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Sciopero dei dipendenti comunali, con protesta in Consiglio

Sgb: “Pronti ad ulteriori iniziative, se la Giunta non tornerà indietro sulle scelte fatte con i sindacati amici”. E l’Usb sui centri estivi: “Voucher, strumento della nuova frontiera dello sfruttamento”.

13 Maggio 2016 - 20:20

sgb“Riuscito lo sciopero dei dipendenti comunali, indetto da Sgb contro la giunta Merola e gli accordi sindacali firmati da Cgil, Cisl e Uil che ne peggiorano le condizioni di lavoro”. E’ il resoconto diffuso dal sindacato di base. “In particolare la richiesta degli scioperanti è stata quella di riaprire i tavoli di trattativa: sulla riorganizzazione della Polizia municipale che ne aumenta i turni notturni in maniera spropositata e che assegna ai dirigenti la facoltà di spostarli da un luogo all’altro a proprio piacimento; sulle progressioni economiche interne che taglia fuori il 50% dei dipendenti che ne avrebbero diritto, mentre i dirigenti si auto assegnano il massimo dei premi possibili; sul cosidetto progetto zero-tre-sei-estate che coinvolge le educatrici dei nidi e le insegnati delle scuole dell’infanzia alle quali aumenta l’orario di lavoro e taglia posti di lavoro alle lavoratrici delle coop sociali”. Lo sciopero ha visto “in generale una buona partecipazione con punte molto alte nei settori educativi e scolastici e nella P.m.”, fa sapere Sgb, ricordando che la protesta era indirizzata anche contro il “il regime di vero e proprio fascismo sindacale” imposto dall’amministrazione.

In mattinata, oltre ad astenersi dal lavoro, “le lavoratrici ed i lavoratori hanno invaso il Consiglio comunale con bandiere fischietti e trombe ed hanno ottenuto un incontro con la vice sindaco Giannini. Una trentina di lavoratrici hanno così interloquito direttamente mettendo in seria difficoltà la rappresentante della giunta che ha continuamente scaricato le responsabilità sulla Legge di stabilità e sul Governo senza dare alcuna risposta certa nel merito. A questo punto continueremo nelle iniziative e negli scioperi se necessari, programmati per dopo le elezioni se la giunta sarà la medesima e non tornerà indietro nelle scelte fatte con i sindacati amici”, dice Sgb.

L’Usb, invece, fa sapere: “Si è svolto ieri pomeriggio l’incontro con l’amministrazione comunale e i vertici della Ies. Ancora una volta l’amministrazione comunale di Bologna volta la faccia alle educatrici e agli educatori impiegati nelle scuole dalle cooperative Quadrifoglio e Pianeta Azzurro. Con l’estate che arriva, infatti, dei circa seicento educatori impiegati nei servizi scolastici soltanto una piccola parte vedrà garantito il proprio lavoro, il proprio monte ore e le condizioni contrattuali attualmente in essere con le rispettive cooperative. Ancora una volta il comune attraverso la Ies – Istituzione Educazione Scuola, lascia la gestione della gran parte dei centri estivi a soggetti (associazioni, polisportive) che non permettono la continuità lavorativa degli operatori scolastici. Anche quest’anno vedremo fioccare le formule contrattuali più creative (si fa per dire, spesso i contratti nemmeno ci sono) che obbligano a lavorare per pochi euro l’ora. Mattatori della scena saranno i voucher, strumento della nuova frontiera dello sfruttamento: pochi soldi, maledetti e sporchi, e tanti saluti a ferie, malattia e Tfr. A condire il tutto l’apertura massiccia al volontariato: i gestori potranno utilizzare volontari fino al raggiungimento del 40% del personale. Nell’incontro di ieri tra Oo.Ss., amministrazione comunale e Ies è stato ribadito e rivendicato questo, dalle parti datoriali: le nuove regole del mondo del lavoro, il fatto che utilizzare i voucher sia legale significa, per loro, che tutto quello che sia anche legittimo. E certo, anche vendere gli schiavi incatenati al mercato era legale, qualche secolo fa. Da anni Usb combatte per il riconoscimento dei diritti di operatori che svolgono un lavoro pubblico a tutti gli effetti, ma che i processi di privatizzazione ed esternalizzazione selvaggi, portati avanti da una classe dirigente rapace ed ostile ai lavoratori, stanno spingendo sempre di più verso le nuove soglie della povertà: quelle in cui, pur avendo un lavoro, anche a tempo indeterminato, si fa fatica a sbarcare il lunario, a curarsi, ad alimentarsi decentemente, a garantire l’istruzione ai propri figli. L’amministrazione di Bologna e i governi regionale e nazionale, stanno edificando per il Paese un sistema di miseria per i più poveri, di privatizzazione delle risorse pubbliche a favore di pochi, di cancellazione dei diritti per cittadini e lavoratori”.

Come prima iniziativa l’Usb ha indetto un’assemblea e presidio per lunedì 23 maggio dalle ore 13 alle 18 a Palazzo D’Accursio.