazione dei minatori decisi a lottare fino all’ultimo contro le politiche “lacrime e sangue” del governo Rajoy. Ripubblichiamo da Infoaut.

11 Luglio 2012 - 20:15

(da Infoaut)

Solo 8 ore dopo la conclusione della Marcha Negra, con circa duecentomila persone che han gremito Puerta del Sol, è partita dalla storica piazza Colòn la manifestazione dei minatori decisi a lottare fino all’ultimo contro le politiche di tagli lacrime e sangue attuate dal Governo Rajoy sui diktat del gotha finanziario europeo. Nel frattempo, proprio al Congresso, il governo era chiamato a varare l’aumento dell’IVA dal 18 al 21% mentre veniva abolita la tredicesima.

(Foto: Europeans against the political system)

Una giornata elettrica, dunque,nella capitale spagnola, invasa sin da ieri sera dall’arrivo di decine di migliaia di minatori, minatrici, famiglie, lavoratori e studenti solidali. La manifestazione di oggi, partita alle 11, si è snodata lungo il Paseo de La Castellana è aveva come obiettivo l’assedio al Ministero dell’Industria. Le prime fasi hanno visto nelle prime file i minatori leonensi e aragonesi. Al silenzio delle grandi occasioni si alternava il canto fiero e impressionante dell’inno de los mineros, quel Santa Barbara Bendita tornato prepotentemente alla ribalta in questo mese e mezzo di scioperi selvaggi e resistenza nelle conche asturiane.

Piano piano, con l’ingrossarsi della marea di persone, hanno iniziato a prendere parola i sindacalisti e lì si è percepito chiaramente nella folla un certo risentimento verso i principali leader; in particolare i minatori han puntato il dito contro il leader dell’UGT Candido Mendez “Buffone, scendete in piazza solo per farvi fare la foto”.

Verso le 2 del pomeriggio il lungo serpentone si è attestato di fronte al Ministero dell’Industria, con lancio continuo di petardi, e la tensione è arrivata alle stelle. La polizia non ha atteso nemmeno un ulteriore avanzamento del corteo per caricare, sparando come è solita fare pallottole di gomma ad altezza d’uomo e sganciando blindati contro il corteo.

Le prime cariche hanno visto una resistenza passiva dei minatori, che però si son subito ricompattati e hanno preso ad avanzare, stavolta facendo fronte con lanci di pietre.

La reazione dei minatori ha fatto scattare l’intervento dei poliziotti a cavallo, che non si sono risparmiati nell’inseguire manifestanti isolati persino per chilometri, lungo il Paseo de la Castellana e dintorni.

Anche i vari reparti degli “antidisturbios” han cominciato a caricare indiscriminatamente, in uno scenario che da molto tempo non si vedeva nella metropoli spagnola, completamente in tilt.

La folla si é ricompattata all’imbocco del paseo della Castellana, e le prime file lanciavano petardi per creare un cuscinetto di distanza e riprendere fiato, dopo almeno 5 cariche, sia a cavallo che con i blindati. I minatori e le minatrici gridavano alla polizia “mercenari, ve ne pentirete!”, caricando l’animo dei manifestanti. Così, dopo i primi indietreggiamenti la folla guadagnava terreno verso il ministero! In questo scenario, molti fotografi sono stati brutalmente aggrediti per impedire che si riprendesse l’avanzata del corteo.

Ormai la sensazione che regna non solo nei cuori dei manifestanti, ma anche in quelli di decine di migliaia di famiglie di tutta la penisola, é quella della totale rottura di ogni volontà diplomatica da parte del Governo. Definitivamente saltata la possibilità di negoziazione con Soria, ora la palla “rovente” balza in mano ai sindacati, pesantemente attaccati per la loro inermità dai manifestanti, e che non potranno tardare a prendere parola sul radicalizzare o meno le forme di sciopero generale fin qui messe in campo. Da questo punto di vista, ancora una volta la #ResistenciaMinera, come un virus nel sistema della rappresentanza iberica, ha saputo colpire nel segno, trascinando con sé la solidarietà incondizionata di centinaia di migliaia di madrileni e di tantissime altre località della Spagna, laddove si stanno confermando i concentramenti per cortei di solidarietà a partire dalle 18 in poi. Un esempio, quello della giornata minera, molto importante anche per certe categorie nostrane che pensano che la concertazione possa essere una soluzione reale in tempo di recessione e tagli. Tant’é che, non paghi, numerosi gruppetti di manifestanti hanno circondato il Congresso dei Deputati, e si mormora che Rajoy e Soraya Saenz, vicepresidente del Governo, siano stati costretti ad uscire da una porta di servizio sotto scorta (dato da confermare).

A 5 ore dall’inizio del corteo, centocinquantamila persone avanzano e indietreggiano lungo il Paseo della Castellana, seguiti dal circolare frenetico dei blindati. Verso le 4 e mezza i sindacalisti hanno terminato i loro proclami. La gente invoca le dimissioni del governo Rajoy; un paio d’ore prima anche il segretario di Izquierda Unida aveva richiesto le dimissioni immediate del Ministro degli Interni per la gestione irresponsabile della giornata di protesta.

Alle ore 19 da Atocha riprenderanno cortei a Madrid in solidarietà alla lotta dei minatori. Le ultime notizie ci parlano di 32 feriti e 7 arresti.

La giornata, da lotta vertenziale, si è subito configurata come un momento di presa di piazza e parola generalizzato, e si annuncia ancora lunga. La sensazione è che la radicalizzazione della lotta, imposta dall’agire indiscriminato della polizia, sia un dato di cui moltissime persone cominciano a tenere conto, e un segnale da cogliere anche a queste latitudini.

Di sicuro, alla rabbia crescente dovuta al muso duro del Parlamento su questioni come tagli a sanità, educazione, settori strategici, si aggiungono i fatti di oggi, dove è stata gravemente ferita persino una bambina di tre anni, raggiunta alla coscia dall’ennesima pallottola di gomma. Ma uno dei dati decisivi della giornata è che a partire dalla tenacissima lotta dei minatori in queste ore nelle piazze di Madrid stanno resistendo molteplici istanze di lotta contro la crisi… una nuova estate di lotta all’austerità in Spagna?

> I video della giornata 123