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Roma / La polizia carica e sgombera 500 migranti

In seguito alla chiusura del centro di accoglienza lo stabile era stato occupato dagli abitanti. Per impedire le operazioni in tanti hanno hanno bloccato la strada ma sono stati portati nei centri di identificazione.

27 Settembre 2016 - 20:55

Migranti Tiburtina @fb Blocchi precari metropolitani(da Progetto Degage

Da questa mattina è in corso lo sgombero violento di circa 500 migranti da uno stabile occupato in via Vannini. L’edificio che si trova nei pressi di via Tiburtina all’altezza del Gra era in stato d’abbandono ed era stato occupato dagli stessi migranti dopo la chiusura del centro d’accoglienza. In queste ore, gli occupanti hanno provato a resistere cercando di impedire lo sgombero, bloccando la strada con i cassonetti e stendendosi per strada per fermare fisicamente l’operazione. La polizia con ripetute cariche violente ha sgomberato l’edificio e sta caricando gli occupanti sui pullman per portarli nei centri di identificazione. Via Tiburtina è stata bloccata per ore provocando il caos con l’intento di mettere in strada senza nessuna soluzione centinaia di persone. L’operazione di oggi ricorda lo sgombero di Ponte Mammolo, che aprì la stagione dell’”emergenza migranti sulla Tiburtina” con rastrellamenti sistematici in tutta la zona. In quei mesi, è stata sgomberata la tendopoli nel retro della stazione Tiburtina che ha provocato il sovraffollamento del centro Baobab prima e lo sgombero subito dopo. In questo modo si va ad aggravare una situazione già molto pesante, che vede le istituzioni soffiare sul fuoco della guerra fra poveri e calpestare qualsiasi dignità delle persone, come per i migranti a cui oggi è stata tolta la casa. Dietro operazioni come queste continua ad esserci la mano della prefettura e quindi del Pd e del governo Renzi, mentre l’amministrazione 5 stelle brancola nel buio e nel silenzio permette ancora sgomberi come quello di questa mattina.  Poco distante, sempre questa mattina,  è in corso un blocco stradale dei lavoratori dell’ospedale Pertini, in particolare delle lavoratrici delle pulizie della struttura sanitaria che non vengono pagate da mesi dalle cooperative.