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“Se fossi l’acqua farei un lungo viaggio…”

Le parole di W., il 31enne che si è suicidato alla Dozza. “Se fossi l’acqua non mi farei imprigionare in quelle bottiglie cosi’ strette solo per fare tutti quei soldi, mentre tanta gente muore di sete”.

12 Novembre 2012 - 10:48

“Se fossi l’acqua farei un lungo viaggio e andrei a visitare tutti quei Paesi che hanno tanto bisogno di me. Inizierei il mio viaggio per tutta l’Africa, poi piano piano tutto il mondo. Se fossi l’acqua non mi farei imprigionare in quelle bottiglie cosi’ strette che non ti fanno respirare solo per fare tutti quei soldi, mentre tanta gente muore di sete. Se fossi l’acqua rimanderei indietro tutti i rifiuti che mi buttano addosso e li porterei a casa loro, cosi’ come soffro io con tutto quell’inquinamento”. Sono le parole di W., il giovane dominicano che pochi giorni fa si è suicidato nella sua cella, alla Dozza, impiccandosi con i lacci delle scarpe alla finestra. Si tratta della presentazione scritta da W. per farsi conoscere alla redazione di “Ne vale la pena”, il settimanale realizzato dentro il carcere insieme a BandieraGialla (che lo ricorda sul proprio sito).

“Partecipo a questa esperienza perche’ mi piace imparare cose nuove, poi vorrei raccontare la nostra vita qui e dare voce a tante persone che non hanno avuto questa opportunita’ di poter dire cosa pensano e come stanno vivendo questa esperienza”, scriveva W. nella presentazione. “Ho 30 anni, sono dominicano, ma vivo in Italia da 13 anni. Sono un ragazzo molto allegro, simpatico e molto positivo. Mi piace fare amicizia e confrontarmi con altre culture, mi piace viaggiare e conoscere il mondo. Mi considero molto combattivo e testardo. Mi piace ballare, pescare e viaggiare”. W. non potràpiù fare nulla di tutto questo.  Aveva ancora tre anni da scontare in carcere, “non tanti e data la sua eta’ poteva ricominciare, o perlomeno immaginare una nuova
vita- scrive BandieraGialla- ma evidentemente le condizioni di vita dell’oggi, del carcere, non gli hanno permesso di vedere al di là”.