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Riders Union rilancia: “Spostare verso l’alto la contrattazione”

Governo annuncia regolamentazione del lavoro digitale, ciclofattorini pronti alla mobilitazione “qualora non si rispettassero impegni”. Spin-off Bolognafiere, nuovo presidio dei lavoratori. Nei servizi scolastici mancato accordo su ferie e Fis. Blitz al Biografilm: “Lavoro si paga”.

15 Giugno 2018 - 12:03

“Abbiamo avuto una seconda consultazione tramite web call con il ministro Di Maio e il suo staff, parte della fase preliminare del confronto iniziata con l’incontro del 4 giugno tenutosi a Roma, e a cui dovrebbe seguirne un’altra tra il Governo e le maggiori piattaforme del settore del food delivery. Sono intervenuti anche i ciclofattorini di Deliverance Milano”. Così Riders Union ieri su Facebook.

Prosegue il testo: “Siamo stati chiari nel ribadire la necessità di un tavolo nazionale in cui discutere di una specifica proposta regolamentativa del settore, sulla scia del lavoro già fatto a Bologna con la Carta dei diritti. Salario dignitoso, no al cottimo, salute e sicurezza, contrattazione sulla base del Ccnl Logistica i punti centrali. Il ministro ha da parte sua avanzato l’intenzione di un possibile provvedimento legislativo che estenderebbe le tutele del lavoro subordinato ai riders e a chiunque lavori per le piattaforme digitali”.

Si legge in conclusione: “Il testo su cui lavora il Governo è in fase di valutazione e noi stessi apriremo un dibattito interno per discutere le proposte e i possibili scenari, partendo dalla consapevolezza che è necessario intervenire per tutelare effettivamente i riders e tutti i ‘lavoratori digitali’. Giudicheremo con franchezza la proposta che verrà avanzata dal Ministero, riservandoci la possibilità di mobilitarci qualora non si rispettassero gli impegni assunti. Pensiamo infatti che sia fondamentale spingere verso l’alto la contrattazione, con l’elemento imprescindibile del coinvolgimento delle forme organizzate dei lavororatori e delle lavoratrici, affinché venga garantito pieno riconoscimento e diritti, dando al contempo visibilità al dibattito e al processo decisionale in corso. Per questo rilanciamo, qua a Bologna, un appuntamento per i prossimi giorni in cui discutere insieme gli sviluppi di questa fase frutto delle mobilitazioni e dell’organizzazione degli scorsi mesi! Riders contattateci e consultiamoci!”.

Ieri è stato anche il giorno del tavolo in Città metropolitana sul piano di scorporo immobiliare della Fiera e sull’ipotesi di allenza con Milano, presenti il presidente BolognaFiere, l’assessore al bilancio di Palazzo d’Accursio e i sindacati. All’esterno i dipendenti i presidio. Le parti si sono aggiornate a un nuovo incontro, ancora da fissare. Spiega il delegato Usb all’uscita: “All’azienda chiederemo di fare una politica attiva per la stabilizzazione dei lavoratori. E’ l’unica garanzia vera che il piano di scorporo non serve a dirottare il marchio altrove e che c’è un impegno a mantenere qui le manifestazioni”.

L’Sgb, intanto, fa sapere di non aver firmato l’accordo aziendale sull’integrazione salariale Fis (che da due anni ha sostituito la Cassa integrazione) con le coop Quadrifoglio e Pianeta Azzurro relativamente ai servizi scolastici dei Comuni di Bologna e San Lazzaro e ai nidi di Medicina. “Basta accordi a favore delle cooperative e basta sindacati complici”, scrive Sgb. “Anche quest’anno abbiamo provato a concordare con le cooperative Quadrifoglio e Pianeta Azzurro la possibilità di integrare il salario carente nei mesi estivi a causa della chiusura delle scuole”, ma alla fine l’accordo non è stato raggiunto. Sgb denuncia un “atteggiamento non corretto in merito alle relazioni sindacali” e ribadisce le proprie richieste: “Tutte le quattro settimane di ferie devono essere godute e la Fis anticipata dal datore di lavoro!”.

Infine, ieri si è registrato un blitz di protesta “nel corso della giornata di inaugurazione ufficiale del Biografilm Festival – International Celebration of Lives di Bologna, giunto alla 14ª edizione”, si segnala via Facebook sulla pagina La vita non è un film: “Abbiamo calato dal muro del parco del Cavaticcio un grande striscione con su scritto ‘La vita non è un film, il lavoro si paga’, mentre una trentina di noi, mascherato da famosi attori, ha distribuito un volantino a tutti i presenti per denunciare l’utilizzo improprio del volontariato per la realizzazione dell’evento. Siamo giovani che si barcamenano tra studi, lavoretti, tirocini, stage. Vogliamo sensibilizzare il pubblico rispetto alla condizione di tanti dei nostri coetanei e amici che tengono in piedi il famoso Biografilm Festival entrando a far parte del Guerrilla Staff, il corpo dei volontari che dovrà occuparsi di diverse mansioni, dall’ufficio stampa ai reportage foto/video, fino al montaggio delle aree e all’accoglienza. Si fa questo per passione, per mettere in gioco saperi e competenze, ma ciò non giustifica che non debba essere considerato come un lavoro. Un evento come questo, promosso da decine di partner istituzionali e privati, dovrebbe prevedere un contratto per il Guerrilla Staff invece che risparmiare con l’utilizzo del volontariato. Ormai troppi festival, grandi eventi, musei e biblioteche si reggono in piedi in questo modo, con o senza rimborsi. Siamo stanchi della svalutazione di ciò che facciamo: il lavoro c’è ma viene trasformato strumentalmente in volontariato, in stage, in tirocinio per pagarlo poco o per non pagarlo proprio, impedendo oltretutto una reale professionalizzazione per chi lo compie. Noi vogliamo che ci venga riconosciuto, perché la nostra vita non è un film dove si può vivere accumulando esperienze con la promessa di un loro riconoscimento che non arriva mai. La vita non è un film e, per poter fare di queste passioni una certezza, bisogna che ci vengano riconosciuti i diritti previsti dai contratti di categoria, altrimenti calerà il sipario sulla possibilità di trasformare ciò che amiamo e ciò che sappiamo fare in qualcosa di cui si possa vivere dignitosamente. Il blitz di quest’oggi è soltanto il primo passo di una lunga campagna di verità e denuncia sulla situazione di tanti settori del mondo del lavoro del nostro paese. Non ci fermeremo!”.