Acabnews Bologna

“Partecipare alle lotte è un orgoglio, Gianmarco libero!” [comunicati]

Il Tpo sul divieto di dimora: “La battaglia contro l’uso scellerato di queste misure cautelari è appena cominciata”. Sabato 29 agosto’015 alle 20 presidio in piazza San Francesco. I comunicati di solidarietà in aggiornamento.

28 Agosto 2015 - 18:03

depSoltanto qualche misera ora. Per il giudice Letizio Magliaro e il P.M. Antonello Gustapane tutti gli affetti, la famiglia, un figlio di nemmeno un anno di età, una nota attività commerciale, le amicizie e il legame con tutti i suoi compagni e le compagne di mille battaglie valgono soltanto qualche ora. Poco fa a Gianmarco è stato comunicato che entro le 19.00 dovrà lasciare Bologna, costretto da una misura cautelare del codice Rocco, risalente al ventennio più buio della nostra storia: il divieto di dimora. A Gianmarco e a molti di noi viene imputata la resistenza al vile sgombero di Villa Adelante, dove per 9 mesi trovarono casa famiglie, pensionati, giovani precari e disoccupati che hanno deciso di non piegarsi alla crisi. Ma non basta: la più grave colpa di Gianmarco sarebbe quella di essere sempre presente in ogni luogo in cui si lotta per i diritti, per la dignità delle persone, per la possibilità di costruire una città più libera.
Per noi, invece, la sua costanza nell’essere stato sempre partecipe ai percorsi di lotta e di liberazione di questa città è motivo di orgoglio.

A Gianmarco promettiamo che non sarà mai lasciato solo e che la battaglia contro l’uso scellerato di queste misure cautelari è appena cominciata. Una battaglia fondamentale per tutti gli attivisti e le attiviste di Bologna, che soprattutto negli ultimi mesi ne hanno subito la violenza.

Il nostro abbraccio va anche a Gloria e al piccolo Leonardo che da oggi sentiranno la loro casa più vuota.

Gianmarco libero. Liber* tutt*

Sabato 29, alle ore 12.00 conferenza stampa al TPO con la presenza degli avvocati.

Invitiamo tutta la città a un presidio in piazza San Francesco alle ore 20.00 di sabato 29 per la libertà di dimora per Gianmarco e tutti/e.

Cs Tpo

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La Federazione Usb di Bologna esprime la piena ed incondizionata solidarietà al compagno Gianmarco De Pieri colpito dal solito ed anacronistico  e reazionario” divieto di dimora” per la vicenda dello sgombero di Villa Adelante, effettuato lo scorso 18 giugno. Per l’ennesima volta si cercano di colpire le lotte sociali con restrizioni di libertà e divieti di dimora dal profondo senso fascista da parte degli apparati istituzionali repressivi  bolognesi. La vicenda denota una volta di più la totale assenza della classe dirigenziale politica dal voler risolvere con fatti di politica reale situazioni di disagio che i movimenti sociali ,con le loro lotte,  portano a luce alla cittadinanza.

Non possiamo che essere dalla parte di chi, come Gianmarco ed i movimenti sociali, lotta per veder realizzata una società più giusta e più eguale liberando spazi lasciati al degrado e alla speculazione edilizia . Vediamo oramai quasi sempre affiancata la rappresentanza politica, di questa città e di questo paese, a queste forme striscianti di fascismo paternalista che colpisce chi cerca di affrontare i problemi sociali. Non possiamo che ribadire una volta di più che noi siamo altro, noi siamo con Gianmarco, noi siamo con i movimenti sociali.

Federazione Usb Bologna

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La Procura di Bologna e uno dei suoi famigerati esecutori, il pubblico ministero Gustapane, sono tornati ad attentare alla libertà, di dissenso e di vita. Questo pomeriggio hanno comunicato a Gianmarco De Pieri, figura storica del movimento cittadino, che entro le 19 dovrà lasciare Bologna. Come per Parvis e Loris, anche per lui è stato sancito il divieto di dimora, la misura cautelare che più direttamente richiama il ventennio fascista. Gianmarco è costretto nel giro di poche ore a lasciare, insieme ai propri compagni, la propria famiglia e il figlio piccolo, il lavoro e la città in cui vive da tanto tempo. L’accusa è di resistenza contro uno sgombero di un edificio occupato da precari, migranti e famiglie senza casa. Ormai gli organi giudiziari non sentono più neppure il bisogno di una parvenza giuridica, tanto è ormai chiara la natura interamente politica delle loro meschine azioni. Vogliono fare di Bologna un deserto e chiamarlo pace, allontanando chiunque esprima dissenso e pensiero critico.

