Attualità

“Pomigliano non si tocca”

I comunicati di Usb, Cobas e Cub sull’offensiva scatenata dalla Fiat contro i lavoratori dello stabilimento campano di Pomigliano D’Arco.

22 Giugno 2010 - 14:50

FIAT: USB, CONTRASTEREMO IN OGNI SEDE UN ACCORDO SCELLERATO CHE RIGUARDA TUTTI I LAVORATORI

OGGI PRESIDIO DI LOTTA DAVANTI ALLO STABILIMENTO DI POMIGLIANO

Questa mattina l’Unione Sindacale di Base è davanti ai cancelli della Fiat di Pomigliano per un presidio di lotta a cui stanno partecipando delegazioni dalla Fiat di Mirafiori e di Cassino, dalla Sevel di Atessa e da altri stabilimenti del paese.

“L’offensiva scatenata contro i lavoratori di Pomigliano è un attacco alle condizioni ed ai diritti di tutti i lavoratori del Gruppo Fiat e, più in generale, di tutto il mondo del lavoro”, afferma Paolo Sabatini, USB Lavoro Privato. “Con questo inaccettabile accordo si vuole imporre a tutti i lavoratori italiani di lavorare senza più regole. Si è cominciato tre anni fa con Alitalia ed oggi siamo arrivati ad una fase cruciale”.

“Il prendere o lasciare della Fiat è un vero e proprio ricatto con cui si scarica sui lavoratori una responsabilità che è esclusivamente della Fiat, azienda – sottolinea Sabatini – che per decenni ha preso soldi pubblici, godendo di enormi vantaggi nonostante abbia spostato all’estero gran parte delle produzioni. La Fiat inoltre dimostra completa assonanza con l’impostazione del Governo – prosegue il rappresentante USB – tanto è vero che si parla insistentemente del famoso piano C, una ripetizione dell’accordo Alitalia; l’accusa stessa di ´fannullonismo`, rivolta ai lavoratori Fiat da Marchionne, appare una ripetizione di parole e metodi usati dal Ministro Sacconi e dal Ministro Brunetta”.

Conclude Sabatini: “Vi è quindi una complicità totale fra Governo e Confindustria contro cui ovviamente ci organizzeremo: contrasteremo questo accordo scellerato insieme ai compagni dello Slai Cobas, sia all’interno dello stabilimento che all’esterno, con iniziative e manifestazioni di piazza, scioperi nelle altre fabbriche d’Italia ed anche sul terreno giuridico, ritenendo che questo accordo violi la Costituzione, i Contratti nazionali e le leggi dello Stato”.

Unione Sindacale di Base


CONTRO IL” DIKTAT MARCHIONNE” CHE PRETENDE DI CANCELLARE

I DIRITTI COSTITUZIONALE DI SCIOPERO E CONFLITTO SINDACALE.

Eccolo smascherato il piano Marchionne “ prendere o chiudere Pomigliano”, su cui si incentrano le mire dell’intero padronato e del governo tesi a liquidare la resistenza dei lavoratori tutti ! Compleanni da morto : per l’Alfa che festeggia i 100 anni con Pomigliano che smette di produrla ; per lo Statuto dei Lavoratori che compie 40 anni ,con il governo Berlusconi che vuole liquidarlo!

Alla Fiat-Pomigliano la posta in gioco non è più solamente la super produttività e il regime da caserma, bensì utilizzare il ricatto “ chiusura Pomigliano”per piegare le residue azioni sindacali per soccombere al diktat dell’abolizione dello sciopero e della contrattazione.

Se i già compromessi sindacati Fim-Uilm-Fismic-Ugl e oltremodo la Fiom , si piegheranno a questa infamia – per molti versi simile alla rovinosa sconfitta del dicembre 1980 alla Fiat- Mirafiori – per loro è un suicidio ! Per i lavoratori tutti “ sono cavoli amari”! Se non si è in grado di rispondere con la lotta ! Ora, dimostrando che si è in grado di contrastare questo infame disegno padronale !

I COBAS E IL SINDACALISMO DI BASE RIVOLGONO AI LAVORATORI, ALLE RSU, ALLA FIOM E AI SINDACALISTI DI FABBRICA DELLE ALTRE O.S. LA PROPOSTA-NACESSITA’ DI SCIOPERARE VENERDI’ 25 GIUGNO NEL GRUPPO FIAT E OLTRE.

Il momento è gravido . Se passa il diktat Marchionne – al pari della “ legge bavaglio”, dell’attacco a pensioni/scuola/ statali, al già miserabile welfare – restiamo sconfitti tutti quanti !! E il paese regredisce ad una tirannia di stampo fascista .

Tra lunedì 14/6 e martedì 15/6, sapremo se i sindacati vogliono suicidarsi oppure mantenere aperta una “ dialettica contrattuale “ ! Fino ad oggi non hanno contrattato niente ! Stante la loro manifesta arrendevolezza Marchionne rimane rigido nel suoi ricatto. Anzi, tutti i sindacati acconsentono- anche la Fiom – al “ rilancio produttivo” di Pomigliano, ovvero “alle lacrime e sangue dei 18 turni,dello straordinario e sabati lavorativi,della riduzione delle pause e della mensa a fine turno,di zero assenteismo per malattia, del tacitamento di RSU-RLS “.

