Acabnews Bologna

Quest’anno 33 ragazzi rifiutati dalle scuole [+comunicato]

Lo denuncia l’Osservatorio sui respingimenti scolastici, oggi in presidio in via de’ Castagnoli. Mentre dalle classi ponte si rischia di passare alle scole ponte: “Indirizzano tutti i migranti verso i professionali”.

14 Ottobre 2014 - 17:43

Presidio ufficio scolastico (foto tw @comibo)Continua a non trovare soluzione il problema dei minorenni migranti che non riescano ad accedere alle scuole italiane. Le segreterie, quando non hanno posto per i ragazzi che richiedono, disattendono l’obbligo di prendere in carico il minore e seguirlo finché non trova una scuola disponibile.

Oggi per tornare a richiamare l’attenzione sul caso hanno manifestato davanti all’Ufficio scolastico di via de’ Castagnoli la rete di scuole di italiano, associazioni e collettivi riunite nell’Osservatorio contro i respingimetni scolastici. “Abbiamo deciso di manifestare perché è necessario trovare una soluzione a questa situazione – dice un ragazzo che insegna alla scuola di italiano con migranti attiva all’Xm24 – anche in vista dell’arrivo di altri 77 minori”.

“Dai dati ufficiali è emerso che quest’anno sono stati 33 i ragazzi che nonostante le iscrizioni sono rimasti fuori – continua- alla fine è stata trovata una soluzione ma non si puòvivere perennemente in uno stato di emergenza. Il problema e’ che manca un coordinamento tra prefettura, ufficio scolastico e scuole. Lo scorso aprile è stato firmato un protocollo per l’accoglienza e l’inclusione degli alunni stranieri. Ma se oggi ci troviamo ad affrontare questa situazione, si vede che quel protocollo presenta delle falle”.

L’Osservatorio critica anche le “classi ponte”, quelle in cui vengono inseriti i minori stranieri create con l’intento di facilitare il percorso di integrazione e apprendimento linguistico ma che diventano di fatto classi ghetto in cui parcheggiare i migranti. “Adesso il problema è anche quello di scuole ponte – dice una docente delle Aldrovandi Rubbiani – molti degli stranieri in cerca di un istituto superiore vengono indirizzati verso gli istituti professionali. Come a voler dire che possono
fare solo lavori manuali”.

> Il comunicato dell’Osservatore:

Solo risposte parziali al problema dei respingimenti scolastici! Continueremo a monitorare!

Al presidio-conferenza stampa di oggi l’Osservatorio contro i respingimenti scolastici ha voluto dare un messaggio forte all’Ufficio scolastico regionale: continuiamo a osservarvi e continueremo a denunciare i respingimenti scolastici come casi di razzismo istituzionale.
Alla fine della mattinata, una delegazione dell’Osservatorio è stata ricevuta dal vice provveditore Panzardi e dalla professoressa Lombardo a cui è stata chiesta una spiegazione per il ripetersi di episodi come quelli del bambino bengalese dello scorso anno e del quindicenne – entrambi in età dell’obbligo scolastico – la cui iscrizione è stata ripetutamente rifiutata da almeno quattro scuole sul territorio bolognese, perdendo così un intero anno scolastico.

Il vice-provveditore ha dichiarato di essere al lavoro per attuare un procedimento di coordinazione efficace tra le scuole polo del primo ciclo e gli istituti superiori, per trovare una soluzione a un problema di forte attualità: l’inserimento degli studenti migranti minori che arrivano a Bologna con il ricongiungimento familiare.
La questione però sembra lontano da una risoluzione definitiva: se al momento i minori in attesa di un banco a Bologna sono ufficialmente tre, i tanti casi di ragazzi respinti denunciati dall’Osservatorio lascia immaginare che tanti altri episodi simili di dispersione scolastica siano avvenuti e stiano avvenendo in città. Di fronte alla denuncia del fatto che molte scuole rimandano i minori migranti a casa senza neanche registrare la domanda d’iscrizione, con la giustificazione di essere troppo piene, il vice-provveditore si è giustificato dicendo che il Protocollo per l’Accoglienza e Integrazione degli alunni stranieri – approvato ad aprile – è ancora in fase di rodaggio e che è normale che vi siano dei “fisiologici residui che sfuggono”. Forse non sa che non c’è bisogno di alcun protocollo per la registrazione delle richieste di iscrizione: anche quando non ha posto nelle aule, la scuola deve registrare la richiesta di iscrizione e farsene carico tramite l’ufficio scolastico. Demandare allo studente e alla sua famiglia la responsabilità di cercarsi un banco nelle sempre più affollate aule degli istituti bolognesi è una pratica discriminatoria oltre che punibile legalmente.
Riguardo all’arrivo dei 77 minori migranti previsto da qui a dicembre poi, il vice-provveditore concorda nel sottolineare il ruolo chiave della Prefettura: quanto prima comunicheranno età e provenienze linguistiche dei minori in arrivo, più margine si avrà per poter inserirli in tempo e rispettandone le esigenze.
Di fronte al problema delle classi strapiene che vengono sovraccaricate di studenti, Panzardi ha ripetuto poi che l’organico delle scuole viene pianificato in estate e che alcuni fondi straordinari – ma insufficienti – sono stati stanziati, ma che di fronte agli arrivi ad anno scolastico iniziato bisogna solo avere pazienza e aspettare i tempi tecnici di inserimento. Di nuovo si dà una risposta emergenziale a una questione ben nota: “tempi tecnici” non può in alcun modo voler dire essere esclusi da scuola per anni.
Tutte le realtà dell’Osservatorio contro i respingimenti continueranno a monitorare l’operato di scuole e istituzioni competenti.

Osservatorio contro i respingimenti scolastici