Questa nuova misura rende ancora più urgente l’appello per la manifestazione del 26 settembre: chi dall’alto del potere politico e giudiziario vuole creare paura in città è ormai fuori controllo, va fermato al più presto. E per fermarlo dobbiamo tutte e tutti insieme riprenderci le strade e gli spazi, costruire la Bologna della Libertà.
La campagna ‪#‎LibertàDiDimora, nell’esprimere la massima solidarietà a Gianmarco, parteciperà domani alla conferenza stampa alle 12 al Tpo e invita a partecipare al presidio alle ore 20 in Piazza San Francesco. Liber@ tutt@!

#‎LibertàDiDimora

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Libertà di dimora per tutte/i!

Le ferie, evidentemente, sono finite anche per magistrati e questurini. A Bologna ricomincia a suonare la triste musica delle misure repressive nei confronti di chi esprime dissenso e costruisce percorsi di autorganizzazione. Difendere le occupazioni è giusto! Lottare nelle strade contro crisi, precarietà e razzismo è necessario! Esprimiamo la nostra solidarietà alla comunità del Tpo e a Gianmarco, sapendo bene che non sarà un divieto di dimora a fargli cambiare strada. Segnaliamo il presidio in programma per questa sera alle 20 in piazza San Francesco e ribadiamo la nostra vicinanza alle/gli altre/i compagne/i già colpite/i da restrizioni della libertà personale nei mesi scorsi.

Vag61 – Spazio libero autogestito

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Chi di noi ha cominciato il proprio percorso di attivismo al Tpo sa benissimo quanto Gianmarco abbia contribuito in maniera fondamentale anche alla nascita di Làbas. Ha creduto assieme a noi ad un progetto che sembrava folle: occupare un’ex caserma di 9.000mq per ridarle vita, per restituirla al quartiere e alla città. Per questo Gianmarco è uno di noi e non sarà lasciato solo. Ci vediamo domani alle ore 20.00 in Piazza San Francesco per il presidio in sua solidarietà. Gianmarco libero, liber* tutt*

Làbas

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Condividiamo il comunicato della campagna #‎LibertàDiDimora contro il nuovo infame attacco della Procura di Bologna ai movimenti e alla libertà. Ancora una volta, come con Parvis e Loris, viene utilizzato il divieto di dimora, paradigma oggi delle misure cautelari e del tentativo di desertificate le città dal dissenso e dalle lotte. Esprimiamo massima solidarietà a Gianmarco e invitiamo alla partecipazione al presidio alle ore 20 di domani in Piazza San Francesco. Rilanciamo l’appello per la manifestazione del 26 settembre: contro il sistema mafioso della P2 (Pd-Procura), ai nostri posti ci troverete!

Hobo

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Abbiamo da poco saputo di un ennesimo infame provvedimento applicato a chi fa politica nella nostra città. Stavolta è toccato ad un carissimo compagno che in poche ore è costretto a lasciare la sua famiglia,il suo lavoro e tutt* noi,i suoi compagni e le sue compagne e andare via da Bologna.

Il divieto di dimora limita la vita di chi lo subisce,cerca di privarne la libertà di opporsi a ciò che di marcio vediamo nel mondo. Non possiamo più accettare ritorsioni di questo tipo contro chi fa attività politica! Per questo domani saremo numerosi in piazza San Francesco alle ore 20,riprendendoci un po’ di quella libertà che cercano di toglierci.

‪#‎libertàdidimora‬ ‪#‎freeGMDP

Studenti Medi Autorganizzati

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Gianmarco Libero!

Oggi pomeriggio è stata notifica a Gianmarco, un compagno del TPO, il divieto di dimora a Bologna in seguito dello sgombero di Villa Adelante.

Ancora una volta si attacca chi ha sempre lottato per i diritti, chi risponde ad esigenze che le istituzioni non riescono a dare, chi si batte per la dignità delle persone.

