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Parma / Condannati gli agenti che pestarono Emmanuel Bonsu

A tre anni dalla vicenda che scolvolse Parma e non solo, arrivano le condanne di primo grado per i vigili urbani accusati di violenza, sequestro di persona e con l’aggravante della discriminazione razziale.

04 Ottobre 2011 - 10:29

Sono stati tutti condannati, chi con attenuanti e chi a “formula piena”, gli otto vigili urbani accusati del pestaggio, dell’illecita detenzione (sequestro) con l’aggravante della discriminazione razziale ai danni di Emmanuel Bonsu, giovane ganese fermato brutalmente di fronte alla sua scuola con l’accusa di spaccio.

Per Pasquale Fratantuono, che si era fatto fotografare con il ragazzo in braccio a mo’ di trofeo e autore della scritta “Emmanuel Negro” sulla busta degli effetti personali del ragazzo, e Simona Fabbri, ex vicecomandante dei Vigili, e l’ispettore Stefania Spotti le pene più alte: riconosciuti colpevoli per tutti i capi d’accusa compresa la discriminazione razziale, hanno ricevuto pene rispettivamente di 7 anni e 9 mesi, 7 anni e 6 mesi e 6 anni e 8 mesi. Per tutti e tre è scattata l’interdizione perpetua dai pubblici uffici. Pene più lievi invece per gli altri agenti coinvolti, a cui a vario titolo sono state concesse attenuanti: Marco De Blasi, 3 anni e 4 mesi; Mirko Cremonini, 3 anni e 6 mesi; Andrea Sinisi, 4 e 9 mesi; Giorgio Albertini, 4 anni e 7 mesi. Per loro anche l’interdizione dai pubblici uffici per 5 anni.

L’ultimo è Graziano Cicinato, condannato solo per il reato di sequestro di persona in merito all’illegale detenzione, a cui sono state concesse anche le attenuanti generiche: per lui una condanna di 2 anni con pena sospesa e non menzione sul casellario giudiziario.

Per la parte economica, il tribunale ha condannato gli imputati a 135 000 euro di risarcimento per la famiglia Bonsu, che ne aveva chiesti 500 mila, e al risarcimento delle spese legali per 23 mila euro. A creare un certo stupore lo stralcio della posizione del Comune di Parma, resposabile civile per il corpo dei Vigili Urbani, ritenuto estraneo ai fatti.

Tutti i colpevoli hanno già dichiarato che faranno ricorso in Appello.

Il padre di Emmanuel ha commentato: “Si è chiarito chi sono i colpevoli e chi no”, riferendosi all’accusa di spaccio e detenzione di stupafacenti rivolta al figlio per giustificare l’azione di polizia.

d.g.