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Siria / Continua l’offensiva su Homs, l’esercito attacca anche nella provincia di Damasco [audio]

Ieri decine le vittime dei bombardamenti e dei mortai. Nazioni Uniti paralizzate dal veto di Russia e Cina, il nuovo fronte diplomatico sono le ambasciate.

07 Febbraio 2012 - 13:30

(dal sito di Radio Onda d’Urto)

Nel week end, il presidente Bashar Al Assad ha scampato la condanna dell’Onu grazie al veto di Russia e Cina. Oggi, Damasco cerca di chiudere la partita con i ribelli attraverso l’offensiva militare più massiccia degli ultimi mesi. Blindati, carri armati e militari fedeli al governo baathista sono scesi in campo ieri a centinaia contro i ribelli, in particolare a Homs, bombardata a colpi di mortaio. Colpito anche un ospedale da campo. Mezzi dell’esercito siriano hanno preso d’assalto anche la città di Zabadani, nella provincia di Damasco. Attacco militare pure a Daraya, sempre nei pressi della capitale. Per l’opposizione siriana, almeno 51 i morti, confermati dal segretario generale della Lega araba Nabil el Araby che ha condannato i bombardamenti lealisti in Siria affermando: “un’escalation militare potrebbe generare una guerra civile di proporzioni regionali”.

Sul fronte diplomatico, invece, il ministro degli Esteri italiano, Giulio Terzi, ha dichiarato che la possibilità di espellere gli ambasciatori siriani “é oggetto di concertazione tra i paesi Ue”. L’annuncio è arrivato al termine dell’incontro con il premio Nobel per la Pace yemenita Tawakol Karman, che aveva chiesto all’Occidente la cacciata dei diplomatici siriani. Il presidente Usa Barack Obama ha invece ribadito in un’intervista alla Nbc la propria linea: ” E’ molto importante – ha detto Obama -che la crisi della Siria sia risolta senza un intervento militare. La strada da seguire è quella delle sanzioni, per fare pressione su Assad e favorire la costituzione di un governo di transizione”. A pochi mesi dalle presidenziali statunitensi dell’autunno 2012 e con il pantano libico ancora ben impresso nella memoria, l’Occidente non pare quindi avere intenzione di aprire un nuovo fronte di guerra alle porte dell’Iran, dalle conseguenze imprevedibili. Il terreno di scontro, al momento, è quello delle ambasciate: gli stessi Usa, oggi, hanno deciso di chiudere i loro uffici a Damasco per motivi di sicurezza, chiedendo ai cittadini Usa di andarsene. Ma qual’è la situazione oggi a Damasco? Miriam, freelance italiana in incognito che si trova in Siria