Acabnews Bologna

“Sgomberi e confini non ci fermano”

Dopo il presidio di ieri, i No Border rilanciano con una manifestazione cittadina: appuntamento davanti alla Stazione sabato alle 14,30. Usb contro i protocolli per far lavorare gratis i richiedenti asilo.

01 Ottobre 2015 - 19:41

No Border Ventimiglia (foto fb HoboBologna)In contemporanea a molte altre città italiane, ieri centinaia di persone si sono radunate in piazza Medaglie d’Oro, in solidarietà al presidio permanente No Border di Ventimiglia di cui era in corso lo sgombero. In corteo, muniti di bandiere e cartelli, hanno fatto ingresso nella Stazione Centrale dietro lo striscione “Sgomberi e confini non ci fermano, Ventimiglia è ovunque”.

Una nuova mobilitazione è già alle porte: “Il 3 ottobre è l’anniversario della strage avvenuta al largo delle coste di Lampedusa, quando più di 366 persone persero la vita durante un naufragio su cui ancora deve essere fatta chiarezza – si legge sul profilo facebook di NoBorder Bologna – Da Lampedusa viene proposta una data che ricordi quei fatti e al contempo guardi a cosa sta avvenendo ora. Nelle ultime settimane i migranti hanno ridisegnato i confini, imposto un cambiamento alla società che supera ogni demarcazione. Sul fronte istituzionale è il caos: la Germania ha aperto e chiuso le proprie frontiere a piacimento, l’Ungheria ha alzato altri muri, l’Italia sta attivando hotspot per dividere gli immigrati buoni da quelli che devono essere mandati indietro, sulla base di criteri del tutto discrezionali. Un piano europeo non esiste”.

L’appuntamento è per le 14,30 di  sabato 3 ottobre in piazza Medaglie d’Oro. Tra le rivendicazioni avanzate dai No Border, la smilitarizzazione dall’accoglienza, la fine della distinzione tra rifugiati e migranti, la revoca degli accordi Dublino III che impongono l’obbligo di registrazione nel primo paese Ue di arrivo.

Ci sarà anche Usb: “L’Amministrazione Comunale firma protocolli con prefettura, associazioni di volontariato, sindacati complici e Cooperative sociali per far lavorare GRATIS i richiedenti asilo sul territorio – denuncia il sindacato – utilizzano quindi la condizione di miseria in cui versano molti immigrati, profughi politici  a cui va la nostra solidarietà, per abbattare ulteriormente le condizioni di tutti i lavoratori e di chi un lavoro non riesce a trovarlo. Fare lavorare gratis le persone, siano esse rifugiati politici o giovani “volontari” dell’Expo o pensionati “volontari”  serve a tagliare i servizi e ad aprire una competizione verso il basso per quanto riguarda i diritti normativi ed economici di tutti noi”.

“Anche per questi obiettivi  Usb – si conclude la nota – si sta  impegnando a portare avanti la campagna per la difesa del welfare e della democrazia e non farà mancare la solidarietà alle lotta per la vita delle persone, indipendentemente dal colore della pelle e della provenienza geografica.