Acabnews Bologna

Sabato in piazza “contro sfratti, sgomberi e articolo 5” [comunicati]

Da Social Log appello a manifestare il 19 dicembre’015, alle 15 da piazza dell’Unità. Le adesioni di Vag61, Comitato inquilini di via Gandusio, Partigiani della scuola pubblica, Ross@, Cas, Usb e Asia.

16 Dicembre 2015 - 19:15

Sabato 19 corteo: prima i poveri! Iniziamo da moratoria sfratti e fine degli sgomberi!

Marcia della dignità - © Michele LapiniSessantotto nuclei familiari con a seguito settantaquattro minori sono stati sgomberati dalle ex-Poste la scorsa settimana e ad oggi allievano l’estremo disagio solo grazie alla solidarietà del Comitato Inquilini Resistenti. Gli sfratti aumentano di giorno in giorno e ogni mattina ci alziamo all’alba per resistere all’accesso di ufficiali giudiziari e polizia pronti a sbattere in strada numerose famiglie. Del resto alla possibilità di rendere l’edificio abbandonato delle ex-Poste da venti anni una casa dignitosissima per almeno settantantacinque nuclei famigliari (questo il numero dei piccoli appartamenti che necessitavano solo di essere ripuliti) si è preferito l’uso di manganelli, scudi e brutalità poliziesche. I violenti sgomberi di ex-Telecom ed Ex-Poste d’altronde non eliminano il bisogno di un tetto per una parte della popolazione della nostra città ed è chiaro che la linea imposta da procura e questura sulla gestione dell’emergenza abitativa non fa altro che aumentare sofferenze e dolore a chi già ha subito il trauma dello sfratto.

Sabato 19 dicembre convochiamo quindi un grande corteo che rivendichi la necessità politica e sociale di attuare a Bologna una moratoria immediata degli sfratti e la fine degli sgomberi e l’abolizione dell’articolo 5 del Piano Casa. Ieri il ministro Delrio ha pronunciato in una lectio magistralis all’oratorio San Filippo Neri a Bologna che “i poveri sono, purtroppo, molto spesso invisibili all’azione politica, mentre invece esistono … non dobbiamo dimenticarci che la democrazia si realizza davvero quando tutti hanno pari opportunità ed uguali possibilità di studio, lavoro e crescita della propria famiglia”. Ricordiamo al ministro che il suo governo ha scatenato una guerra spietata contro i poveri della nostra società con decreti come l’articolo 5 del Piano Casa che priva di studio, lavoro, sanità, luce, acqua e possibilità di crescere una famiglia per migliaia e migliaia di persone che vivono dentro le occupazioni abitative, e che vedono un ministero degli interni affrontare l’emergenza abitativa con sgomberi violenti usando la celere in assetto da guerra. Quando i poveri si autorganizzano e diventano visibili ad oggi hanno conosciuto solo pestaggi e manganellate dal nord al sud Italia!

A Bologna la lotta per il diritto alla casa non può aspettare la carità e non è disponibile a mendicare diritti che dovrebbero essere garantiti a tutti e tutte come l’avere un tetto sopra la testa. Chiediamo che la città intera si assuma la responsabilità di rivendicare una moratoria degli sfratti e la fine degli sgomberi per invertire concretamente la tendenza al disagio abitativo. Cosa si aspetta? Si aspetta il primo morto di freddo? Non abbiamo lacrime da versare, ma vogliamo solo ridere di gioia per aver realizzato il grande sogno di non avere nella nostra città un solo senza tetto, e che nessuno debba più vivere sotto il regime infame e crudele dell’articolo 5!

Facciamo appello a tutti e tutte voi per scendere in strada in corteo insieme alle sessantotto famiglie sgomberate la scorsa settimana, quanti ancora resistono e vivono nelle case occupate, e gli inquilini resistenti agli sfratti. Operai, precarie, disoccupate, maestri, professoresse, lavoratori e lavoratrici del welfare, facchini e facchine, studenti e studentesse il 19 dicembre da Piazza dell’Unità alle 15h torniamo in marcia per costruire la nostra grande opera che a Bologna ha le fondamenta nella moratoria degli sfratti, la fine degli sgomberi delle occupazioni abitative e l’abolizione dell’articolo 5.

