Attualità

Pistoia, irruzione a Casapound, arresti arbitrari tra gli antifascisti

Pubblichiamo un redazionale di SenzaSoste e il comunicato del Movimento Antagonista Livornese sull’irruzione avvenuta domenica da parte di ignoti alla sede dell’associazione neofascista Casa Paund e l’ondata di arresti arbitrari che è scattata poche ore dopo contro alcuni antifascisti pistoiesi.

13 Ottobre 2009 - 13:40

I danneggiamenti del circolo fascista Agogé-Casa Pound di Pistoia, avvenuti ieri pomeriggio, hanno portato all’arresto di tre compagni militanti, due dei quali appartenenti al Movimento Antagonista Livornese. Tra le molteplici accuse contestate, totalmente infondate per i motivi che spiegheremo di seguito, quelle di lesioni, devastazione, saccheggio e violenza privata. La polizia ha valutato anche la posizione di altre persone: otto sono state denunciate per gli stessi reati contestati agli arrestati. Per tutta la notte esponenti di sinistra hanno sostato davanti alla questura dove si

sono radunate fino a un centinaio di persone.

I fatti

Agenti della Digos e della Polizia di Pistoia si sono introdotti nella sede di un circolo Arci del centro cittadino che si trova a poche centinaia di metri dalla sede fascista. Da qui, dopo oltre tre ore dai fatti, hanno prelevato e portato in questura oltre venti militanti che stavano facendo un’assemblea regionale sul tema ronde. Appare francamente inverosimile che persone che avrebbero compiuto un’irruzione all’interno di una sede fascista a un tiro di schioppo dal circolo Arci si ritrovino poi tranquillamente in assemblea senza preoccuparsi minimamente di eventuali rappresaglie o di interventi delle forze dell’ordine. Inoltre dalle testimonianze riportate dai giornali si parla di un gruppo di persone che risulterebbero essere completamente differenti dai profili attribuiti ai presunti autori del fatto.

Arresti imposti dall’alto

A parte questa incongruenza, non si capisce poi su quali basi siano stati comminati i tre arresti che rimangono in ogni caso una misura ingiustificabile per quel tipo di capi d’accusa. Probabilmente la presenza di un esponente del PdL all’interno della struttura al momento dell’irruzione (tanto per evidenziare una volta di più la totale contiguità tra i movimenti dichiaratamente neofascisti come Casa Pound e quelli presunti “post-fascisti” istituzionali come Alleanza Nazionale, di cui il consigliere pistoiese fa parte) ha fatto sì che ci fossero pressioni politiche sulla questura stessa che per fare venti identificazioni ha impiegato 12 ore durante le quali non è stato possibile comunicare con chi si trovava in questura e nemmeno fornire assistenza medica ad una ragazza che necessita di una terapia farmacologia particolare per gravi problemi di salute.
Un atteggiamento di rappresaglia che la questura di Pistoia non ha mai avuto nei confronti di ben due sedi fasciste che sono aperte nel giro di un paio d’anni nella città: quelle di Casa Pound e di Forza Nuova. Due gruppi di estrema destra che ormai scorrazzano anche in molte altre città della Toscana, tollerati e spesso coperti da amministrazioni e forze dell’ordine, come la presenza del consigliere del PdL all’interno della struttura dimostra ampiamente.

Da Senza Soste

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Fuori tutt* subito!

Nella giornata di domenica a Pistoia sono stati arrestati due nostri compagni (tre in tutto) con l’accusa di lesioni e devastazione di un circolo
fascista di Casa Pound.
Innanzitutto ribadiamo la totale estraneità degli arrestati a quei fatti visto che sono stati condotti in questura dopo oltre tre ore dagli stessi, prelevati da un circolo Arci a poche centinaia di metri da Casa Pound
mentre stavano facendo un’assemblea regionale sul tema delle ronde.
E’ quantomeno strano che persone che avrebbero compiuto un’irruzione all’interno di una sede fascista si ritrovino poi tranquillamente a poche centinaia di metri in assemblea senza preoccuparsi minimamente di eventuali
rappresaglie o interventi delle forze dell’ordine. Esistono inoltre palesi contraddizioni, riportate anche dalla stampa, circa i partecipanti all’assemblea, che risultano completamente differenti dai profili attribuiti
ai presunti autori del fatto.
A parte questa evidenza che smonta a priori la tesi degli inquirenti, non si capisce poi su quali basi siano stati comminati i tre arresti che rimangono in ogni caso una misura ingiustificabile per quel tipo di capi d’accusa.
Probabilmente la presenza di un esponente del PdL all’interno della struttura al momento dell’irruzione ha fatto si che ci fossero pressioni politiche sulla questura stessa che per fare venti identificazioni ha
impiegato 12 ore in cui non era nemmeno possibile parlare con chi stava dentro e nemmeno fornire assistenza medica ad una ragazza che necessita di una terapia particolare per problemi di salute.
Un atteggiamento di rappresaglia da parte della questura di Pistoia che non ha mai avuto nei confronti di ben due sedi fasciste che sono aperte nel girodi un paio d’anni in città: quella di Casa Pound e quella di Forza Nuova.
Due gruppi di estrema destra che ormai scorrazzano anche in molte altre città della Toscana, tollerati e spesso coperti da amministrazioni e forze dell’ordine. La presenza di un consigliere del PdL all’interno della
struttura ne è un esempio lampante. Alla luce dei fatti espost, chiediamo l’immediata scarcerazione dei compagni ingiustamente detenuti.
Al fianco dei tre compagni e di tutti gli antifascisti.

Movimento Antagonista Livornese