Acabnews Bologna

“Sgomberi a fine novembre, bel piano freddo!”

Vag61 dopo lo sgombero di via Achillini: “Ecco la risposta all’emergenza abitativa in città”. Asia-Usb: “Abitare è un diritto, non un crimine”. Solidarietà anche da Rivolta il debito e Rete dei comunisti.

29 Novembre 2012 - 17:25

Sgomberi a fine novembre, bel piano freddo!

Questa mattina, quasi in contemporanea con la questura torinese che arrestava e perquisiva militanti NO TAV e con i carabinieri che hanno posto i sigilli al presidio di Chiomonte, a Bologna in via Achillini è stata sgomberata un palazzina occupata da mesi da famiglie e da persone singole senza casa.

L’episodio di stamattina è l’ennesima “risposta ufficiale” all’emergenza abitativa nella nostra città. Lo sgombero, con l’utilizzo della polizia in assetto antisommossa, oltre che un avvertimento per chi vuole affrontare il problema della casa con la lotta, è l’unica reazione che le istituzioni riescono a mettere in campo per affogare un bisogno primario come quello dell’abitare.

Il caso odierno è ancora più grave perché, tra le ragionidell’intervento di sfratto forzato, viene addotta pure la presenza di “persone che sembrano avere organizzato incontri e attività parapolitiche”.

Insomma, proprio nei tempi in cui, sempre più spesso, viene tolto il tetto a chi non riesce a pagare un affitto, si negano pure, in una logica di “repressione preventiva”, gli spazi di incontro e di socialità. La Cancellieri che ha iniziato la sua “ascesa politica” a Bologna ha evidentemente lasciato una bella scia di tracce nocive in questa città.

E adesso che fine faranno le persone sgomberate? Quale alternative avranno alla strada? Il popolo dei cartoni, dei materassi e delle coperte, avrà, da oggi, un altro gruppo di uomini, donne e bambini che andrà ad ingrossare le sue file.

Noi, come Vag61, da diverso tempo, abbiamo denunciato le condizioni di chi è costretto a vivere in strada e la mancanza di interventi da parte dell’Amministrazione Comunale. Abbiamo raccontato il paradosso dei paradossi: nel momento in cui la crisi ha prodotto un aumento del disagio sociale, il Comune di Bologna ha messo mano a diversi e ripetuti tagli dei posti letto nelle strutture di accoglienza collettive. Nessuna risposta è mai pervenuta, e dire che i due assessori competenti (alla casa e alle politiche sociali) sono “vendoliani” e, quindi, dovrebbero essere strutturalmente avvezzi alla parlata facile. Invece, non si sono degnati di dire.

Per tutte queste ragioni, oggi pomeriggio saremo al presidio convocato dagli Abitanti Resistenti alle 16 davanti alla Prefettura.

Vag61 – Spazio Libero Autogestito

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Abitare è un diritto non un crimine! 

Oggi scendiamo in piazza perché è inaccettabile la situazione che si è creata. Questa mattina le forze dell´ordine hanno fatto irruzione nello stabile occupato da 6 mesi.

È inaccettabile ormai il problema della casa, e della perdita dell´alloggio che tocca decine di migliaia di persone. Solo gli sfratti per morosità eseguiti sono oltre 1000 a Bologna, e non viene contato chi abbandona l´alloggio, chi non ha il contratto d´affitto, o chi non ce  l´ha mai avuto, come sempre più spesso accade. Chi vive a Bologna sa  quante persone siano “ospiti”, conviventi, abitano in cantine, soffitte,  negozi e garage. C´è sempre più gente che richiede dormitori e soluzioni provvisorie ed emergenziali e non riesce poi ad uscirne. In tutto questo non
è stata presentata alcuna soluzione credibile fino ad ora, che sappia affrontare il problema nella sua quantità. Addirittura lo stesso Governo, dopo aver emanato un mirabolante “Piano per le città” con cui si dovrebbero prevedere interventi mirati alla realizzazione di edilizia pubblica ha ammesso che si tratta di un granello di sabbia nel deserto. Noi aggiungiamo che si tratta, inoltre, di un regalo ai costruttori per rimpinguare le loro tasche. Il comune di Bologna, essendo in prima fila nell´applicazione delle politiche di rigore, sta seguendo questa linea e non è in grado di fornire soluzione all´enorme richiesta di alloggi pubblici e con affitti a portata dei redditi dei lavoratori.

