Ad aprile, dopo un presidio davanti al suo negozio, il proprietario del locale affittato ai neofascisti si era impegnato a rescindere il contratto: visto che Casapound è ancora lì, “a che punto sono le procedure legali?”.
All’attenzione del sig. Biagetti,
nella giornata del 13 aprile scorso un numeroso presidio e volantinaggio promosso dalle realtà di Bologna Antifascista si è svolto di fronte alla Sua attività e nelle strade del quartiere. Scopo del presidio era quello di ottenere la revoca del contratto di locazione da Lei stipulato con l’associazione dall’evocativo nome “Sole e Acciaio”, nome sotto il quale si cela il meglio noto gruppo neofascista “Casapound Italia”.
A seguito di quel presidio Lei aveva comunicato il Suo impegno all’avvio delle procedure di risoluzione del contratto con la suddetta associazione, in modo da ottenerne la chiusura della sede. A distanza di quasi un mese, denotando la continua attività della sede neofascista di via Malvolta 16, vogliamo pubblicamente chiederLe a che punto sono giunte le procedure legali volte alla risoluzione del contratto e palesarLe la nostra disponibilità a qualsivoglia aiuto che possa contribuire ad accelerare la rescissione del contratto.
Cordiali saluti,
Bologna Antifascista