Acabnews Bologna

Sfratto rinviato in via Manin

Picchetto per difendere il diritto all’abitare di Mohamed, sua moglie e i due figli minnorenni di fronte all’intervento di ufficiale giudiziario, proprietà e Polizia. Social Log: “Non gireremo mai la testa dall’altra parte”.

13 Marzo 2015 - 12:51

11041773_1041590719203501_4627236785249342654_nStamattina in via Manin come Comitato Inquilini Resistenti con Social Log siamo riusciti ad erigere un muro di solidarietà infrangibile per Mohamed sua moglie e i due figli minnorenni. Mohamed è emigrato in Italia 18 anni fa e si è trasferito a Bologna, città in cui si era costruita una vita come tante altre un lavoro, una casa, una famiglia e dei figli. Questo fino al sopraggiungere della crisi, quando all’improvviso si è ritrovato a dover fare i conti con un drastico taglio del salario. Prima la mobilità, poi il ricatto con il dimezzamento dello stipendio che lo ha costretto oggi a sbarcare il lunario con 600 euro al mese. A tutto questo, come se non bastasse, ha fatto seguito la dura scelta, pagare l’affitto o dare da mangiare ai propri figli, quindi la decisione più ovvia lo ha portato alla perdita della casa, la sua casa, quella dove vive da quasi 18 anni. Gli assistenti sociali dall’altra non hanno mosso un dito e anche il più misero degli aiuti che avevano promesso è svanito, oggi Mohamed se fosse stato sfrattato non avrebbe avuto nemmeno la possibilità di far passare una settimana con un tetto sopra la testa ai suoi due figli in qualche struttura di emergenza, i soldi non ci sono hanno ripetuto gli assistenti.

Oggi però la solidarietà e la fermezza di tutti quegli uomini e quelle donne che stamattina hanno affrontato l’ufficiale giudiziario, proprietario e polizia, giunta sul posto, hanno ribadito con forza che essere sfrattati dopo 18 anni è un’ingiustizia, un atto intollerabile, soprattutto se pochi mesi distano dall’assegnazione di una casa popolare.

Tutto ciò avviene mentre dall’altra il Governo Renzi ignorando le condizioni in cui versa il Paese propone decreti legge come lo Sblocca Italia che dovrebbe far ripartire l’economia e alleviare le sofferenze sociali causate dalla crisi economica, dando nuove speranze alle migliaia di famiglie che vivono il dramma dell’emergenza casa. In realtà le uniche misure prese dallo sblocca Italia sono quelle che facilitano la concessione di permessi edilizi, la vendita a privati di patrimonio pubblico, il cambio di destinazioni d’uso, l’ erogazione di contributi sui costi di costruzione, insomma, un enorme aiuto alla speculazione edilizia. Nel il piano casa del ministro Lupi ne il decreto sblocca Italia sono stati in grado di programmare misure reali per la fuoriuscita dalla situazione di emergenza abitativa in cui oggi ci troviamo.

Fino a quando nessun si deciderà a risolvere realmente il problema dell’emergenza abitativa, con misure reali, come quelle che da anni propone il movimento per il diritto all’abitare, quali il blocco immediato degli sfratti, il rifinanziamento dell’edilizia residenziale pubblica e il riuso di immobili sfitti e inutilizzati, ogni mattina ci saranno sempre più famiglie disposte ad erigere quel muro di solidarietà infrangibile che oggi ha permesso alla famiglia di Mohamed di rimanere nella sua casa per altre settimane.

Altri giorni per continuare la battaglia insieme al Comitato Inquilini Resistenti e alle altre migliaia di famiglie che ogni giorno si vedono recapitare l’ingiunzione di sfratto con l’obbligo di lasciare la propria casa. Davanti alla povertà e alla sofferenza sociale non gireremo mai la testa dall’altra parte, per questo continueremo a dar battaglia, per vedere riconosciuto a tutti il diritto alla casa e alla dignità.

Comitato Inquilini Resistenti con Social Log