Apriamo le porte al diritto all’abitare!

Prima i poveri!

Casa, reddito e dignità!

Social Log

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Resisteremo una vita in più di voi

E’ trascorsa poco più di una settimana dall’occupazione di Via Agucchi e dal tentativo di sgombero lampo messo in campo da procura e questura. Sono ancora nitide le immagini del reparto mobile che arriva di corsa e che, con furia cieca, prova a buttare giù il portone a spallate. Non proferiscono parola, i dirigenti responsabili fingono di non avere orecchie. La procura è stata più che mai solerte ad intervenire, la loro legalità prima di tutto. Sembra che si voglia esprimere in tutto e per tutto l’utilizzo del monopolio della forza. Gli occupanti e le occupanti, le famiglie, i bambini salgono ai piani alti e arrivano sul tetto, sono ancora troppo vivi i ricordi drammatici di ciò che si è visto e subito durante lo sgombero all’Ex-Telecom. Purtroppo i timori si tramutano in realtà: ancora una volta uomini armati di caschi, scudi e manganelli irrompono nei corridoi e nelle stanze. Ancora una volta spintonamenti, strattonamenti, persone calpestate e malmenate. Ancora una volta manganelli sulle teste di chi è accorso sul posto in solidarietà e supporto. Sul tetto ci sono almeno una settantina di occupanti. Urlano slogan, battono sulle ringhiere, resistono.

E il Comune? L’amministrazione? Dopo quasi due ore, con tutta la calma del caso, giunge sul posto una responsabile degli assistenti sociali. Vuole “schedare” gli occupanti e le occupanti e avere con loro colloqui individuali. Ma una comunità solidale in lotta non si fa schiacciare da ipocrisia e burocrazia. Le soluzioni tampone e a scadenza non possono essere una risposta reale all’emergenza abitativa. Quando qualcuno le chiede dove avrebbe dormito la notte dopo quell’infame sgombero risponde “dove hai dormito la notte scorsa”…non c’è bisogno di aggiungere altro. Anche le dichiarazioni e le accuse fatte nei giorni successivi da assessori e sindaco mostrano, una volta di più, come non abbiano la capacità e la volontà politica di trovare soluzioni concrete al dramma della questione abitativa. Non parlano dei 1500 sfratti soltanto nell’ultimo anno e delle 15000 case sfitte a Bologna. Non parlano degli immobili vuoti e abbandonati di proprietà del Comune, di altri enti pubblici, o di privati. Non si preoccupano di un piano freddo esaurito nel giro di pochi giorni. Si affannano ad accusare i collettivi di strumentalizzare i minori. Lo diciamo in tutta sincerità: sono parole che provocano una sensazione di ribrezzo. E’ possibile che soltanto durante una nuova occupazione ci si ricordi che ci sono minori senza un tetto? Non sono proprio loro, i governanti, a fare strumentalizzazione quando tirano in mezzo i minori non per cercare una soluzione ad un problema, ma per attaccare chi, insieme con le famiglie in difficoltà, una risposta concreta l’ha trovata? Forse respirano già a pieni polmoni l’aria da campagna elettorale? Ma, ci viene da dire, neanche in questo sembrano spiccare per lungimiranza. L’assessora in questione è riuscita anche a dichiarare che “sarebbe stato necessario giungere molto più celermente al recupero di alcuni di questi luoghi pubblici che sono, a tutti gli effetti, beni comuni”. Come se non fossero loro a governare questa città, o come se si potesse governare con i condizionali.

C’è chi, invece, ha deciso da tempo di prendere in mano le proprie vite e di lottare non solo per conquistarsi un futuro migliore, ma per prendersi, ora e subito, il presente. Una comunità solidale che, con coraggio e dignità, lotta per il diritto alla casa per tutti e tutte. Che non cede di un passo di fronte alle becere accuse delle istituzioni di governo e alla violenza di chi vuol ridurre l’emergenza abitativa ad una questione di ordine pubblico. Una comunità che ha resistito per oltre cinquanta ore su quel tetto in via Agucchi e che resisterà una vita in più di loro.

SABATO 19 (h.15 – Piazza dell’Unità) CORTEO PER IL DIRITTO ALLA CASA

STOP SFRATTI E SGOMBERI! MAI PIU’ SENZA CASA!

Vag61 – Spazio libero autogestito

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Sabato 19 dicembre 2015 anche il Comitato Inquilini Via Gandusio parteciperà al corteo di Social Log Bologna .

L’emergenza abitativa a Bologna è sempre più allarmante. Sempre più singoli e famiglie proletarie rimangono e stanno rimanendo senza un tetto al giorno d’oggi, grazie a delle politiche abitative da parte delle istituzioni degenerative.

Occorre lottare uniti contro chi sta attaccando i nostri bisogni essenziali, come quello della casa.

Quindi anche noi del Comitato Inquilini Via Gandusio vi invitiamo a partecipare al corteo.

BASTA SFRATTI
BASTA SGOMBERI

Comitato Inquilini via Gandusio

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I Psp-Partigiani della Scuola Pubblica aderiscono e saranno presenti al corteo. Tutti insieme per chiedere l’abolizione del vergognoso art. 5 del Piano Casa di Renzi che priva, tra l’altro, i bambini che vivono nelle occupazioni di diritti costituzionali quali il Diritto allo Studio, all’Assistenza Sanitaria e Sociale. Tutti insieme perchè siano trovate dall’Amministrazione soluzioni abitative per le famiglie che non hanno una casa: è intollerabile che di fronte ad un’emergenza abitativa grave vi siano in città edifici pubblici abbandonati . Tutti insieme per chiedere la fine degli sgomberi di palazzi lasciati in disuso e occupati da chi una casa non l’ha.

Partigiani della Scuola Pubblica

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Mai più senza casa, verso la manifestazione di sabato 19 dicembre

Abbiamo ben chiare e nitide le immagini di quanto avvenuto poco più di una
settimana fa durante l’occupazione di uno stabile di proprietà delle poste,
vuoto da oltre 10 anni, in via Agucchi. Immagini indelebili di occupanti, donne, uomini, bambini, famiglie  che salgono all’ultimo piano dello stabile inseguiti da uomini in divisa guidati da una violenza che di rado abbiamo visto.

Uomini telecomandati e agli ordini di una procura assatanata di legalità, la loro legalità, e accompagnata da una amministrazione in grado di proporre solo soluzioni inutili e di brevissima durata.

Una amministrazione che di fronte al problema casa, parla di bomba umanitaria, ma che si guarda bene dal trovare soluzioni strutturali di fronte ai 1500 sfratti dell’ultimo anno e di fronte alle migliaia di case sfitte e decine di edifici vuoti utili solo alle speculazioni.

L’immagine del governo di questa città è quello dell’assessora al welfare che guarda attraverso i vetri di un comodo ufficio lo sgombero alla ex Telecom, senza muovere un dito e capace solo di attaccare i movimenti per la casa, in compagnia in questo caso  del primo cittadino, accusandoli di strumentalizzazione dei minori.

Sabato 19 Dicembre aderiremo e parteciperemo alla manifestazione indetta da Social Log, al fianco di chi con dignità, passione e coraggio ha deciso di prendere in mano la propria vita, ora e subito.

Ross@ Bologna

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Dopo i brutali sgomberi subiti all’ Ex Telecom e all” Ex Poste, anche gli studenti delle scuole superiori ci tengono a ribadire la loro solidarietà agli occupanti della Bologna meticcia e solidale!

Con questo invitiamo tutte e tutti a partecipare al corteo per diritto all’abitare che ci sarà Sabato 19 Dicembre! Per una moratoria immediata degli sfratti, la fine degli sgomberi e l’abolizione dell’articolo 5 del Piano Casa, alle ore 15:00 ci ritroviamo tutt* in Piazza dell’Unità per riprenderci ciò che ci è stato tolto e per dimostrare che resistiamo un vita in più di loro!

Prima i poveri! Casa, reddito, dignità!

