Attualità

Roma / Arrestati Nunzio e Marco, domani in piazza: “Non ci fermeranno”

Le misure cautelari sono scattate per i fatti seguiti ad un’aggressione fascista da parte di Militia Christi. Da Bologna la solidarietà di Tpo, Làbas e Vag61.

24 Settembre 2014 - 19:43
spaQuesta mattina due attivisti romani, Nunzio D’Erme e Marco Bucci, sono stati sottoposti ad arresto cautelare. Entrambi da anni svolgono attività sociale nella città di Roma, aprendo spazi di democrazia, difendendo i diritti “di chi non ha diritti” , sempre dalla parte delle lotte sociali e per un reale diritto alla città, il primo addirittura con il ruolo di Consigliere Comunale per due mandati. I fatti di stamattina si riferiscono a quanto avvenuto lo scorso maggio nella sede del VII municipio durante un convegno istituzionale sull’educazione alla diversità, alla quale hanno preso parte anche i movimenti sociali del territorio. Nel corso dell’evento alcuni esponenti di Militia Chirsti hanno aggredito i partecipanti ribadendo così la loro posizione omofoba e la loro contrarietà all’iniziativa.Marco Bucci, incensurato, si trova ora agli arresti domiciliari, mentre per Nunzio D’Erme è stata disposta l’immediata traduzione in carcere a Regina Coeli. L’intento repressivo è evidente dalla pretestuosa applicazione di queste misure cautelari, giustificate dalla “notorietà e capacità di mobilitare”.Invitiamo quindi coloro che hanno partecipato all’assemblea pubblica del 17 settembre a Piazza dei Sanniti ad aderire al presidio di giovedì 25 settembre alle ore 18.30 sotto Regina Coeli per gridare tutta la nostra solidarietà e pretendere la libertà di Marco, Nunzio ma anche degli altri attivisti arrestati negli ultimi mesi a seguito delle lotte sociali per il diritto alla città e all’abitare. Confluiremo poi tutti all’Assemblea pubblica a Piazza dei Sanniti perciò posticipata alle ore 20,30.

Rete degli Spazi Autogestiti e Occupati (Roma)

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Nunzio e marco liberi! Arresti sgomberi e pestaggi non ci fermeranno
Giovedì 25 settembre sit-in alle 18,30 via della Lungara 29
Ancora una volta ci attaccano con arresti, galera e repressione, Nunzio e Marco vengono colpiti in prima persona da misure pesantissime che rimandano ai peggiori anni della storia di questo paese. Il gip dichiara che Nunzio deve andare in carcere perche’ e’ una persona carismatica, capace di organizzare manifestazioni in grado di riprodurre i reati in precedenza commessi e per questo puo’ anche inquinare le prove. Mentre marco, anche se incensurato, in caso di condanna non deve usufruire dei benefici di legge.
Il gip in realta’ ci sta condannando per essere stati presenti ad un convegno istituzionale organizzato dal presidente del Municipio VII e da una deputata di Sel sul tema dell’omofobia e per aver respinto un’aggressione dell’organizzazione omofoba o fascista Militia Christi. A Nunzio e Marco viene fatto pagare l’impegno messo in questi anni nelle battaglie sui diritti civili che noi tutti abbiamo sostenuto dentro i territori. Noi rispondiamo con determinazione che niente ci fermera’, continueremo a stare nel territorio, a sostenere e promuovere le lotte sociali per i diritti civili, per il lavoro, l’ambiente, la salute. Vi invitiamo a partecipare numerosi al presidio di domani 25 settembre alle ore 18,30 al carcere di Regina Coeli per dare solidarieta’ tutti quanti insieme al compagno nunzio e per elaborare insieme una strategia contro la repressione.
I compagni e le compagne del Corto Circuito
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Liberi tutti!
È di poche ore fa la notizia dell’imposizione di misure cautelari ai danni di due compagni romani in seguito al respingimento di un’aggressione di stampo fascista. In particolare apprendiamo dell’arresto del compagno Nunzio d’Erme, militante storico del centro sociale Corto circuito, nonché ex consigliere comunale della capitale e di Marco, attivista del centro sociale Spartaco.
Roma è la città dove storicamente estrema destra, imprenditoria e criminalità organizzata sono da sempre colluse tra di loro e costituiscono un legame tanto forte quanto pericoloso, legame che lascia dietro di sé non solo tanta violenza ma anche tanta speculazione edilizia, con una quantità indefinita di case sfitte e palazzi vuoti.
Per questo ci sembra assurdo che chi da anni dedica la sua vita ai “senza diritti”, alla lotta contro la riaffermazione di vecchi e nuovi fascisti,  chi da anni si organizza per dare una casa agli esclusi mettendo in risalto i valori dell’antirazzismo, dell’antisessismo e dell’uguaglianza dei diritti per tutti e tutte, venga privato della sua libertà.
È per questo che vogliamo mandare un grosso abbraccio, lungo e potente come i km di strada percorsi insieme, a Nunzio e Marco, come a Paolo e a Luca, anch’essi privati della propria libertà da troppi mesi.
Ci rivedremo nelle strade e nelle piazze, perché le lotte non vogliono fare a meno di voi e, lo sappiamo, voi di loro.
Liberi subito!
Avanti!
Cs Tpo – Labàs Occupato (Bologna)
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Solidali e complici con Nunzio e Marco

