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Sciopero scrutini e notte bianca, continua la mobilitazione contro la Buona scuola

E oggi festa per il secondo anniversaro della vittoria del referendum contro i finanziamenti alle private. Dall’Ic20: la riforma Renzi “propone una scuola organizzata gerarchicamente”.

24 Maggio 2015 - 12:08

ddlNon si ferma la mobilitazione nelle scuole di Bologna contro la riforma Renzi. Qualche giorno fa alle scuole Manzolini si è tenuta un’assemblea che ha visto la partecipazione di genitori, insegnanti, studenti medi e universitari, rappresentanti dei sindacati e del Coordinamento precari. Si è deciso di chiedere a tutti i sindacati di indire unitariamente lo sciopero degli scrutini nelle forme più incisive possibili e, a livello locale, tra le varie iniziative (oltre all’adesione al presidio in solidarietà agli studenti “No Invalsi” che c’è stato venerdì) si annunciano volantinaggi in tutta la città, una notte bianca nelle scuole di ogni ordine e grado l’ultimo giorno di scuola, una performance in piazza Nettuno “Lo scrutinio dell’alunno Renzi Matteo”, uno sciopero della fame a staffetta. Per oggi pomeriggio, inoltre, è in programma una festa al parco Cavaticcio in occasione del secondo anniversario della vittoria del referendum bolognese contro i finanziamenti alle scuole private.

Sempre nei giorni scorsi, poi, è arrivata un’esplicita presa di posizione contro la Buona scuola dall’Ic20, che ha votato una mozione in cui si afferma che il ddl “propone una scuola organizzata gerarchicamente mentre il Collegio sostiene l’attuale modello organizzativo basato sulla cooperazione delle diverse componenti”. Si chiede inoltre che il ddl “elimini la titolarità dei docenti a partire dai neoassunti, mentre il collegio ritiene fondamentale la difesa di questo diritto; che il ddl sposti fondi verso il sistema delle scuole paritarie, mentre il Collegio ritiene prioritario l’impegno per la scuola pubblica; che il ddl preveda un numero di assunzioni limitato rispetto agli aventi diritto e che realizzi queste assunzioni senza garantire i diritti degli insegnanti assunti nè quelli degli esclusi dal processo di assunzione”.