Quello che ancora distingue la Fiom dagli altri, è il sottoscrivere il diktat che comporta obbligatoriamente per i prossimi 10 anni “ l’abolizione della contrattazione, dei diritti sindacali e dello sciopero : con pesanti sanzioni per i sindacati ( non pagamento trattenute sindacali,esclusione dai tavoli concertativi) e per i lavoratori ( provvedimenti disciplinari,riduzione del premio di produzione,trasferimenti, licenziamenti) che non rispettano la RESA INCONDIZIONATA !

Coscienti tutti i sindacati che piegandosi al DIKTAT MARCHIONNE , vanno ad inficiare il Contratto Metalmeccanici e la Costituzione che garantisce i diritti di sciopero e sindacali!

Chi firma , si rende complice del malefico disegno criminoso inteso a ridurre al silenzio l’intero mondo del lavoro !!

PD-IDV,presunta opposizione parlamentare, se ci siete battete un colpo ? Smettetela di inciuciare con la Fiat e la Confindustria, qui ci sono di mezzo conquiste inalienabili e diritti universali !

LAVORATORI , FACCAIAMO TUTTI ATTENZIONE !

La Fiat non ha mai smesso si metterci l’uno contro l’altro – chiusura di Termini I. per salvare Pomigliano , chiusura di Pomigliano per il mantenimento di Mirafiori e via di seguito, mentre delocalizza attività e produzioni fuori dall’Italia – e di inventarsi “ piani” che poi non rispetta ,

L’UNICA GARANZIA PER LA SALVEZZA DI OCCUPAZIONE E REDDITO STA NELLA COESIONE- SOLIDARIETA’ RECIPROCA, SENZA LA QUALE PAGHIAMO TUTTI !

SCIOPERIAMO COMPATTI NEL GRUPPO FIAT IL 25/6 , INTERA GIORNATA .

Cobas Lavoro Privato – Confederazione Cobas


C’A NISCUNO È FESSO

Con il ricatto di produrre auto all’estero la Fiat pensa di trasformare gli operai italiani come gli albanesi.

La fiat mente.

Non ha mai mantenuto gli impegni assunti, l’unico risultato è sempre stato l’aumento dello sfruttamento dei lavoratori. Pomigliano con le proposte fiat è destinato a chiudere. Diversi sindacati fremono, altri un pò meno, per firmare e agevolare questa porcata. Noi no! Facciamo un po’ di chiarezza… Fim, Fiom, Uilm hanno un giudizio differente di valutazione, da una parte Fim e Uilm danno totale adesione al piano Fiat, mentre la Fiom ritiene valida la proposta di flessibilità (turni, saturazioni, ecc…) ma non si ritiene disponibile ad accordi che derogano alla legge.

E’ bene chiarire che qualsiasi accordo venga fatto dalle O.S. non può sostituirsi alla legge, quindi se questi signori fanno o non fanno l’accordo, a livello di diritto giuridico nulla cambia, ricordiamo che la modifica di una legge avviene solo in parlamento . Cosa diversa invece per la RSu e O.S. di Fim, Fiom, Uilm, che in caso di firma se per qualsiasi motivo violassero ciò che hanno firmato, si ritroverebbero senza contributi, permessi previsti dai CCNL, esperti ecc, cose che nulla hanno a che vedere con i lavoratori.

La Fiat può fare a meno dell’accordo sindacale, se lo vuole è perché così si assicura che quelle O.S. non faranno iniziative (legali e non), non solo per Pomigliano, ma per tutte le realtà produttive. L’attuale situazione non è solo il frutto di sindacati subordinati alla Fiat , ma anche dei troppi lavoratori che con l’iscrizione o il voto alle elezioni delle Rsu hanno sostenuto e sostengono queste organizzazioni.

Se oggi è la Fiat che detta legge, è perchè in questi anni vi è stata una subalternità sindacale alle volontà del padronato, e anche oggi, nonostante possa sembrare che qualcuno tenti di alzare la testa non è cosi, considerato che, pur sapendo tutti, O.S. e forze politiche che il piano presentato da Fiat è strumentale e politico, serve solo per chiedere ai lavoratori altri regali, visto che, in presenza di una sovraccapacità produttiva in Europa e nel mondo non è credibile che i mercati possano avere gli incrementi previsti né che ci sia spazio per il raddoppio delle vendite Fiat.

La panda è un modello che non assicura nessuna prospettiva nè assicura il lavoro per tutti. Per difendere l’occupazione e per garantire il mantenimento degli stabilimenti è necessario che nel breve periodo si distribuisca il lavoro e si persegua la riduzione dell’orario a parità di salario.

Cub ritiene che l’auto, il trasporto individuale e su gomma di persone e merci abbia esaurito la sua spinta propulsiva.

Ciò che è stato il simbolo dello sviluppo senza limiti, della velocità e della libertà e del progresso è in crisi. Per il mantenimento dei posti di lavoro sul nostro territorio e in Italia, non servono nè accordi né referendum, nè restare a guardare, i problemi sono e restano dei lavoratori.

E’ necessario organizzare dalla base un forte movimento di protesta per respingere al mittente le provocazioni aziendali. La Cub insieme ad altre O.S. di base, Promuovono lo sciopero generale del 25 giugno con presidi.

FLMUniti-CUB