Acabnews Bologna

Oggi occupata la mensa: “Torneremo” [foto+comunicato]

La campagna #OccupyMensa invade i locali di piazza Puntoni per distribuire pasti a prezzi accessibili e svolgere un’assemblea aperta: “Vogliamo un’immediata riduzione dei prezzi”. Le nostre foto.

24 Ottobre 2013 - 15:09

Come annunciato nei giorni scorsi, la mensa di piazza Puntoni oggi è stata occupata da decine di studenti che hanno proseguito così la campagna #OccupyMensa. I manifestanti hanno distribuito pasti a prezzi accessibili per tutti e, in seguito, svolto un’assemblea all’interno dei locali. “Tra i nostri (bi)sogni, sicuramente c’è anche quello di una ristorazione accessibile a tutti e di qualità, e siamo determinati a conquistarlo collettivamente. Vogliamo un’immediata riduzione dei prezzi, un migliormento della qualità, l’ampliamento della scelta dei pasti, e migliori condizioni lavorative”, spiegano da #OccupyMensa.

Oggi “la mensa è occupata!”, annunciano gli attivisti di Hobo. Pagare “6,85 euro per un pasto completo alla mensa più cara d’Italia è un furto!”, dichiarano gli attivisti del Cua, “rivendichiamo il diritto ad un pasto accessibile a tutt*! L’alternativa esiste, oggi si mangia ad un euro, contro la privatizzazione della mensa”. Inoltre, la mensa “utilizza prodotti Granarolo, che appalta a cooperative che sfruttano i lavoratori, attaccano i diritti e si macchiano di 50 licenziamenti in seguito agli scioperi”. Ed infine: “L’occupazione della mensa di oggi è solo il primo passo, torneremo!”.

> Guarda le foto:

http://www.flickr.com/photos/zicphoto/sets/72157636899514514/show

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> Il comunicato:

Martedì 24 ottobre all’ora di pranzo la campagna #OccupyMensa si è materializzata dentro la mensa universitaria di Piazza Puntoni, la mensa universitaria più cara d’Italia dove un pasto completo costa 6,85 euro

Una situazione dovuta al fatto che per il rettore-sceriffo Dionigi e l’Ente Regionale per il diritto allo studio (ERGO) è assolutamente normale che la mensa dell’Alma Mater sia appaltata ad una ditta privata che ovviamente persegue i propri interessi cercando di procurarsi maggior profitto possibile sulla pelle degli studenti.

Dopo la benedizione bipartisan di riforma Gelmini e università-azienda si cominciano a vedere i pessimi risultati di queste operazioni; noi al contrario crediamo che un pasto accessibile a tutt* sia un diritto degli studenti e delle studentesse. Come se non bastasse la mensa utilizza prodotti Granarolo, cooperativa in salsa PD oggetto di lotte fortissime da parte dei suoi lavoratori – quasi totalmente migranti – per la dignità e il salario sul posto di lavoro. Basta aggiungere che Granarolo non riconosce il diritto di sciopero e ha licenziato, grazie alle norme sulla precarietà, 50 lavoratori in lotta, per questo è partito il boicottaggio dei prodotti che intendiamo portare avanti.

Per queste ragioni la mensa è stata occupata e abbiamo messo in campo un pranzo sociale ad 1 euro riscontrando un successo travolgente a riprova di come il caro-mensa sia un problema sentitissimo dagli studenti.

Come in Piazza Verdi è stata cacciata la Polizia in nome del diritto di assemblea, come si sono difesi gli spazi e le aule sotto attacco dentro l’università, come si sono occupati alloggi per gli studenti vogliamo riprenderci anche la mensa. I diritti si conquistano a spinta, per questo rilanciamo l’appuntamento a martedì 29 ottobre alle h.13 sempre alla mensa più cara d’Italia.

#OccupyMensa