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Scuola, “a cosa serve il Tfa?”

Incertezza e precarietà dopo l’abilitazione all’insegnamento. Presidio giovedì 16 luglio’015 alle 15 davanti all’Ufficio scolastico di via de’Castagnoli: “Vogliamo fare la festa alla buona scuola”.

13 Luglio 2015 - 19:48

Abilitati Tfa. E ora?

Dopo il Tfa, sempre più precari. Uniti contro la ‘Buona scuola’

Classe scolastica (foto di David Woo)Dopo un anno di selezioni, corsi e tirocini, giovedì 16 luglio si conclude il II ciclo TFA con gli orali di abilitazione e un grosso punto interrogativo sul nostro futuro.

Per questo motivo, lo stesso giorno saremo in presidio dalle ore 15 di fronte al provveditorato di Bologna, in via de’ Castagnoli 1, per chiedere, abilitazione alla mano, cosa sarà del nostro futuro professionale.

Da settembre, infatti, non abbiamo nessuna certezza. Il DDL, recentemente approvato a colpi di fiducia e nonostante una fortissima opposizione dei lavoratori della scuola, continua infatti, in linea con la riforma Gelmini, con una politica di tagli alle cattedre, diminuzione di finanziamenti pubblici ed elargizioni alle scuole private, che sovraccarica chi già lavora e impedisce a professionisti formati dallo Stato di esercitare la propria funzione.

Negli ultimi 4 anni ci sono stati tre cicli di abilitazioni (ordinari e straordinari), il cui valore è messo seriamente in discussione dai provvedimenti che ci escludono dal piano di assunzioni e contemporaneamente istituiscono albi territoriali, organico funzionale e classi di concorso “affini”, lasciandoci in balia della lotteria del concorsone, senza alcuna garanzia sul nostro futuro.

Continua per alcuni, e inizia per altri, uno scenario strutturale di precarietà e ricattabilità, non risolte, ma anzi aggravate, anche per coloro che saranno assunti con la “Buona scuola”.

Chiederemo un colloquio al Dirigente per sottoporgli domande precise. Abbiamo il diritto di sapere a cosa servirà, data l’approvazione della Riforma, questa abilitazione, un pezzo di carta profumatamente pagato all’Alma Mater Studiorum (circa 2700 euro tra tasse di ammissione, corsi e tasse di esame; un costo spropositato data la qualità media delle lezioni e il livello organizzativo). Abbiamo il diritto di chiedere quale sorte toccherà ai nostri colleghi che si sono appena laureati, futuri precari, e in particolare se sarà istituito un III ciclo TFA. Se ci sarà, abbiamo il dovere di pretendere che sia organizzato in maniera radicalmente diversa.

Siamo molto preoccupati, ma insieme sollevati per aver concluso un anno così faticoso e importante. Per questo giovedì 16 vogliamo fare la festa alla buona scuola, portando il nostro dissenso sotto gli uffici del Provveditorato.

Saremo in via de’ Castagnoli per chiedere una scuola diversa, in cui ci sia uno spazio per tutt*, in cui tutte le cattedre vengano assegnate, in cui i diritti prevalgano sulla precarietà.

MOBILITIAMOCI, tutti insieme.

Ci vogliono dividere, ci troveranno uniti contro la loro idea di scuola.

Coordinamento Precari – Tfa Bologna