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Piazza Verdi tra demilitarizzazione e sovranità alimentare

Sabato 12 ottobre’013, dalle 16, giornata di mobilitazione globale in difesa dei territori e dei beni comuni: mercato contadino biologico e assemblea sulle proposte per piazza Verdi. I comunicati del Cua e di CampiAperti.

07 Ottobre 2013 - 22:00

12Oct. giornata di mobilitazione globale in difesa dei territori e dei beni comuni

@ Piazza Verdi

h. 16 Inizio mercato contadino biologico di Campi Aperti

h.18.30 I Love Piazza Verdi: Assemblea di discussione delle proposte.

A-rredo urbano
B-isogni
C-ultura
D-emilitarizzazione
E-university

h. 21 fine mercato

Nella giornata di mobilitazione globale del 12 ottobre in difesa dei territori e dei beni comuni, lanciata dal movimento Miliones contra Monsanto e – in Italia – dall’assemblea al Monte Amiatatenutasi in luglio, il Collettivo Universitario Autonomo, insieme all’associazione Campi Aperti, porta nel pomeriggio in Piazza Verdi un’altra iniziativa di costruzione dal basso di percorsi che arricchiscono e valorizzano gli spazi pubblici della nostra città.

Un’altra tappa della campagna I Love Piazza Verdi, un nuovo obiettivo da raggiungere: portando al centro della zona universitaria un mercato biologico si vuole creare un momento largo di attraversamento di questo luogo, aperto al soggetto studentesco ma anche ai residenti e lavoratori del quartiere che vogliono conoscere un nuovo modo di comprare e consumare e, inoltre, ribadire la solidarietà con quelle associazioni, come appunto Campi Aperti, che fanno dell’allusione a un’economia altra, della costruzione di progetti di democrazia diretta e partecipata, del lavoro non alienato o sfruttato, i loro elementi fondanti.

Vogliamo portare in piazza la testimonianza di una difesa dei territori agricoli, della campagna, dallo sfruttamento e dall’espropriazione capitalistica, lotta che ci schiera al fianco dei nostri fratelli e sorelle più grandi del NoTav e del NoMuos; contemporaneamente difendiamo il nostro territorio urbano dalla desertificazione che le istituzioni vorrebbero imporre alla zona universitaria, con assurde ordinanze e una strategia di segmentazione generazionale/razzista/xenofoba che fa uso del capro espiatorio, che sia lo studente chiassoso o l’immigrato violento e spacciatore.

Rimandiamo nuovamente tra l’altro agli obiettivi che abbiamo stilato nelle proposte di I Love Piazza Verdi, e cogliamo quest’occasione per dimostrare praticamente cosa intendiamo per:

– Arredo urbano: qualche sedia e qualche tavolino per discutere in attesa dei servizi igienici pubblici.

– Bisogni: un cibo sano e un rapporto diretto coi produttori, nonché a una socialità aperta, trasversale e meticcia della piazza; pensando alla campagna contro la mensa più cara d’Italia e l’inaccessibilità dei servizi agli studenti.

– Cultura: scambio di saperi e pratiche tra diversi soggetti, promozione di eventi culturali gratuiti.

– Demilitarizzazione: percorsi comuni dal basso che si autoregolano senza bisogno della presenza costante del dispendioso ed inutile presidio militare di largo Respighi;

– E-university: un’università che si lega a doppio filo con la città, con le idee, con i costumi e con i soggetti che la pervadono. Una rete wireless gratuita in tutto il quartiere.

Per questo convochiamo abitanti, studenti, e chi vive e lavora in zona universitaria a confrontarsi riguardo alle nostre proposte (e alla loro messa in pratica) all’assemblea che si terrà durante il mercato alle ore 18.30.

C.ollettivo U.niversitario A.utonomo

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Un mercato biologico contadino nel centro di Bologna

“Il 12 ottobre 1492 l’America scoprì il capitalismo”. (E. Galeano)

Il 12 ottobre 2013, “Giornata di mobilitazione nazionale in difesa dei territori e beni comuni, contro vecchi e nuovi colonialismi”, CampiAperti sarà in Piazza Verdi con la sua proposta di mercato biologico contadino insieme al CUA (Collettivo Universitario Autonomo) e in supporto alle recenti lotte partite dagli/lle studenti sul diritto di assemblea e di utilizzo degli spazi pubblici.

