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Opinioni / L’arroganza del palazzo

Pubblichiamo due lettere giunte in redazione da lettori indignati per l’aumento dei biglietti degli autobus e dall’ordine del giorno con cui l’amministrazione disattende l’esito del referendum sui fondi alle materne private.

31 Luglio 2013 - 15:03

Democrazia?

Nonostante nutra seri dubbi sul concetto di democrazia così come è attualmente concepito, mi sorprendo ogni giorno di più. Chi ancora crede e sostiene l’attuale sistema politico basato sulla rappresentanza, non sembra però essere così sorpreso di come lo sono io.

In un giorno solo, il consiglio comunale bolognese ha mostrato uno spettacolo veramente pessimo. Non solo ha votato a maggioranza l’aumento (l’ennesimo) del biglietto dell’autobus, ma, cosa ancor peggiore, ha di fatto ignorato e calpestato l’esito del referendum sul finanziamento alle scuole private.

La tanto amata democrazia della X sul foglio di carta, sembra non piacere più neanche a chi si trova lì proprio grazie a questo sistema.

D’altronde, se il buongiorno si vede dal Governo (centrale), a Bologna hanno immediatamente emulato i loro colleghi romani, votando a braccetto con PdL e addirittura con la Lega Nord, il partito che quotidianamente rivolge insulti razzisti proprio ad un Ministro in targa PD. E purtroppo non è la prima volta.

E allora mi vengono in mente i proclami al “rispetto delle regole” che molti assessori intonano ogni qual volta ci sia da relazionarsi con le lotte sociali. Che sia un’occupazione, un centro sociale senza convenzione, uno sfratto, un corteo non autorizzato o un microfono in piazza Verdi, sembra che le regole (fatte da loro) vengano prima di ogni diritto. O regole, o morte!

Mi ritornano in mente anche gli inviti al voto “utile”, alla partecipazione dei cittadini alle scadenze elettorali, come fossero sinonimo di democrazia, come se davvero attraverso il voto, il cittadino si sentisse partecipe della vita politica.

Ma quindi, questo voto “utile”, è tale solo quando torna comodo a chi ha le redini delle città? Ed il rispetto delle regole, torna “utile” solo quando c’è da reprimere e contrastare chi cerca di portare alla luce le mille contraddizioni che quotidianamente vivono ampi settori della popolazione?

Perché dovremmo accettare imposizioni e decisioni da chi, per primo, non rispetta le regole che egli stesso accetta e decide? Perchè dovremmo confinare le nostre azioni nei recinti dentro i quali vorrebbero rinchiudere ogni problematica sociale?

Una possibile risposta potrebbe essere presa in prestito dalle parole che rivolse un assessore di Bologna ad una realtà sociale di fronte al problema dei senzatetto: “.. sono cazzi vostri.”… perlomeno di chi li ha votati (in-utilmente).

Lettera firmata

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Arroganza del potere

Ho cinquanta anni, non ho quasi mai votato, se non per indicare il mio fraterno amico Dodi a sindaco. Ma sono specializzata in campagne idealistiche e fallimentari e Dodi non è mai diventato sindaco … sarebbe stato il migliore di tutti!
Ho però parteicpato, quale mamma, alla campagna referendaria. Abbiamo vinto? Sì.
Ieri sono andata in Consiglio Comunale ad ascoltare un copione già scritto. Non mi aspettavo un risultato diverso. Ho pure portato mio figlio, almeno non avrà illusioni democratiche da grande.
Quello che non mi aspettavo era la viscidezza del potere. Mi sarei aspettata: Abbiamo il potere, decidiamo noi. L’avrei accettato ed apprezzato di più.
Non che pretendessero di spiegare a noi 55 mila che non abbiamo capito il quesito referendario, altrimenti avremmo votato B. Che in realtà non volevamo affatto eliminare i finanziamenti alle scuole private, che volevamo in realtà chiedere una maggior qualità delle scuole private.
Ma cosa siamo? 55 mila imbecilli? Neppure in grado di esprimere un’opinione!
Non so che dire e non so che fare, mi pervade un’immenso sentimento di rabbia ….
hasta siempre compagni perchè comunques sia andata questa volta non smetterò di lottare.

Lucia Gasperini