Cas

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Il welfare non deve essere un business!

I nostri amministratori invece di lavorare per soluzioni reali e permanenti dei bisogni, fanno una scelta strutturale, quella del mantenimento delle emergenze per poi poterle governare appaltando ai privati la gestione dei bisogni stessi. Attraverso questo meccanismo fanno in modo che le risorse economiche vengano redistribuite non al cittadino, riconoscendogli un’autonomia di gestione della propria vita e quindi una dignità, ma a quella cerchia di privati che del welfare ne fa un business sfruttando i lavoratori come cooperative o associazioni di volontariato.

Usb quindi, esprimendo il suo pieno appoggio e solidarietà alle Donne, uomini e bambini che non hanno un tetto e non trovando risposte dall’amministrazione si trova costretta a cercarne una in autonomia, vuole ribadire che attraverso la campagna per la difesa del welfare e della democrazia, continuerà a battersi affinché i servizi siano pubblici e finanziati con risorse adeguate;

Inoltre rivendica per i lavoratori condizioni che gli permettano di svolgere il proprio lavoro riconoscendo loro dignità e valore sociale anche attraverso adeguati salari, salari che devono essere uguali per mansione senza differenza tra lavoratore pubblico e appaltato;

Usb si organizzerà e lotterà sempre con tutti coloro che rivendicano maggiori diritti e per una vita dignitosa e per questo invita tutti i lavoratori a partecipare al

CORTEO PER IL DIRITTO ALLA CASA
SABATO 19 DICEMBRE ORE 15.00 P.ZZA DELL’UNITà

Usb Bologna

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Sabato 19 dicembre parteciperemo al corteo per il diritto alla casa per un blocco immediato degli sfratti e degli sgomberi!

Poche settimane fa, è stato eseguito lo sgombero nei confronti di centinaia di persone da uno stabile di proprietà delle Poste in disuso da oltre vent’anni e che rappresenta la vergogna di una città con un’alto numero di case ed edifici vuoti. E’ stato mostrato ancora una volta come di fronte all’incapacità dell’amministrazione di trovare soluzioni concrete che facciano fronte alle problematiche delle fasce più deboli, viene lasciato spazio alla questura che interviene con misure repressive nei confronti di chi vive l’emergenza abitativa come fosse una questione di ordine pubblico.

Le occupazioni abitative messe sotto attacco negli ultimi mesi, rappresentano invece una necessità per chi si ritrova senza casa. Gli alti affitti del mercato privato non adeguati a salari e pensioni sempre più bassi e la continua riduzione del patrimonio residenziale pubblico che rende impossibile riuscire ad accedere ad un alloggio popolare, mette centinaia di persone davanti ad una scelta: rimanere per strada oppure organizzarsi e lottare per avere un tetto sulla testa. Le occupazioni abitative sono infatti il segnale di una problematica reale davanti alla quale non si può far finta di nulla, un segnale che mostra come a fronte di migliaia di persone senza casa, esistono altrettanti stabili che continuano ad essere lasciati vuoti. Perciò a chi viene negato del diritto all’abitare non si può rispondere con “sistemazioni a termine” in strutture e stanze d’albergo, ma è necessario individuare risposte adeguate e che prevedano l’utilizzo di tutto lo sfitto pubblico e privato presente in città, come lo stabile delle Poste in cui avevano trovato casa centinaia di persone.

Ma il quadro che oggi ci presentano mostra da un lato l’uso massiccio delle forze dell’ordine, dall’altro una legge spietata, il Piano Casa di Lupi che marca la volontà politica di non tutelare le fasce più deboli della popolazione e condanna con l’art. 5 chi, abbandonato dalle istituzioni, decide di non arrendersi e di lottare per il diritto all’abitare.
In questo contesto quindi riteniamo importante aderire e partecipare al corteo di Sabato 19 dicembre in Piazza dell’Unità alle 15:00 per il blocco immediato degli sfratti e degli sgomberi e per cominciare a ragionare sulle soluzioni reali per tutti coloro che oggi sono senza una casa.

Stop sfratti!
Stop sgomberi!
Diritto alla casa per tutti!

Asia-Usb