Questa mattina è stato arrestato Nunzio D’Erme, uno dei compagni più conosciuti e attivi del movimento romano, mentre un altro compagno, Marco Bucci del centro sociale Spartaco, è stato mandato agli arresti domiciliari. I fatti per i quali sono stati colpiti risalgono ad alcuni mesi fa,
quando, durante un’iniziativa contro l’omofobia nel municipio di Cinecittà, diversi componenti di Militia Christi, insieme ad altri fascisti, si presentarono aggredendo i compagni che stavano partecipando al convegno. Ne nacque una scaramuccia a cui intervennero numerosi poliziotti in borghese che non si presentarono come tali. Gli agenti aggredirono i compagni impegnati a respingere i fascisti.

Secondo l’avvocato Marco Lucentini, è chiara la gravità del dispositivo giudiziario messo in campo. Per Marco, giovane attivista incensurato, si figura il reato di resistenza semplice con un gravità fuori dal normale: il magistrato infatti motiva le misure cautelari prefigurando già una condanna superiore a tre anni, oltre a chiedere la sospensione della condizionale per fargli scontare l’eventuale residuo di pena in carcere. Per Nunzio invece, accusato di resistenza, procurata evasione e lesioni, viene comminata la custodia cautelare in carcere motivandola con il ruolo di militante politico dei movimenti sociali che da decenni svolge in città, nelle strade e nelle piazze ma anche come ex consigliere comunale. Proprio per questo suo ruolo di primo piano, Nunzio sarebbe in grado di “inquinare le prove”. Come se non bastasse l’agente di polizia a cui sarebbero state inferte delle lesioni ha ricevuto in un primo momento tre giorni di prognosi in ospedale, ma dopo quattro giorni lo stesso agente è tornato a farsi visitare da un medico della polizia ottenendo ben 40 giorni di prognosi.

Molti interventi di compagni, di spazi sociali e di realtà di movimento hanno definito i provvedimenti di questa mattina come “arresti ad orologeria”. In effetti, questa nuova stangata repressiva arriva agli albori di una stagione di conflitto sociale a Roma e in tutto il paese, contro le politiche del governo Renzi, contro la precarietà del Jobs Act, per il diritto all’abitare e la difesa dei territori dalle grandi inutili opere.

Il clima in cui questi arresti sono stati effettuati, è lo stesso che ha portato alle manette, alle inchieste e alle misure punitive contro gli attivisti del movimento No Tav e dei movimenti di lotta per la casa. E agli sgomberi di spazi sociali e di occupazioni abitative.

Può sembrare convenzionale, ma queste “misure cautelari”, così come tutte le altre azioni repressive, non fiaccheranno la volontà di lottare e di tornare nelle piazze con ancora più forza e determinazione.

Le lotte non si arrestano. Solidali e complici con Nunzio e Marco.

Vag61 – Spazio libero autogestito (Bologna)