Acabnews Bologna

Sciopero dei e con i migranti, dal presidio parte un corteo di migliaia [video+foto+audio]

Tanti e tante in piazza Nettuno per la “Giornata senza di noi”, poi in marcia verso la prefettura e ancora per le strade del centro e della zona universitaria.

01 Marzo 2011 - 21:32

C’erano molti migranti, ma anche i centri sociali, gli studenti medi  e universitari, le femministe, le associazioni e i gruppi antirazzisti, la Rete delle Scuole di Italiano per migranti, i sindacati,  al presidio al Nettuno in occasione della “Giornata senza di noi“, secondo sciopero dei e con i migranti. Molti gli interventi al sound system, nel mirino soprattutto i meccanismi derivanti dalla Bossi-Fini e dal Pacchetto Sicurezza, il ricatto del legame lavoro-permesso di soggiorno, i problemi dei minori nati in Italia da famiglia straniera a ottenere la cittadinanza – molto applaudito, a questo riguardo, l’intervento di Zac, uno dei ragazzi dell’Ipsia Fioravanti mobilitati sin dalla prima mattina. «La Bossi-Fini non fa altro che promuovere la clandestinità, vogliamo far capire che noi siamo cittadini di questo Paese e abbiamo diritto ad una vita dignitosa», è la denuncia di un migrante.
Gli attivisti di ritorno da via Mattei sono intervenuti raccontando l’incursione al Cie di poco prima, e rilanciando la lotta per la chiusura dei centri.

Dopo circa un’ora si è formato un corteo che ha dapprima raggiunto la prefettura in Piazza Roosvelt, dove si è fermato a lungo: «Tantissime pratiche di regolarizzazione -è stato detto al microfono- sono bloccate proprio in questo palazzo». Poi la manifestazione è ripartita, frattanto infoltitasi fino a raggiungere le migliaia di dimostranti, percorrendo via IV Novembre, via Cesare Battisti, via Ugo Bassi. Qui trova, davanti alla nuova sede della Lega Nord, due blindati e un cordone di carabinieri. Dal corteo però solo slogan e volantini contro il carroccio, e una scritta che appare sull’asfalto: «Fuoco alle merde leghiste».
Poi di nuovo in marcia: via Indipendenza, via Righi, via delle Moline, via de’ Castagnoli, via Petroni, via San Vitale, via Rizzoli, Piazza Maggiore per poi fare ritorno al Nettuno.
Un gruppo di donne portava in corteo delle sagome di cartone, su cui si poteva leggere frasi come «Non ci sono perche’ sono rinchiusa in un Cie» o «sono stata respinta verso la Libia». Altri manifestanti avevano dei “pacchi” di cartone, a rappresentare la “sanatoria truffa” o il “permesso di soggiorno a punti”.

Colonna sonora, come al corteo studentesco della mattina, l’hip hop dal vivo del Laboratorio On The Move

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>  Nell’ambito del progetto inCassati!, promosso da Vag61 in collaborazione con Zic, prosegue la rubrica che raccoglie esperienze di resistenza e di lotta portate avanti dai lavoratori colpiti dalla crisi.

La redazione di Zeroincondotta