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Dopo lo sgombero, Social Log rilancia: “Ora nuovi passi avanti” [foto+audio]

Concluso lo sgombero dello stabile in mura di porta Galliera, rilasciato lo studente fermato in mattinata. Giovedì 14 luglio’016 assemblea pubblica all’ex Galaxy di via Fantin.

12 Luglio 2016 - 18:10

Sgombero mura di porta Galliera - © Michele LapiniCarabinieri e polizia hanno dovuto faticare a lungo per piegare la resistenza degli occupanti del condominio sociale e dei numerosi solidali arrivati nel corso della mattinata. Solo a ridosso di mezzogiorno hanno superato le barricate allestite nella palazzina entrando da porte e finestre, mentre a una delegazione di Social Log era stato finalmente accordato di “fare da garante” alle operazioni, facoltà fino a quel momento negata a suon di manganellate.

Verso ora di pranzo, Enrico, lo studente di medicina fermato in mattinata, è stato rilasciato.

Alle 14 tutti gli occupanti erano usciti dalla palazzina. Alcuni mostravano le ferite alle mani e alle braccia riportate durante lo sgombero; i più piccoli ingannavano i lunghi tempi dell’identificazione giocando con gli operatori del 118 e con il grosso orsacchiotto di peluche che da mesi è mascotte delle occupazioni abitative.

Concluse le operazioni, gli attivisti di Social Log hanno spiegato che, dopo lo sgombero di oggi, “perpetrato con le stesse modalità dell’ex-Telecom e di altri sgomberi avvenuti in città, siamo contenti di doverci dare nuovi passi avanti da fare collettivamente. Giovedì sera convochiamo un’assemblea pubblica aperta a tutti i solidali che vorranno rapportarsi a questa importante lotta di dignità, al Galaxy alle ore 20, per ridare slancio a questo movimento e trovare i punti comuni per far ripartire le battaglie e le vertenze importanti di questa città. Sappiano che se troveremo davanti ancora i manganelli troveranno ancora la resistenza di un movimento che si sta formando giorno dopo giorno nelle periferie cittadine, e i comitati antisfratto, composti da centinaia di persone, ne dimostrano la forza.

(l’articolo prosegue sotto la fotogallery)

Sgombero in via di Mura di Porta Galliera

Social Log ha proseguito poi tornando a inquadrare i tratti dell’emergenza abitativa in città: “Sono più di diecimila gli sfratti avvenuti ed eseguiti dal 2010 al primo trimestre del 2016 – spiegano gli attivisti – Questo ci fa pensare alla direzione che sta prendendo il governo Renzi e i governi locali. Vediamo susseguirsi le nuove normative e decreti che riguardano i pignoramenti, facilitandoli e velocizzandoli da qua al prossimo futuro. Con le nuove norme il pignoramento potrà essere eseguito direttamente da funzionari di una banca, e le famiglie che potranno vedersi cacciate dalle case per il mancato pagamento di anche solo una delle rate. Nel contesto regionale ad aggravare l’emergenza è la richiesta del nuovo Isee, che ha trasformato d’un tratto molte persone che il giorno prima erano considerate povere in nuovi ricchi, abbassando la soglia per poter mantenere il diritto alla casa popolare: una legge che va ad intaccare i meccanismi di aiuto e solidarietà che andavano ad attutire questa emegenza strutturale”.

Continua il collettivo: “Lo ripetiamo da molto tempo: il problema è quello degli immobili vuoti. Sono 14.000 nell’area metropolitana di Bologna gli immobili lasciati vuoti, di proprietà di società per azioni e società costruttrici, di banche e immobiliaristi vari, lasciati all’incuria e al logoramento, mentre chi li apre e li ristruttura per trasformarli in abitazioni per dare un futuro ad anziani e bambini lasciati per strada vengono colpiti. Inoltre chi rimane senza casa non ha più la possibilità di mandare i figli a scuola o di accedere alla sanità, perchè perdono la residenza, a causa dell’articolo 5 che prevede che chi non ha un contratto di affitto non può avere la residenza. Sono tanti i dati che narrano l’emergenza abitativa in questa città e non solo, e ci racconta di una guerra contro i poveri, lasciando gli ultimi da soli come numeri su delle carte. Di fronte a questa dinamica abbiamo deciso come Social Log quando siamo nati due anni fa di non voltare più le spalle e di far parlare le povertà di questa città. Così abbiamo fatto e così faremo”.

Quelle operate oggi dalla polizia, secondo gli occupanti e il loro legale, sono le “ennesime e gravissime violazioni che andranno ad arricchire il dossier che verrà portato alla Corte europea dei diritti dell’uomo”, che il collettivo compila dai giorni dello sgombero dell’ex Telecom di via Fioravanti. Gli agenti si sono presentati “in assetto da guerra” compiendo un intervento “brutale ed aggressivo”, affermano, “al punto di togliere acqua e luce alle famiglie che si trovavano nella propria abitazione”.

Il Comune ha fatto sapere che intende sistemare provvisoriamente i nuclei familiari in albergo, per poi valutare i casi singoli per stabilire chi abbia diritto a forme di “accoglienza sociale”. Gli adulti single invece sarebbero destinati a dormitori e altre strutture a bassa soglia. Più precisi i numeri forniti da Social Log: dodici le famiglie in albergo, tra di loro tre donne in stato di gravidanza. Per quanto riguarda gli altri, secondo il collettivo non è detto che tutti accettino la proposta dell’amministrazione. In ogni caso, il collettivo ha stigmatizzato la condotta dei servizi sociali: “All’emergenza abitativa si risponde con altre non soluzioni, come l’albergo per chissà quanti giorni”. E ancora: “Il pronto intervento sociale è arrivato solo dopo tre ore dall’inizio” e durante lo sgombero gli operatori “non sono entrati all’interno dell’edificio”, riferiscono.

Due degli occupanti hanno raccontato ai cronisti la loro storia. Quella di Faten, arrivata dalla Tunisia sette anni fa, ritrovatasi disoccupata e poi sfrattata, un marito con una malattia del fegato, due figli piccoli: “Per tre o quattro ore sono stati spaventatissimi, perché c’è stata anche violenza. Noi abbiamo chiesto di aprire una trattativa, loro continuavano solo a dire che dovevamo uscire e che sarebbe stata colpa nostra se fossero caduti i bimbi”

Aldo, invece, viene da Roma e prima della crisi faceva l’agente turistico. Sua moglie, con problemi respiratori, è una delle persone portate via in ambulanza nelle prime fasi dello sgombero: “E’ stravolta”, dice, e aggiunge:  “La gente che pontifica e dà giudizi sommari non ha mai vissuto il dramma di trovarsi senza casa. E’ una stupida guerra fra poveri, chi occupa non lo fa certo per divertimento ma perché costretto”. Stasera i due passeranno la notte in auto:”E’ comoda, spaziosa. Intima soprattutto”, scherza.

 

> Gli audio della conferenza stampa: