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Prati di Caprara, 2.525 firme per l’istruttoria pubblica

Il comitato Rigenerazione no speculazione le ha consegnate ufficialmente in Comune: “Dai cittadini una grande prova di partecipazione”. Nell’area ex Atc di Libia, intanto, spuntano le prime tracce della Lidl.

19 Luglio 2018 - 14:00

Il comitato Rigenerazione no speculazione segnala di aver consegnato ieri alla presidente del Consiglio comunale la richiesta di istruttoria pubblica in merito”alle previsioni di pianificazione urbanistica con particolare riferimento alla zona dallo Stadio Comunale ai Prati di Caprara“. La richiesta è supportata “da 2.525 firme certificate raccolte in soli 35 giorni (erano sufficienti 2.000 firme da raccogliere entro un termine massimo di 60 giorni)”, spiega il comitato. “L’istruttoria pubblica è uno degli strumenti partecipativi e di consultazione dei cittadini previsti dallo Statuto del Comune di Bologna, e il comitato ha scelto di percorrere questo iter istituzionale, su mandato dell’assemblea cittadina del 6 giugno, a fronte della mancanza di un adeguato dibattito pubblico sulla trasformazione di un importante settore della città, che include il bosco urbano dei Prati di Caprara, ora a rischio di scomparsa. Ricordiamo che l’obiettivo del comitato è che vengano cambiate le previsioni urbanistiche sul quadrante Ovest, e che si avvii un serio e ampio dibattito pubblico in consiglio comunale, sede deliberativa. Il forum civico ParteciPrati è stato solo il primo e coerente passo di una vera partecipazione sul futuro della città, dove i cittadini siano chiamati a decidere sul se e non sul  come. Percorsi partecipativi pensati per validare i progetti di cordate di privati mossi dai loro interessi privati o da soggetti pubblici quasi privati volti solo a fare cassa sulla nostra testa e salute non ci interessano, e otterranno solo di allontanare ancora di più l’amministrazione dai cittadini. I cittadini hanno dato una grande prova di partecipazione, chiedono di essere informati e consultati sul futuro della città, su cui pensano di avere un diritto legittimo. Ora attendiamo la risposta del Consiglio comunale”.

Nel frattempo, dopo l’apparizione dei primi mezzi nell’area ex Atc di via Libia, si conferma che stanno prendendo il via i cantieri per la realizzazione del nuovo supemercato contestato da molte/i residenti della Cirenaica tramite il Comitato B.E.C.C.O. – Bologna Est Contro il Cemento e per l’Ossigeno. Nell’area interessata dal progetto, infatti, sono apparsi i cartelli in cui spunta il nome della multinazionale Lidl e della ditta esecutrice Tassone. Visto che è ormai da tempo che il Comune resta silente su quanto sta accadendo in via Libia, è dallo spuntare dei cartelli che i cittadini sono costretti a ricavare qualche informazione sull’evoluzione del progetto. A giudicare da quello che proprio su questi cartelli viene riportato, le operazioni ormai in corso riguardano in particolare la realizzazione di un percorso ciclopedonale e di un’area verde “a corollario” della costruzione di un nuovo edificio a destinazione commerciale. Interventi che però, stando alle informazioni raccolte finora, risulterebbero ridimensionati rispetto ai progetti sull’area originariamente comunicati alla cittadinanza, che inoltre non prevedevano la realizzazione di un nuovo supermercato.