Acabnews Bologna

Sfratto rinviato in Bolognina

Ne dà notizia Social Log. Intanto lo Sportello antisfratto di Imola interviene sul ‘turn over’ delle case popolari annunciato dalla Regione: “Privazione di diritti per un centinaio di famiglie”.

28 Gennaio 2016 - 17:08

Picchetto antisfratto (foto fb Social Log)Quarto giorno consecutivo di picchetti antisfratto, quinta resistenza vittoriosa per il Comitati Inquilini Resistenti.

Oggi Adriano e i suoi figli hanno potuto tirare un sospiro di sollievo, nonostante la presenza dei curatori fallimentari della proprietà, della polizia e del fabbro, la muraglia popolare ha permesso che oggi in Bolognina nessuno perdesse la casa.

Prossimo appuntamento sabato per un piccolo corteo di quartiere che partirà da Piazza Bonazzi alle 15:30 per attraversare in questa occasione il quartiere Barca e rilanciare insieme le istanze della lotta per la casa, prima tra tutte la moratoria degli sfratti, e poi la fine degli sgomberi delle case occupate e l’abolizione dell’articolo 5!

Adelante!!!

Social Log

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Si scrive ‘turn over’, si pronuncia ‘sfratto’

Prosegue la riforma dell’Acer riguardante la ridefinizione della soglia di reddito di esclusione dalla casa popolare, già approvata dalla Regione l’anno scorso e recentemente riconfermata dalla vicepresidente regionale Gualmini.

Una soglia che, nonostante le reticenze della Regione a fornire dati, verrà abbassata molto probabilmente dagli attuali 34 mila euro ad una forbice compresa tra i 20 mila e i 27 mila euro: conseguenza di tale riduzione potrebbe essere, secondo la previsione del Sunia, lo sfratto dalle case popolari di circa 800 nuclei familiari residenti nell’area della Città Metropolitana.

Sempre la Gualmini, elogiando tale politica di “turn over”, promossa tra l’altro anche dall’assessore alla casa imolese Visani, ha definito come “scelta coraggiosa” quella che altro non è che la privazione di un diritto per centinaia di famiglie.

Una vera scelta coraggiosa sarebbe quella di tornare ad investire sulle case popolari, ampliandone il numero a fronte di un’emergenza abitativa sempre più pressante.

Invece ci troviamo di fronte a ripetute svendite del patrimonio immobiliare del Comune gestito da Acer, una continua riduzione del numero di alloggi popolari che ha portato il loro numero a scendere dai 1.015 dichiarati nel 2008 ai 915 dell’anno scorso, con un calo pari al 10% del totale!

Ed è paradossale che, nonostante il perdurare della crisi per molte imprese del territorio, i recenti fallimenti tra cui spicca quello della CESI e la presenza di oltre 8.000 disoccupati nell’imolese, l’Amministrazione Comunale invece che intervenire con misure atte ad evitare che la perdita del lavoro comporti anche la perdita della casa, ha stabilito l’ulteriore cessione di alloggi ERP per 200 mila euro quest’anno e per altri 200 mila euro nel 2017. Non sarebbe forse il caso di ripensare certe scelte?

Come richiesto dalla Regione il Comune di Imola dovrebbe essere impegnato in questo periodo nella preparazione di una simulazione utile a capire quanti appartamenti ERP potrebbero liberarsi con il cosiddetto “turn over”: sarebbe interessante sapere dall’assessore Visani che situazione si prospetta nell’imolese in base alle statistiche dei redditi dichiarati da chi vive in alloggio popolare, e sapere anche se gli inquilini a rischio sfratto sono stati informati di cosa potrebbe accadere loro da qui a breve.

Diritto alla casa per tutti/e!

Sportello Antisfratto di Imola