Quella mattina eravamo in tante e tanti a difendere l’occupazione di viale Aldini, Gianmarco era presente dalle 5 di mattina in presidio e durante tutto il giorno è stato al fianco degli occupanti appena sgomberati.

Rivogliamo Gianmarco libero, libero di poter camminare per le strade di Bologna, di poter stare con noi, all’interno di quegli spazi che abbiamo liberato e ridato tutti.

#‎freegmdp‬ ‪#‎libertadidimora‬

Adl Cobas Emilia-Romagna

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Gianmarco libero!

Solidarietà con il compagno colpito dal divieto di dimora.La repressione di chi lotta per gli spazi e la casa nella nostra città prosegue con il provvedimento di divieto di dimora nei confronti di Gianmarco De Pieri, esponente del centro sociale Tpo. Il Gip Letizio Magliaro, su richiesta del Pm Antonello Gustapane, ha emesso la misura cautelare in relazione allo sgombero di Villa Adelante, la palazzina occupata dal collettivo Labàs in viale Aldini, di proprietà di Unifica Holding.
Il Gip, che è di Magistratura Democratica, ha utilizzato un vecchio provvedimento del Codice Rocco usato nel ventennio mussoliniano per colpire gli antifascisti.
Ciò dimostra se c’è ne fosse stato ancora bisogno, come alla fine nel PD, renzismo e falsa sinistra interna, portino avanti insieme una vera e propria politica di annientamento del conflitto sociale nel nome e per conto dei soliti comitati d’affari.Le realtà di lotta per la casa e il sindacalismo conflittuale che in questi mesi sono stati colpiti da sgomberi, divieti di dimora e arresti domiciliari, non hanno saputo esprimere solidarietà reciproca, un’opposizione unitaria e un’azione politica comune.
Per questo ROSS@ Bologna chiama le diverse componenti del blocco sociale antagonista e della sinistra di classe all’unità e alla costruzione di un fronte popolare di lotta.
Ross@ Bologna esprime solidarietà a Gianmarco e aderisce al presidio di oggi sabato 29/08 alle ore 20.00 in piazza San Francesco e invita tutte le compagne e i compagni e la cittadinanza a partecipare.

SE TOCCANO UNO TOCCANO TUTTI!

LA RESISTENZA POPOLARE ALLE POLITICHE NEOLIBERISTE DI AUSTERITY NASCE DALL’UNITA’ DELLE LOTTE!

Ross@ Bologna

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A Gianmarco va tutta la nostra vicinanza e la nostra solidarieta’….quella che va ad un amico e ad un compagno. A una persona libera che in questi 20 anni si e’ sempre battuto alla luce del sole, anche quando le sue battaglie non sono state le stesse che abbiamo combattuto noi.
In ogni caso bisogna ripristinare un elemento di senso di fronte a casi come questo, e alla enormità delle conseguenze che sta generando. Bisogna cioe’ avere la forza di ribadire che il conflitto sociale produce democrazia sostanziale, aiuta lo sviluppo della citta’, rappresenta e da voce spesso a chi non c’è l’ha e non puo’ essere trattato come un atto criminale.

Al di là dei singoli episodi che saranno valutati non certo da noi, questo è il messaggio che volevamo mandare. E dire infine a Gianmarco che faremo tutti la nostra parte per fare si di riaverti a Bologna il piu’ presto possibile.

Fiom Emilia-Romagna

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Video caricato sulla pagina facebook del Cs Tpo del messaggio di solidarietà del gruppo bolognese Lo Stato Sociale a Gianmarco De Pieri: qui

