Contestata ai Fuoriluogo l’associazione a delinquere ma cade l’aggravante eversiva. Il magistrato parla di “passione per lo scontro di piazza”. La sentenza potrebbe arrivare tra un mese.
Il processo alle attività dello spazio di documentazione anarchico Fuoriluogo è arrivato oggi alla requisitoria dell’accusa. Quattordici gli attivisti per cui il pubblico ministero ha chiesto condanne da 2 a 4 anni per associazione a delinquere, depennando l’aggravante di eversione dell’ordine democratico e terrorismo che era stata mantenuta dal gup. Per altri sei imputati la richiesta è di assoluzione per non avere commesso il fatto.
Ai frequentatori del circolo la pm contesta la “ricorrenza, frequenza e continuità di azioni violente”, motivata da una “passione per lo scontro di piazza”, cercato per “mostrare insofferenza nei confronti dell’ordine costituito e per dare massima rilevanza alle loro idee”. A riprova della tesi accusatoria, il magistrato elenca i frutti dell‘operazione che il 6 aprile 2011 vide sequestrato il circolo di via San Vitale 80 (in affitto da un privato che ne è poi tornato in possesso) e perquisite diverse abitazioni delle persone coinvolte: “bastoni, caschi, divise imbottite”, un’ampia rassegna stampa “sulle manifestazioni in cui ci sono stati scontri e sulle denunce” e infine alcuni documenti su un pc.
Nelle prossime udienze (17 e 31 marzo) si passerà alle arringhe della difesa, a cui seguiranno la camera di consiglio e la pronuncia della sentenza.