È inaccettabile soprattutto la motivazione dello sgombero. Si tratta di un  sequestro ordinato dal GIP, motivato dal fatto che all´interno dello  stabile, oltre ad abitare, le persone organizzano momenti e riunioni “parapolitiche”, e per questo si sequestra preventivamente lo stabile
per impedire futuri reati.

Via Achillini in questi mesi è stata un punto di riferimento per tante persone che hanno lottato con noi, che hanno il problema della casa, e che hanno trovato in questa occupazione una possibilità per organizzarsi ma anche informarsi, conoscere e capire. Questo pericolosissimo concetto, che siamo sicuri sia un messaggio ben preciso, significa che oggi non è
possibile neanche parlare di questo diritto, e tanto meno praticarlo. Rivendichiamo il percorso portato avanti fino ad oggi, e vogliamo giungere immediatamente ad un confronto anche con le istituzioni su questa situazione.

Rivendichiamo le nostre posizioni sull´esigenza di riutilizzo del patrimonio pubblico inutilizzato e in vendita, della requisizione del patrimonio privato sfitto, di un vero piano di edilizia pubblica e popolare, del blocco di sfratti, sgomberi e pignoramenti.

Rivendichiamo di organizzarci e lottare per il diritto alla casa, perché partiamo dai bisogni delle persone e non dal profitto e dalla rendita.

Il diritto alla casa non si ferma!

Associazione Inquilini e Assegnatari – Usb

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Il Comitato No Debito Bologna esprime tutta la sua solidarietà agli abitanti di via Achillini, sgomberati questa mattina da un´ordinanza incredibile del Tribunale di Bologna. La motivazione di questo sgombero sarebbe quella di “astratta configurabilità di reato”, ossia la colpa sarebbe quella di aver praticato e organizzato attività parapolitiche. Dal momento che di fronte all´emergenza abitativa non ci sono più scuse dietro cui celarsi per sgomberare chi dev´essere
escluso dalla società, si ricorre allo “sgombero preventivo”.

In questo modo si finge che il problema abitativo non sia un problema legato alle scelte di questa amministrazione, è nascondere la testa sotto la sabbia. L´emergenza abitativa, è stata accentuata dalla crisi e ancor più dalle manovre imposte a questo Paese per far fronte alle necessità delle banche e ai diktat europei. Agire con la repressione nei confronti di pezzi di società in difficoltà, segna il definitivo declino della democrazia.

Il diritto all´abitare va difeso contro chi specula sulle teste dei lavoratori e dei cittadini di questa città, perché a pagarne le spese e i debiti non possono essere sempre e soltanto i più deboli.

Per questo il Comitato No Debito esprime la sua solidarietà agli Abitanti di Via Achillini e all´As.I.A. USB.

Comitato No Debito Bologna

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La democrazia non è di casa a Bologna

Riteniamo inaccettabile il “sequestro” dello stabile occupato di Via Achillini avvenuto questa mattina: uno stabile occupato da famiglie e studenti precari organizzati nell’ASIA/USB.

Una decisione ulteriormente grave questa del GIP Maurizio Millo perché ipotizza una “astratta configurabilità del reato in quanto alcune persone sembrano avere anche organizzato incontri e attività parapolitiche”. Equiparare un’organizzazione di inquilini e senza casa ad un’organizzazione criminale rappresenta una ulteriore chiusura di spazi di democrazia.

Quello che accade a Bologna descrive la politica reazionaria che si sta attuando su tutto il territorio nazionale, dalle recenti cariche agli studenti alla proposta di DASPO per i manifestanti: una risposta repressiva alle crescenti contraddizioni e lotte prodotte dall’attuale crisi sistemica.

Quello che accade a Bologna, mentre politicanti cittadini sono indaffarati nelle “primarie intorno al niente”, è un esempio di quella politica reazionaria e repressiva voluta e sostenuta non solo da Monti e dai suoi ministri ma da tutte le forze politiche – dal PDL al PD – che appoggiano questo Governo di massacro sociale.

Siamo solidali con i militanti di ASIA/USB indagati e come Rete dei Comunisti continueremo, con il lavoro politico quotidiano, ad organizzare e partecipare alle lotte sociali e alla costruzione di un polo di classe e indipendente.

Rete dei Comunisti – Bologna