Acabnews Bologna

Rinviato sfratto da una casa Acer

Social Log: “Sarannocon noi il 6 giugno alla marcia della periferia e della dignità”. Un altro picchetto antisfratto era stato organizzato lunedì dal Comitato di via Gandusio, che aderisce al corteo, così come il Cua.

04 Giugno 2015 - 14:17

_DSC9327 copiaUna famiglia assegnataria di Casa Erp, nel quartiere Savena, dopo aver perso la principale fonte di reddito, ha rischiato di ritrovarsi per strada: un picchetto antisfratto, a cui hanno preso parte anche inquilini degli altri alloggi popolari della palazzina, ha fatto sì che ciò non avvenisse.

“Questa mattina in via Torino il Comitato Inquilini Resistenti è riuscito ad erigere un muro di solidarietà per Sergio e la sua famiglia – recita un comunicato diffuso oggi da Social Log e Inquilini Resistenti – Sergio è emigrato dal sud Italia a Bologna tanti anni fa costruendosi una vita come tante altre fatta di lavoro, casa, famiglia e le sue tre figlie. Fino a quando è arrivata la crisi e all’improvviso si è trovato senza lavoro: crisi aziendale, ristrutturazione e riorganizzazione del personale, sono questi i mostri che Sergio ha dovuto affrontare. Prima la mobilità, poi il licenziamento, e la fine di ogni speranza di riassunzione vista l’età non più competitiva sul marcato del lavoro. A tutto questo, come se non bastasse, ha fatto seguito l’ impossibilità di pagare l’affitto nella casa popolare in cui qualche anno fa si era stabilito. Diverse volte Acer si è presentata per eseguire lo sfratto senza che l’assistente sociale proponesse alcun tipo di soluzione e così qualche giorno fa l’ultimatum definitivo da parte dell’ufficiale giudiziario: “da qui te ne devi andare!”.

Continua la nota: “Questa volta però la determinazione del picchetto, unita alla solidarietà pervenuta dagli altri inquilini delle case popolari scesi ad ingrossare le fila della resistenza, è riuscita a dissuadere l’ufficiale giudiziario e la polizia, accorsa in gran numero, nell’attuare lo sfratto e lasciare la famiglia di Sergio in strada. Denunciamo pubblicamente il tentativo di sfratto da casa popolare che le autorità volevano attuare anche in assenza di soluzioni alternative che dovrebbero competere ai servizi sociali. Fino a quando nessun si deciderà a risolvere realmente il problema dell’emergenza abitativa, con misure reali, come quelle che da anni propone il movimento per il diritto all’abitare, quali il blocco immediato degli sfratti, il rifinanziamento dell’edilizia residenziale pubblica e il riuso di immobili sfitti e inutilizzati, ogni mattina ci saranno sempre più famiglie disposte ad erigere quel muro di solidarietà che oggi ha permesso a Sergio di rimanere nella sua casa”.

“Sergio e la sua famiglia – si legge in conclusione – saranno con noi il 6 giugno quando torneremo in piazza con una lunga marcia della Periferia e della Dignità per riportare nel centro città le istanze che in questi mesi abbiamo proposto e attuato nei nostri quartieri con il primo obiettivo di bloccare gli sfratti e difendere le occupazioni abitative. Premessa concreta per una vera rigenerazione urbana solidale che ponga fine al consumo di suolo e a nuove colate del cemento della speculazione, e dia l’accesso al già costruito e non utilizzato da auto-recuperare per chi è stato sbattuto in mezzo ad una strada da uno sfratto o dalla mancanza di soldi per pagare l’affitto. Rivendichiamo la necessità di attivare una moratoria generalizzata degli sfratti e bloccare gli sgomberi di occupazioni abitative annunciati e tentati in questi ultimi giorni!”

Anche il Comitato inquilini di via Gandusio, intanto, aderisce alla manifestazione di sabato: “Invitiamo inquilini e solidali a fare sentire insieme a noi la voce delle case popolari che vanno a pezzi nell’incuria e nell’affarismo degli amministratori pubblici e dell’Acer. Se vuoi partecipare con noi alla marcia, appuntamento in via Gandusio ore 15,15 davanti ai palazzi”. Proprio in via Gandusio, lunedì, c’è stato un altro picchetto antisfratto: grazie alla presenza dei solidali, almeno “a parole le istituzioni hanno rinviato lo sfratto al 30 settembre 2015. Nero su bianco per ora non è stato rilasciato nulla, quindi vigileremo su quanto accadrà d’ora in poi fino a tale data”, promette il Comitato.

Ci sarà pure il Cua: “Dopo settimane di attacco alle occupazioni abitative, accogliamo e rilanciamo l’appello lanciato poche settimane fa dai compagni e dalle compagne di Social Log e dal Comitato Inquilini Resistenti : un 6 Giugno di lotta per la casa, il reddito e la dignità!  – scrivono gli studenti – Come Collettivo Universitario Autonomo, che vive e lotta in università come in zona universitaria, ci teniamo a ribadire l’importanza di costruire connessioni tra le lotte che animano questa Bologna ai tempi della crisi. Proprio per questo allarghiamo l’invito a tutti gli studenti e i precari della zona universitaria per partecipare Sabato alle ore 16.00 a questo appuntamento. Un nuovo appuntamento, un nuovo corteo che, dopo varie marce per la dignità svoltesi nelle periferie, si dirigerà e si aprirà questa volta verso il centro della città, per rivendicare forte e chiaro, con la massima determinazione che gli occupanti di casa hanno sempre dimostrato avere, tanti obiettivi, tra cui il principale l’abolizione dell’articolo 5 dell’infame Piano Casa targato governo Renzi”.

Prosegue il collettivo: “Le manovre renziane non ci hanno mai spaventato e non potranno certo fermarci ora, quando in tutta Italia vediamo, da mesi come in questi giorni, il continuo proliferare di agitazione, iniziative e occupazioni per l’abolizione del Piano Casa. Questo 6  Giugno, gli studenti che lottano scenderranno per le strade e, al fianco degli occupanti alzeremo la testa in difesa delle occupazioni abitative e per dire che l’articolo 5 va cancellato! Vogliamo urlare ancora una volta che finché saremo uniti e unite questa crisi non ci massacrerà uno per uno, vogliamo gridare che continueremo sempre a resistere agli sfratti, vogliamo ribadire che difenderemo con rabbia le occupazioni abitative dagli sgomberi! Dopo aver infatti respinto più volte i tentativi di sequestro di due abitazioni occupate, tra cui l’Ex Telecom di via Fioravanti e il Condominio Sociale di via Mario De Maria, siamo pronti per stringerci ancora più forte ai nostri compagni di viaggio e marciare insieme verso il centro della città, rafforzando quel virtuoso  conflittuale che lega le lotte da Piazza Verdi alle periferie!”.