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Sit-in davanti allo store H&M: “Basta sfruttamento!”

Crash: “Comunicazione solidale con i lavoratori in lotta a Lodi, Pavia e Piacenza”. SiCobas: ottenuto un incontro per discutere delle problematiche dei magazzini a livello nazionale.

27 Agosto 2016 - 17:32

14100478_1030552067042615_3607105362686563620_nAttivisti di SiCobas e Crash, oggi pomeriggio, in presidio davanti al centralissimo store H&M di via Indipendenza. Un sit-in lanciato come iniziativa di “comunicazione solidale con i lavoratori in lotta a Lodi, Pavia e Piacenza contro le condizioni di lavoro negli stabilimenti della multinazionale dell’abbigliamento! Lotta dura contro Xpo (che gestisce i magazzini, ndr) e H&M!”, spiega Crash via Facebook. Chi lavora per H&M in Turchia, in Siria, in Italia deve fare i conti con situazioni di “sfruttamento, non riconoscimento dei diritti basilari del lavoratore, svilimento della dignità”, ricordano lavoratori e attivisti: “Ma ora abbiamo alzato la testa!”. Due giorni fa, questo sabato di azioni e iniziative di boicottaggio davanti ai negozi H&M era stata annunciata dai SiCobas, che avevano fatto il seguente punto della situazione: “Dopo 15 ore di blocco del magazzino Xpo-H&M di Stradella e degli scioperi nei magazzini Xpo di Settala e Piacenza, ottenuto per martedì un incontro con Xpo nel quale discutere le problematiche dei magazzini interessati a livello nazionale. Se dall’incontro non uscirà nulla di concreto si ritornerà davanti ai cancelli. Prosegue, invece, la campagna di boicottaggio contro H&M che si è sfilata dal tavolo di trattativa”.

Le tappe precedenti della mobilitazione sono ripercorse anche dal collettivo Clash city workers che, a livello nazionale, sostiene la lotta dei lavoratori dei magazzini Xpo e H&M: “Nonostante il tentativo da parte dei padroni di spegnere sul nascere qualsiasi presa di coscienza da parte dei lavoratori, davanti ai cancelli dei magazzini H&M non si molla. Non ci si arresta e si resiste consci che l’organizzazione e l’unità di classe siano le uniche armi per ottenere condizioni di lavoro dignitose. Ripercorriamo le tappe che ci hanno portato fin qui! Gli scioperi sono iniziati il 28 luglio a Stradella (Pv), presso il magazzino logistico gestito dalla cooperativa Easycoop, dove un centinaio di lavoratori e lavoratrici hanno presidiato i cancelli per 16 ore contro contratti part-time fasulli, contratti a tempo determinato nonostante anni di lavoro in magazzino, sms il giorno prima per dire l’orario d’inizio della seguente giornata di lavoro, Ccnl non rispettato e buste paga irregolari. Nonostante questo, azienda e cooperativa hanno continuato a non riconoscere la rappresentanza sindacale del Si Cobas, che si è fatto carico della lotta di questi lavoratori, e hanno tentato la strada dell’intimidazione collocando in pianta stabile davanti ai cancelli le forze di polizia… I lavoratori non si sono lasciati spaventare e il 4 agosto hanno organizzato una nuova giornata di sciopero. Sono bastate 6 ore di blocco perché la Cooperativa Easycoop del magazzino ‪H&M‬-‎Xpo‬ accettasse di sedersi al tavolo per un incontro previsto per il giorno successivo nella sede di Milano del SiCobas. Durante l’incontro e la tentata trattativa, di fronte alle rivendicazioni messe sul tavolo dai lavoratori e dalle lavoratrici, la cooperativa ha preso di nuovo tempo usando la becera scusa che i responsabili erano in ferie e rimandando ogni decisione alla settimana successiva senza assumersi nessun impegno concreto. Le azioni sindacali sono dunque continuate e il 10 agosto nell’ambito della stessa vertenza si è unito alla lotta un altro magazzino della multinazionale H&M, quello di Casalpusterlengo (Lo), dove sono stati annunciati 15 licenziamenti, dove le condizioni di lavoro sono altrettanto pessime – contratti settimanali dopo anni di lavoro, di turnazioni assurde e riposi inesistenti – e dove si è sentito di far parte di una lotta comune. Ancora il 18 agosto si sono presidiati i cancelli al magazzino di Stradella. Qualcosa inizia a cambiare: compaiono in bacheca per la prima volta turni e riposi settimanali, ma non vengono ancora riconosciuti la rappresentanza sindacale, l’applicazione del Ccnl né le buste paga regolari. Il 20 agosto il blocco diventa unitario e si sposta a Casalpusterlengo: la solidarietà di classe è forte come non mai; i lavoratori e le lavoratrici presidiano i cancelli giorno e notte per quattro giorni. Il 22 agosto davanti ai magazzini arrivano lavoratori e solidali da diverse città del nord Italia, si uniscono anche altri lavoratori che all’interno del magazzino di Casalpusterlengo lavorano per la cooperativa”.