Acabnews Bologna

Presidio all’Acer, Asia strappa confronto su riforma Erp

“Per dare voce agli inquilini che stanno subendo sfratti, annullamenti e aumenti”, spiega il sindacato. E dopo gli sgomberi di via Vezza: “Pd, Acer e Questura contro i ceti popolari”.

08 Febbraio 2018 - 16:48

“A Bologna, in occasione della mobilitazione che lancia la piattaforma nazionale dell’Asia-Usb, abbiamo dato vita ad un presidio in piazza della Resistenza”, davanti alla sede di Acer. Asia lo segnala e riferisce: “Ricevuti dal vice presidente di Acer, abbiamo esposto i temi contenuti nella piattaforma, soffermandoci anche sulla delibera regionale sull’Erp, che applica canoni d’affitto calcolati su valori di mercato e sfratta famiglie di lavoratori e pensionati, della quale chiediamo l’immediata cancellazione. Abbiamo per ora ottenuto un canale di confronto con Acer sugli effetti di queste nuove norme, per dare voce a quegli inquilini che stanno subendo sfratti, annullamenti di assegnazione, aumenti degli affitti. La piattaforma dell’Asia è l’unica proposta per rilanciare l’edilizia pubblica, fermare il degrado dei quartieri e la guerra tra poveri, fermare il dramma di chi perde la casa”.

Tra i punti della piattaforma nazionale: “Riqualificare i quartieri e le zone periferiche con interventi pubblici per creare case, servizi e luoghi di lavoro a portata dei settori popolari, ridando vita sociale a interi quartieri e paesi. Garantire il diritto all’abitare e ad una vita che non sia la continua corsa per arrivare a fine mese, perchè l’affitto e le bollette non devono portarsi via tutto quello che abbiamo per vivere!”.

Sempre da Asia, inoltre, un commento sugli sgomberi di alcuni giorni fa in via Vezza: “Questi appartamenti in casa popolare, come tantissimi altri, sono stati tenuti sfitti e in stato di abbandono per anni da parte dell’ ente gestore. A Bologna come su tutto il territorio nazionale sono innumerevoli gli alloggi popolari abbandonati e murati dagli enti e pare che Acer e l’amministrazione comunale se ne ricordino solo quando si tratta di sgomberare con la forza persone che occupano i suddetti appartamenti. La zona in questione riguarda il quartiere San Donato, quartiere che ha già vissuto moltissimi sfratti e il dramma dello sgombero degli alloggi popolari siti in via Gandusio lo scorso 14 luglio. L’episodio citato si inserisce perfettamente in un quadro generale portato avanti dal Partito Democratico, dall’Acer e dalla questura che conosciamo fin troppo bene: sgomberare, murare e vendere il patrimonio pubblico ai danni dei ceti popolari, i quali dovrebbero essere gli unici veri proprietari del patrimonio abitativo pubblico. L’agenzia casa Emilia-Romagna, nello specifico con il supporto della questura, sta portando avanti da tempo una battaglia contro i ceti più fragili e le fasce sociali più emarginate in nome del decoro e della legalità. Una battaglia sempre più feroce che, oltre nei numerosi sgomberi, trova i suoi ultimi risvolti nella riforma regionale Erp”.