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Esprimiamo solidarietà ai compagni e alle compagne del TPO aggrediti dall’ennesima operazione della procura di Bologna che negli ultimi tempi è preda di una vera e propria ossessione per i movimenti sociali della città, utilizzando tutto l’arsenale di strumentazione repressiva di cui dispone come ad esempio l’ormai noto “divieto di dimora” applicato anche contro chi vive e lotta a Bologna da decenni, e si trova costretto in poche ore ad abbandonare la propria casa, affetti, e lavoro.
Siamo certi che i compagni e le compagne sapranno agire la migliore risposta all’iniziativa della procura di Giovannini ormai tristemente nota in tutta Italia per le sciagurate attività contro attivisti e contro i non garantiti. D’altronde con questo “divieto di dimora” si attacca una giornata di resistenza importante che rivendicò la necessità di difendere il diritto all’abitare dagli sgomberi e dalla sopraffazione di leggi ingiuste che al diritto alla casa oppongono la legalità della rendita.
D’altro canto crediamo che se in questi ultimi due anni nella nostra città la procura si sia data un bel da fare contro i movimenti sociali è anche segno della vivacità dei conflitti e delle lotte che abitano il territorio. Ed è questo il dato che a partire anche da questo insopportabile evento vogliamo rivendicare collettivamente e pubblicamente. A Bologna il conflitto sociale c’è e si fa sentire… e a quanto pare disturba i sonni della procura!

Ancora una volta più forte: adelante!

Gianmarco libero!

Liberi tutti, libere tutte!

Laboratorio Crash!

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Pochi giorni fa un noto esponente della procura di Bologna ha lamentato la chiusura del Cie e la conseguente diminuzione delle espulsioni dei migranti che lui considera irregolari. Estendendo la pratica degli allontanamenti coatti, la stessa procura ha imposto il divieto di dimora a Gianmarco De Pieri per aver difeso l’elementare pretesa alla casa di alcuni migranti che avevano occupato Villa Adelante. Gli inventori di questa misura amministrativa erano meno ipocriti e la chiamavano con il loro nome senza scomodare la legittimazione democratica. Si tratta, infatti, di un atto politico intimidatorio e, si può aggiungere oggi, anche ottuso. L’idea che, spostando di qualche km un militante politico, che in tante lotte abbiamo incontrato, lui smetta di lottare e che, minacciati di espulsione, i migranti accettino la loro condizione, definisce con precisione l’immagine della realtà sociale dei magistrati bolognesi. Oltre a esprimere la nostra solidarietà a Gianmarco per essere stato colpito da tanta ottusità, garantiamo a chi pensa di ridurre i processi sociali a un problema di ordine pubblico che i migranti continueranno a dimostrare quanto più ricca e complessa sia la realtà.

Coordinamento Migranti

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Le compagne e i compagni del Partito della Rifondazione Comunista della Federazione di Bologna esprimono tutta la loro solidarietà e vicinanza al compagno Gianmarco de Pieri colpito da un provvedimento fascista da parte della procura di Bologna.

Gianmarco è accusato di aver partecipato il 18 giugno ad una manifestazione contro lo sgombero di una palazzina in Viale Aldini a Bologna, in quello stabile da diversi mesi vivevano una trentina di persone che sono state cacciate in strada.
Il provvedimento arriva dopo la segnalazione e la relazione di servizio da parte della DIGOS bolognese e porta la firma del GIP Letizio Magliaro su suggerimento del Pm Antonio Gustapane .

L’allontanamento coatto con divieto di dimora da una città è il frutto dell’applicazione del Codice fascista Rocco mai abolito nel nostro paese è quindi una misura giudiziaria fascista.

Ribadiamo con forza che le lotte non si possono processare, che siamo vicini a tutti coloro che in questi anni sono stati costretti ad occupare case o spazi sociali, che non accettiamo la logica della criminalizzazione dei movimenti e faremo di tutto per difendere e allargare queste pratiche.

A Gianmarco e a tutti gli altri compagni colpiti da misure repressive e fasciste tutta la nostra solidarietà.

Prc Bologna
Giovani Comuniste/i Bologna

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La decisione del PM Gustapane di divieto di dimora a Bologna per Gianmarco De Pieri, esponente del TPO di Bologna, è una scelta gravissima. Lo è sul piano delle motivazioni che l’hanno scatenata e lo è sul piano politico. Si tratta di una misura cautelare dal carattere fascista e propria di un metodo di repressione che punta a distruggere un movimento politico, sociale e di lotta che si contrappone a ingiustizie che le leggi tutelano. Perché Gianmarco il 18 giugno scorso si opponeva all’ingiustizia dello sgombero di trenta persone da Villa Adelante in Viale Aldini a Bologna, un’immobile tutt’ora vuoto e abbandonato.

