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Roma / Movimenti per i beni comuni, “siamo cinquantamila!” [foto]

Per l’acqua pubblica, contro il biocidio, per la casa, contro le grandi opere: tante lotte dai territori si incontrano in corteo nella capitale. E domani alle 16 nuova manifestazione contro il decreto Lupi.

18 Maggio 2014 - 14:04

Movimenti in piazza per i beni comuniA proporre la data di ieri per scendere in piazza a difesa dei beni comuni e contro le privatizzazioni sono stati inizialmente i comitati per l’Acqua pubblica, ma a rispondere sono stati davvero in tanti,e da tutta Italia: dai NoMous di Niscemi ai NoTav della Valsusa, dai comitati contro il biocidio in Campania, Lazio, Abruzzo ai NoExpo, dai NoGrandiNavi veneziani ai NoTriv lucani. Molte le bandiere dei sindacati di base Cobas (con una delegazione da Bologna) e Usb. Una grande manifestazione, aperta dai numerosi striscioni dei comitati locali per l’acqua, che parte alle 15 da piazza Repubblica e, passando da Fori imperiali, piazza Venezia e Campidoglio arriva fino a piazza Navona, dove per più di un’ora si susseguono musica e interventi dal camion. E alle parole d’ordine delle lotte per acqua, territorio e ambiente si affianca la rabbia contro il governo Renzi, le cui misure appena approvate sul lavoro e quelle sulla casa che la Camera voterà domani, accusano i manifestanti, non fanno che aggravare l’impoverimento della società a cui hanno condotto anni di austerity e di precarizzazione.

“La vittoria referendaria del movimento per l’acqua bene comune del giugno 2011 ha fatto da precedente e posto al centro dell’attuale gestione neoliberale della crisi la lotta per l’accesso e per la gestione comune delle risorse e dei servizi essenziali”, scrive il portale Dinamopress, che ha diffuso l‘appello per lo spezzone “dei precari, dei lavoratori dello spettacolo, degli studenti, delle lotte per la cultura, per il sapere, dei centri sociali, dei teatri e dei cinema occupati” che ha manifestato dietro lo striscione “Commoners of Europe rise up”.

Una manifestazione dalle molteplici connessioni: molti fanno riferimento alla settimana transnazionale del #mayofsolidarity, non mancano le attestazioni di solidarietà per la tragedia di Soma in Turchia o per il Chapas, mentre per il movimento romano di lotta per la casa, presente in forze, è il sesto giorno di piazza consecutivo: “Rimaniamo indisponibili verso un decreto – si legge sul sito della rete Abitare nella crisi – che uccide l’edilizia residenziale pubblica, regala soldi nuove opportunità di profitto alla rendita e alle banche, aggredisce i poveri, i movimenti per il diritto all’abitare e le occupazioni in generale. Un attacco contro le pratiche di riappropriazione e le lotte per la casa ed il reddito”.

“Oggi abbiamo ribadito ancora una volta il nostro no ai provvedimenti del governo – prosegue la nota – nella manifestazione contro le privatizzazioni e per i beni comuni indetta dal forum per l’acqua pubblica. Saremo nuovamente in piazza lunedì 19 maggio alle ore 16 decisi più che mai a rendere difficile l’approvazione di questa nuova legge che insieme al jobs act aggredisce pesantemente le vite di milioni di precari”.

 

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