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Radio Città del Capo: «Ustica, chi sa parli». Ma arriva un attacco informatico

Campagna dell’emittente contro le reticenze sull’abbattimento del Dc9: spazi pubblicitari per fare pressione sul governo francese. Negli scorsi giorni uno strano attacco informatico ha reso temporaneamente irraggiungibile il sito internet

22 Giugno 2010 - 23:31

Domenica saranno passati trent’anni dal tragico abbattimento del Dc9 Itavia di linea, decollato da Bologna per Palermo e precipitato in mare al largo dell’isola siciliana. Dallo scorso 9 giugno, l’emittente bolognese ha lancito una campagna dal nome eloquente: «Chi sa parli», cercando di colpire il velo di silenzio che da troppo tempo nasconde la verità su cosa accadde quel giorno.

Ieri sul sito dell’emittente è apparsa la notizia di “un attacco Hacker proveniente dall’estero” che “ha reso momentaneamente indisponibile il server che ospita il sito della campagna”. Il sito riporta anche la dichiarazione del provider, secondo il quale «la “virulenza” con cui l’attacco si è determinato (due fuochi incrociati) è piuttosto indicativa: “mi fa davvero pensare che qualcuno voglia togliere la voce a qualcun altro.”»

Ed ecco uno stralcio dell’appello che forse qualcuno vuole mettere a tacere: «Non siamo di fronte a un attentato terroristico realizzato da un gruppo eversivo, ma a operazioni coperte che hanno visto impegnate forze armate appartenenti a stati sovrani. Sul basso Tirreno quella notte volavano caccia statunitensi della Nato e caccia francesi. Molto probabilmente anche Mig Libici. E poi aerei militari e civili Italiani. Il DC 9 dell’Itavia si sarebbe trovato in mezzo a uno “scontro a fuoco”, avvenuto non per strada ma nei cieli, e con tutta probabilità è stato abbattuto per errore. Tuttavia questo non attenua le responsabilità di chi ha operato e di chi ha coperto e depistato: la verità su Ustica è con tutta probabilità una verità imbarazzante e indicibile, ma non inconoscibile.»

«Per anni abbiamo chiesto ai governanti di parlare: recentemente l’ha fatto l’ex presidente Francesco Cossiga, che ha indicato chiaramente come responsabile dell’attacco aereo la  marina Francese», aggiunge l’appello dell’emittente, che invita a sostenere finanziariamente la campagna, «per poter comprare banner e spazi sui principali quotidiani on line francesi per porre questa domanda di verità direttamente al Governo Francese e al Presidente Sarkozy»

Da oltralpe sembra arrivare una prima apertura:  è sempre il sito di Radio Città del Capo a dare notizia che un portavoce del ministero degli esteri francese ha dichiarato che qualora dall’Italia arrivasse una rogatoria internazionale, Parigi sarà pronta«a cooperare pienamente con l’Italia, come abbiamo già fatto in passato, per fare piena luce su questa vicenda»