Come Rifondazione Comunista diamo la nostra massima solidarietà a Gianmarco e a tutti i compagni e le compagne del TPO e del Collettivo Labàs – che occupavano la villa di Viale Aldini – affinché si continui nel lavoro fatto in questi anni per cercare di ridare dignità e valore a chi non vede garantito il diritto ad una casa attraverso il recupero spazi abbandonati.

La vera giustizia è quella sociale e Questura, Prefettura e Procura dovrebbero aspirare a quella, cercando di operare per contribuire a risolvere un’emergenza abitativa che evidenzia un numero sempre maggiore di famiglie senza un tetto. Negli ultimi mesi, invece, le azioni portate avanti dagli organi di giustizia hanno dimostrato come la legalità perseguita sia quella della difesa della proprietà privata abbandonata e oggetto di speculazione edilizia e finanziaria, anziché la difesa del diritto ad una casa per tutti/e e della restituzione di spazi alla socialità.

Proprio per questo riteniamo necessario abolire la misura cautelare del divieto di dimora e sosteniamo la campagna “Libertà di Dimora” contro le misure preventive nei confronti di chi pratica il dissenso.

Prc Emilia Romagna

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Solidarietà con chi è agli arresti o in esilio!

In questo paese canaglia di razzismo e violenza di Stato contro le persone più indifese o marginali, nell’Italia clientelare dove neofascisti e mafiosi fanno ricchi affari con le amministrazioni locali, non fa meraviglia che cresca ogni giorno di più lo squadrismo istituzionale a difesa del profitto, del privilegio, della devastazione civile, del malaffare.

Tre antifascisti arrestati a Parma, un altro «divieto di dimora» a Bologna.

Forse il potere non sarebbe così inacidito e arbitrariamente vendicativo se si sentisse al sicuro. Ma l’avanzare della crisi globale logora i meccanismi del consenso e arriva fin sotto le porte dei palazzi. Una liberazione, una rivoluzione è di nuovo all’ordine del giorno.

Di fronte a una città sempre più soffocata dalla corruzione e dalle clientele, con una magistratura servile e collusa con il potere, un’amministrazione priva di idee e di ideali, un’università oziosa e affarista, occorre delineare un percorso comune di resistenza:

– il 10 settembre con una nuova Notte Rossa per il diritto all’abitare alle ore 20 da via Fioravanti 27;

– il 26 settembre con la manifestazione per la «Libertà di Dimora» che porterà in piazza la Bologna della libertà contro la Bologna della paura e della normalizzazione autoritaria.

Solidarietà con gli antifascisti agli arresti o in esilio!

Nodo sociale antifascista

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Se tanto ci da tanto, continuiamo a lottare!
Libertà di dimora per tutt*, tutt* liber*

Già in questi ultimi giorni gli agenti della repressione avevano dato avvisaglie di ritorno dalle vacanze, con lo stacco delle utenze susseguitosi in alcuni spazi cittadini in cui diritto all’abitare e politica dal basso trovano leggittima sede da molto tempo. Eppure ieri il pm Gustapane non se l’è sentita di aspettare oltre per apporre per l’ennesima volta la sua firma in calce a una nuova misura cautelare a discapito di chi ogni giorno lotta per estendere diritti laddove vengono sistematicamente calpestati, per costruire ponti quando tutt’intorno cercano di alzare gabbie. Rompendo quindi gli indugi e rinnovando una determinazione già vista all’opera all’inizio dell’estate, la Procura bolognese apre le danze con quello che spera possa essere un monito chiaro a coloro che animano le lotte sociali nel feudo PD, di rientro in città per tornare a lavorare, a studiare e a organizzare le nostre vite insieme.

L’infame divieto notificato ieri a Gianmarco va quindi ad aggiungersi alla tristemente lunga lista di coloro che sono stati colpiti da un potere cittadino sempre meno disposto a mettersi in discussione, in un’era in cui le briciole sono finite e le maschere sono state levate, e la discussione dei nodi politici sempre più contingenti a causa dei mutamenti dettati dalla crisi viene paradossalmente ristretta a lobby sempre più ristrette. Uno scenario in cui dunque la democrazia viene azzerata a doppia velocità, stretta in una morsa in cui solo il conflitto sociale agito coscientemente può evidentemente candidarsi ad avere un ruolo di rottura e di cambiamento.

