Ieri il sì definitivo della Camera: licenziamenti più facili, tagli a enti locali e pensioni, Iva al 21% Contestato nel pomeriggio anche l’ex ministro Ronchi.
(dal sito di Radio Onda d’Urto)
La Camera ha confermato ieri pomeriggio la fiducia al governo sulla manovra economica che taglia pensioni, diritti, futuro e servizi. I sì sono stati 316, 302 i no.
Tra le principali misure del provvedimento figurano un nuovo giro di vite sulle spese degli enti locali, in particolare per trasporti pubblici e servizi sociali, l’innalzamento dell’età pensionabile delle donne, l’aumento dal 20% al 21% dell’Iva, il taglio delle agevolazioni fiscali, l’inasprimento della lotta all’evasione fiscale compreso il carcere per i grandi evasori, il contributo di solidarietà del 3% solo per i super ricchi e licenziamenti più facili attraverso il famigerato articolo 8.
Fuori dall’Aula l’acampada di alcune centinaia di esponenti di movimenti e realtà di base: momenti di tensione con l’ex ministro Ronchi, alfiere delle privatizzazioni dei servizi pubblici bocciate dai referendum di giugno e che il governo, nonostante l’uscita del finiano, cerca di reintrodurre surrettiziamente attraverso la manovra. L’ex ministro che aveva privatizzato il servizio idrico è stato – ironia della sorte – raggiunto da un getto d’acqua. Verso le 19 ci sono state anche alcune cariche poliziesche contro i manifestanti che hanno alzato il livello della protesta urlando “Dimissioni” e lanciando poi alcuni fumogeni. Alcune delle tende dell’acampada, riferiscono le agenzie di stampa, avrebbe preso fuoco. I manifestanti sono stati spinti in direzione del Pantheon; nella carica poliziesca sono stati travolti anche diversi scooter e motociclette parcheggiate in fila nella piazza.
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In serata è arrivato l’ok definitivo dell’aula, oggi la firma del presidente della Repubblica. Da quando sarà pubblicata in Gazzetta Ufficiale, la manovra economica di ferragosto sarà legge.