CampiAperti – associazione di contadini e coproduttori per la sovranità alimentare – aderisce alla mobilitazione in difesa dei beni comuni, offrendo alla città di Bologna la proposta di un mercato contadino biologico in una piazza del centro storico e rilancia pubblicamente la richiesta già rivolta all’Amministrazione comunale, che finora è rimasta senza risposta, per aprire un mercato settimanale in Piazza Verdi.

CampiAperti promuove la valorizzazione e la difesa dei beni comuni perché l’agricoltura biologica contadina – diversamente dall’agricoltura industriale – vive del sole, dell’acqua e del lavoro umano. Condotta con metodi di coltivazione energeticamente sostenibili e senza l’apporto della chimica di sintesi, l’agricoltura biologica contadina:

– salvaguarda la biodiversità;

– è fonte di lavoro non alienante e alienato per le persone;

– stabilisce una sana e proficua relazione città-campagna;

– costituisce uno stabile presidio ambientale del territorio.

Nel fare tutto ciò, denuncia l’agricoltura convenzionale, che utilizza metodi di coltivazione non rigorosamente biologici, come fonte di danni alla salute e all’ambiente.

Da dodici anni, CampiAperti si occupa di sovranità alimentare, come diritto universale all’approvvigionamento di cibo sano, prodotto con metodo biologico o biodinamico, difendendo le persone e il territorio dall’invasione dell’agroindustria.

Nei quartieri della città in cui CampiAperti ha aperto mercati contadini settimanali (Via Fioravanti, Via Paolo Fabbri, Via Udine, Via della Cooperazione, Via Normandia, Via Orfeo), ha reso accessibili a tutti i/le cittadini/e i prodotti dell’agricoltura biologica e biodinamica e consentito alle piccole e piccolissime realtà contadine biologiche di vivere della vendita diretta dei loro prodotti.

In questo processo, fondamentale è stato il ruolo di alcuni spazi occupati o autogestiti di Bologna che negli anni hanno reso e rendono possibile l’apertura e lo sviluppo di questi mercati (XM24, Vag61, Crash, Labas).

A partire da bisogni e gesti quotidiani, i mercati contadini di CampiAperti creano di fatto e senza retorica comunità territoriali, come luoghi di scambio e riflessione comune tra chi produce il cibo e chi se ne nutre. Essi rendono possibile un’agricoltura sana e non drogata da sovvenzioni pubbliche e promuovono la conoscenza diretta e la collaborazione tra produttori/ttrici e coproduttori/ttrici, tutt* coinvolt*:

– nell’autogestione dei mercati, attraverso le assemblee di mercato;

– nel controllo partecipato delle produzioni agricole biologiche, mediante regole condivise e visite ai/lle produttori/ttrici;

– nelle assemblee generali dell’associazione, unico luogo deputato alle decisioni

I mercati contadini di CampiAperti non producono rifiuti, ma anzi praticano una forma dieducazione continua presso i/le propri/e clienti/frequentatori/trici rispetto al riciclo/riutilizzo,attivando anche l’attenzione dei/lle cittadini/e nei confronti del patrimonio comune promuovendo la cura e la manutenzione dei luoghi della città nei quali si collocano.

In questi Campi Aperti ha contribuito a restituire alla comunità alcune zone abbandonate e degradate.

Nonostante queste buone pratiche che sono sotto gli occhi di tutti, i mercati di CampiAperti sono assoggettati al pagamento di elevate imposte locali (smaltimento rifiuti e occupazione di suolo pubblico), al pari di realtà assai meno virtuose (pensiamo a come appare Piazza VIII Agosto al termine del mercato della Piazzola). In considerazione di ciò, CampiAperti ha chiesto – purtroppo invano – al Comune di Bologna di esentare i propri mercati contadini dalle imposte locali o almeno di ridurne sensibilmente l’importo.

Oggi chiede di nuovo e pubblicamente al Comune di Bologna questa esenzione e chiede a tutti i/le cittadini/e di sottoscrivere la petizione promossa a sostegno di tale richiesta.

CampiAperti – associazione di contadini e coproduttori per la sovranità alimentare