Non quindi la repressione messa in atto dai servi dell’attuale establishment al potere, ma solo la riuscita dei nostri obiettivi di un mondo solidale e giusto potranno vedere arrestare la nostra rabbia e i nostri sforzi: ogni volta che lo spazio politico subice una torsione restrittiva, abbiamo allora un motivo in più per continuare a lottare!

La Campagna Noi Restiamo – Bologna aderisce al presidio di solidarietà indetto per questa sera, alle ore 20 in piazza San Francesco.

Noi Restiamo

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I giudici del tribunale di Bologna non avevano niente di meglio da fare che riesumare un provvedimento da Stato autoritario per colpire ancora una volta un rappresentante delle lotte sociali nel territorio bolognese.

Il divieto di dimora è una tipica misura che non colpisce chi commette reati ma chi rivendica giustizia sociale nei confronti di un regime economico e politico produttori di crisi, impoverimento, devastazione ambientale: il regime capitalista e i suoi governi.

La magistratura, complice di questo regime, ha dimostrato in questi anni tutta la sua incapacità nel contrastare la corruzione dilagante e la criminalità organizzata e collusa con i poteri dello Stato, ma ha dimostrato ben altra perseveranza nel colpire i protagonisti delle lotte sociali che hanno attraversato in nostro Paese.

Raccomandiamo a molti anche a sinistra di aprire gli occhi: i giudici non sono compagni e non c’è alcuna legalità senza giustizia.

I compagni del Partito comunista de Lavoratori esprimono al loro solidarietà al compagno Gianmarco De Pieri.

Pcl

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No al confino! Solidarietà ai colpiti dalla repressione!

Rileviamo come ancora una volta la procura di Bologna agisca, di concerto con la Questura, con particolare accanimento contro i movimenti sociali di questa città.
L’ultimo divieto di dimora, a seguito dello sgombero di Villa Adelante, va a inserirsi nella lunga serie di provvedimenti che – negli ultimi anni ma con maggiore frequenza negli ultimi mesi – hanno colpito tante compagne e compagni attivi nelle lotte sociali. Provvedimenti quali il foglio di via o il divieto di dimora che si presentano come vere e proprie misure di polizia, dal momento che vengono emanate senza che ci sia stato un processo e una condanna, ma che vogliono disciplinare e punire “comportamenti”. Sia che questi provvedimenti assumano la forma di misure cautelari, sia che siano strumenti ad uso discrezionale della polizia giudiziaria, il loro fine ultimo è stato fino a questo momento colpire nell’immediato, arbitrariamente, i movimenti sociali.

Non possiamo fare a meno di rilevare, poi, come l’entrata in scena del nuovo Questore abbia di gran lunga innalzato il livello della repressione e la tensione in città. Dopo aver dichiarato per il suo insediamento che i suoi obiettivi in città sarebbero stati i movimenti sociali antagonisti, il questore Coccia non ha più parlato con i comunicati stampa, ma con l’azione repressiva: sgomberi, come quelli delle occupazioni abitative o della Rete Eat The Rich, così come cortei e presidi caricati a freddo, come nel caso della contestazione a Renzi dove varie persone totalmente inermi sono state picchiate dai manganelli della polizia. A essere colpita è stata qualunque forma di dissenso. A essere colpiti sono stati coloro che più subiscono questa crisi: migranti, senza casa, precari.
Non ci interessa speculare sulle motivazioni di questa azione insensata: corrispondano esse a un mero calcolo politico per un ritorno personale o a giochi di potere in una città dove il partito al governo vede microfratture e divisioni interne. Lasciamo ad altri partiti e politicanti.

È indubbia però una cosa: questo innalzamento della repressione sta ottenendo esattamente l’effetto opposto da quello sperato, con un nuovo fermento delle lotte sociali.

Aderiamo al corteo “Libertà di dimora” del 26 settembre e rilanciamo al suo interno uno spezzone contro la repressione dietro allo striscione “Contro la repressione! Contro lo stato”.

Solidali con chi è colpito dalla repressione!

Circolo anarchico “C. Berneri”

> Altre solidarietà segnalate nell’articolo sulla conferenza stampa al Tpo e tramite l’appello contro il divieto di dimora