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Opinioni / Diaz: due pesi e due misure

Ripubblichiamo un commento della redazione di Infoaut.org sulle ultime richieste del PM in vista della sentenza (venerdì) del processo ai poliziotti autori dei pestaggi alla scuola Diaz, durante il G8 di Genova 2001.

13 Giugno 2012 - 13:13

Fonte: Infoaut.org

Sfacciataggine e compensazione made in Italy.

Alla luce della richiesta di confermare la sentenza di condanna nei confronti di 25 agenti e funzionari della Polizia (accusati dei pestaggi alla Diaz durante il G8 di Genova) emessa oggi dal sostituto procuratore generale Pietro Gaeta nella sua requisitoria in corso alla Quinta Sezione Penale in vista della sentenza attesa per venerdì, si va sempre più delineando quella che è la finalità politica che tiene insieme tutti i filoni processuali aperti sul G8 di Genova.

Nella realtà non c’è nulla di stupefacente ma semplicemente un giochetto ipocrita dello Stato italiano che assolve e promuove i mandanti di quelle operazioni di massacro a Genova – come per i casi di Gianni De Gennaro e Spartaco Mortola, il primo divenuto sottosegretario alla Presidenza del Consiglio, l’altro capo della Polfer di Torino – e che per compensare tanta sfacciataggine punisce invece i funzionari di polizia che eseguirono quegli ordini arrivati dall’alto. Gaeta ha infatti respinto la richiesta della difesa, giudicandola “manifestamente inammissibile”, di riaprire il processo, cosa che lo farebbe di fatto andare in prescrizione.

Il boccone però si fa ancora più amaro se le condanne richieste per gli agenti che vanno tutte dai 3 ai 4 anni al massimo, e per i quali è comunque stata esclusa l’ipotesi di condanna per tortura (in quanto non è mai stato ratificato dal nostro Parlamento come reato) vengono paragonate a quelle di “devastazione e saccheggio” richieste per dieci persone che manifestarono a Genova. Un reato, quello di devastazione e saccheggio, che pochissime altre volte è stato usato dal dopoguerra ad oggi, e che prevede una condanna da 7 a 10 anni.

Ci troviamo quindi di fronte a un quadro che, se confermato, sfiorerebbe come minimo il grottesco. Undici anni dopo Carlo, dopo il massacro alla Diaz e le torture di Bolzaneto, un’altra può essere la mazzata giuduziaria contro chi ha alzato la testa contro la violenza di stato. Nessuna giustizia è ancora stata fatta. Ma appunto, non è dai Tribunali che essa può giungere.

 

red. InfoAut