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Se sullo sciopero cala lo stop della Commissione

Vietata la protesta proclamata per domani da Sgb nel comparto sosta di Tper: "Gravissimo attacco". E intanto in Comune si discute di rincari sui biglietti del bus. Secondo giorno di protesta alla Logista.

29 giugno 2018 - 14:20

La Commissione di garanzia ha vietato lo sciopero degli accertatori della sosta di Tper che Sgb aveva proclamato per domani. "Un gravissimo attacco al diritto di sciopero- scrive il sindacato- costituzionalmente garantito, si è consumato ieri (mercoledì, ndr) per mano della commissione di garanzia, che sarebbe meglio ormai chiamare 'Commissione anti sciopero', che ha intimato ad Sgb di revocare lo sciopero proclamato per il 30 di giugno per i dipendenti del reparto sosta di Tper. Dalla sua nascita, più di 10 anni fa, il reparto sosta ha sempre scioperato senza seguire le prescrizioni della legge 146 essendo palese la sua estraneità al pregiudizio del diritto alla mobilità dei cittadini. Oggi la commissione sostiene invece il contrario e costringe Sgb a revocare lo sciopero. I lavoratori da mesi lamentano una cronica mancanza di personale, negazione di diritti fondamentali come ferie e permessi, soprattutto nel periodo estivo, rigido controllo sulle pause e nessuna elasticità neanche in presenza di condizioni climatiche estreme, lavoratori pedinati e spiati, utilizzo scorretto di provvedimenti disciplinari, situazione di stress estremo nell’espletamento dei propri compiti, a causa di una dirigenza ottusa e sorda a qualsiasi richiesta".

Spiega ancora Sgb: "Già prima di natale, una dura vertenza sui medesimi temi aveva portato la Tper a chiamare la Commissione in suo soccorso, perché incapace di gestire una protesta che aveva visto la partecipazione dell’intero reparto e che si era protratta per più di un mese. In quell’occasione, in una audizione tenutasi il 30 gennaio di fronte alla commissione, la Tper aveva addirittura sostenuto, senza portare alcuna prova a sostegno, di aver ricevuto numerosi reclami dei cittadini a causa dello sciopero degli accertatori. Dopo mesi di silenzio, e senza esprimere alcun parere in merito alla discussione, la Commissione, chiamata in soccorso da Tper, ieri pomeriggio (mercoledì, ndr) ha intimato ad Sgb di revocare lo sciopero in quanto, a loro parere, questo pregiudicherebbe il diritto alla mobilità dei cittadini bolognesi. È impossibile capire quale pregiudizio alla mobilità possa comportare lo sciopero degli accertatori. Ed è a dir poco ridicolo sostenere che la mancanza di un giorno di “schedatura” dei veicoli parcheggiati e il sanzionamento di quelli non in regola, principale attività dei lavoratori di questo reparto, possa incidere negativamente sulla possibilità di usufruire dei mezzi pubblici. E’ del tutto evidente come questa sia una scusa per nascondere l’incapacità dei dirigenti dell’azienda di trasporto bolognese di affrontare una discussione in merito ai problemi che i lavoratori denunciano da anni e che hanno portato ad un clima di insoddisfazione e di stress insopportabile, ultimamente certificato anche da una ricerca dell’università di Bologna. Invece di disporsi ad ascoltare ed affrontare i problemi per ripristinare un clima di lavoro sereno, gli strapagati dirigenti aziendali pensano di risolverli mettendo il bavaglio ai lavoratori. Noi riteniamo, invece, che la Commissione stia negando il diritto costituzionale a scioperare, che usi ormai qualsiasi scusa per impedire a chi non ha abdicato al suo ruolo di sindacato di utilizzare gli strumenti della lotta a cui i sindacati complici hanno rinunciato da tempo. Non è un caso che la Commissione citi l’ultimo accordo sottoscritto con Cgil Cisl e Uil che complica e allunga le procedure per dichiarare sciopero nel trasporto pubblico locale vanificando, di fatto, l’efficacia di questa forma di lotta. Non saranno certamente questi mezzucci ad intimorirci, né gli accordi firmati da sindacati complici che mirano a impedire ai lavoratori di utilizzare lo sciopero come strumento di lotta a fermarci, continueremo la nostra battaglia fino ad ottenere il giusto riconoscimento dei diritti dei lavoratori".

Nel frattempo, sempre in tema di politiche riguardanti la mobilità, le cronache politiche degli ultimi giorni hanno riferito di una discussione che si è aperta all'interno della Giunta del Comune attorno all'ipotesi, per quanto assurdo possa sembrare, di aumentare il costo dei biglietti del bus: da 1,30 a 1,50 euro nel caso di acquisto a terra, addirittura da 1,50 a 2 euro in caso di acquisto a bordo del mezzo.

Ieri, intanto, è andata in scena la secondo giornata consecutiva di sciopero al magazzino Logista, all’Interporto, come si può leggere sulla pagina Facebook dei Si Cobas: "No ai cambi appalto che fanno sparire diritti, tutele e salario. Lotta dura senza paura! Blocchiamo i cancelli fino alla vittoria!".


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