Culture

Presentazione della graphic novel “Alice non sorride” di Marina Comandini e Luca Scornajenchi

“Alice non sorride” (Grifo editore), una graphic novel che prende le mosse dai personaggi creati da Lewis Carroll per raccontare la storia nera di un’adolescente contemporanea.

12 Dicembre 2009 - 18:14

di Paola Meloni

Venerdì 4 dicembre, a Dans la rue in via Avesella, nuovo spazio di Cultura Underground & Autoproduzioni aperto all’inizio di dicembre di quest’anno , Marina Comandini e Luca Scornajenchi, già autori di “La poesia uccide”, edito dal Centro Andrea Pazienza in coedizione con Cluster – Cosenza (2008), hanno presentato il loro nuovo lavoro, “Alice non sorride” (Grifo editore), una graphic novel che prende le mosse dai personaggi creati da Lewis Carroll per raccontare la storia nera di un’adolescente contemporanea. Alice vive in un mondo falsamente bonario e rassicurante, con una madre sorridente nella sua cucina stipata di generi alimentari.

Una pastiglia magica, procuratale da un misterioso coniglio pusher, le mostrerà gli aspetti nascosti del suo mondo; la sua scuola, popolata da allievi che hanno le sembianze di pinocchio e la bocca cucita, è diretta da maestri che sotto la bonomia celano tendenze fasciste, e sono spalleggiati da topi picchiatori; Alice a suo modo cerca di ribellarsi contro ciò che vede, ma la sua rivolta sembra ritorcersi contro di lei, fino ad un inaspettato finale, quasi un richiamo a “Videodrome” di David Cronenberg.

La postfazione del libro è stata scritta da Marco Philopat, e l’introduzione è di Freak Antoni. Due personaggi simbolo della controcultura italiana, dal ’77 bolognese alla Milano dei primi movimenti punk. Freak Antoni e Philopat hanno interpretato a loro modo la storia di Comandini e Scornajenchi, sottolineandone i richiami all’estetica punk. “Alice non sorride, e se lo fa è per una paresi facciale” dice Freak Antoni della protagonista della graphic novel, sottolineando un aspetto molto importante per l’autrice, quello della necessità di non prendersi troppo sul serio e di conservare la leggerezza nelle proprie opere.

Parlando di sè, Comandini racconta brevemente della sua vita quotidiana nella sua casa, nella campagna toscana, quella dove ha vissuto negli anni ’80 con Andrea Pazienza, con cui collaborò spesso.

Ancora oggi Marina continua a vivere in questa casa, a tagliare la legna per il fuoco e a provvedere da sola alle tante incombenze che comporta vivere in campagna. Uno stile di vita che si riflette nel suo lavoro, (ha disegnato un “Storia dei cani” e diversi manifesti per Legambiente) e nel suo comportamento semplice e schietto, lontano da ogni snobismo. “Credo che le opere parlino da sole, che non ci sia bisogno di farci sopra grandi commenti” dice.

Di “Alice non sorride”, Marina Comandini dice che si è sentita semplicemente un’illustratrice dello storyboard che Scornajenchi ha buttato giù in un paio d’ore, ispirato, dice, dall’ascolto di “Smell like Teen Spirits” dei Nirvana.

Una grande illustratrice, come hanno avuto modo di vedere i visitatori, che hanno potuto ammirare le tavole originali del fumetto, disegnate con inchiostro nero su carta paglia, “carta da macellaio”, come ha precisato l’autrice. Proprio a causa del tipo di carta utilizzato, la lavorazione del libro è stata particolarmente complessa. I disegni sono stati poi completati con inserti in bianco in serigrafia. Ogni libro è una piccola opera d’arte, che conserva la profondità degli originali.

Marina Comandini ha pubblicato anche, sempre per Grifo editore, “Solinga” (fumetto pubblicato per alcuni anni sulla rivista Il Grifo, a partire dal 1989).

Luca Scornajenchi affianca all’attività di fumettista quella di performer e videomaker; tra le sue collaborazioni, quella con i Mutoid Waste Company. Ha pubblicato, con Alessandro Rak e Andrea Scoppetta, “Bye Bye Mister Jazz” (Lavieri, 2006).

Questa nuova pubblicazione conferma la vitalità del mondo del fumetto italiano, che più di ogni forma d’arte attuale in Italia riesce a farsi veicolo di creatività e critica.

Paradossalmente, mentre si assiste a questo rinnovamento, una storica realtà del fumetto italiano rischia di scomparire. Una realtà internazionalmente riconosciuta, quella di di “Frigidaire”, rivista che dalla fine degli anni ’70 ai primi anni ’80 rivoluzionò l’illustrazione e l’arte grafica in Italia, con redattori come Andrea Pazienza, Stefano Tamburini e Tanino Liberatore. L’attuale redazione di “Frigidaire”, che si è costituita “Repubblica di Frigolandia” nel centro umbro di Giano, è in lotta contro la cecità dell’amministrazione comunale (peraltro di tendenza di centrosinistra).

La Repubblica di Frigolandia cerca di sopravvivere ed evitare lo sgombero, rimandato, per il momento fino a marzo 2010, grazie all’interessamento di quanti hanno firmato la petizione online (www.frigolandia.eu) il 19 dicembre (e solo per quel giorno), sempre nella forma di inserto autonomo al centro del quotidiano Liberazione, sarà in edicola il n.220 di Frigidaire.