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Sgombero via Irnerio, in 32 denunciati per occupazione e resistenza

Tra questi, oltre agli attivisti di Asia-Usb, anche diverse famiglie. Il sindacato: “Notifiche recapitate con una modalità da avvertimento mafioso alla vigilia del corteo del 25”. Social Log impedisce per la quinta volta una sfratto.

04 Aprile 2017 - 16:25

Per aver resistito allo sgombero del palazzo in via Irnerio, dove avevano trovato casa decine di famiglie, in trentadue sono stati denunciati. Così Asia-Usb in un comunicato denuncia quanto accaduto: “Con una modalità da avvertimento mafioso, alla vigilia del corteo del 25 a cui ci preparavamo a partecipare, in piena continuità con il clima di terrore che media e forza pubblica hanno creato intorno alla giornata, la Digos di Bologna ha recapitato brevi manu ad un nostro compagno un fascicolo che notifica 32 denunce per l’occupazione e la resistenza allo sgombero dello stabile vuoto di proprietà del Sant’Orsola in via Irnerio 13, avvenuto il 3 maggio 2016, molte delle quali a carico delle famiglie degli abitanti stessi”.

I giorni di occupazione dell’immobile sono così ricordati dagli attivisti per la casa: “Con un periodo di grandi occupazioni abitative abbiamo dimostrato come l’amministrazione cittadina (Pd) abbia mascherato sotto strutture d’emergenza e cooperative insufficienti una città piena di stabili sfitti in mano a grandi proprietari pubblici e privati mentre sempre più persone vengono sfrattate ogni giorno, mentre le case popolari vengono svendute ai privati”.

E sempre in tema di emergenza abitativa in città, Social Log racconta dello sfratto scongiurato per la quinta volta in via del Lavoro: “Abbiamo dato vita ad una muraglia meticcia per impedire lo sfratto per Layla e la piccola Malak alla cui situazione di difficoltà le istituzioni non hanno presentato alcuna soluzione. La determinazione del picchetto, nonostante l’insistenza della proprietà e della polizia presenti sul posto, ha strappato un rinvio”. Dagli stessi attivisti è stata inoltre espressa solidarietà ai denunciati per lo sgombero della biblioteca di via Zamboni 36: “La gioia per questo risultato è giunta in contemporanea alla notizia delle misure cautelari per Angelo, Emiliano e Morgan. Queste misure, finalizzate alla repressione del conflitto sociale della nostra città, sono inaccettabili”.