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Nuovo sciopero alla Toyota

Il 27 invece astensione degli addetti alle pulizie dell’aeroporto che, cambiato l’appalto, subiscono peggiori condizioni contrattuali. Riders: dopo la grande assemblea di domenica, dal Comune ottimismo sulla trattativa con le piattaforme per la carta dei diritti.

18 Aprile 2018 - 21:38

I lavoratori dello stabilimento Toyota di via Persicetana Vecchia sono scesi in sciopero dalle 14 alle 18 di oggi pomeriggio, reclamando ” la immediata reintegra e la prossima stabilizzazione dei lavoratori precari”. Ne dà notizia Usb, specificando che “la vertenza proseguirà sino a quando non si arriverà ad un accordo che affronti e risolva le richieste della piattaforma approvata”.

“L’assemblea dei lavoratori Toyota di lunedì 16 – racconta il sindacato – scorso ha approvato una serie di rivendicazioni alla direzione aziendale in merito: a conferma lavoratori a termine, investimenti, premio e sicurezza”, ma “davanti alla richiesta di conferma di un lavoratore precario la direzione ha risposto picche”. Di qui la mobilitazione.

E’ fissato invece al 27 aprile l’astensione dal lavoro di Pulitori e Affini Spa e Miorelli Service, società che hanno in appalto i servizi di pulizia all’aeroporto Marconi, dopo il nulla di fatto di un tavolo di trattativa convocato in prefettura. Sempre Usb: “Dalla data di subentro nell’appalto di pulizia da parte delle due società, i lavoratori si sono visti fin da subito negare tutte le condizioni di miglior favore che avevano ottenuto in precedenza e peggiorare le loro condizioni contrattuali e di lavoro: abolizione del buono pasto, turni di lavoro sfiancanti, straordinari utilizzati per ricattare i lavoratori part-time, mezzi di lavoro obsoleti e buste paga poco chiare. Dopo anni di mancato ascolto delle loro richieste i dipendenti delle due società hanno deciso di cambiare rotta e di organizzarsi con Usb per rivendicare i propri diritti e condizioni di lavoro dignitose, vista anche la totale inerzia di Cgil e Uil che hanno dato il via libera alle due società firmando un accordo di cambio appalto di cui il contenuto non è mai stato messo a conoscenza dei lavoratori”.

Si legge poi nel comunicato sindacale: “Ancora una volta Usb denuncia le condizioni di sfruttamento dei lavoratori assunti negli appalti. Tanto nelle aziende private, quanto nel settore pubblico, l’esternalizzazione dei servizi definisce un modello di lavoro basato sempre di più sulla negazione dei diritti minimi, sulla precarietà e sul ricatto. Crediamo fermamente che le istituzioni politiche del nostro territorio, in quanto soci partecipanti di Aeroporto Marconi SpA (il Comune di Bologna, Città Metropolitana e la Regione), siano responsabili in prima persona delle condizioni peggiorative imposte dalle società in appalto e che debbano assumere il compito di porre fine a questo modello nell’interesse dei lavoratori e della cittadinanza utente. Usb resterà al fianco dei lavoratori fino a quando non verranno rispettati i loro diritti e la loro dignità”.

Intanto qualche novità potrebbe registrarsi nella partita sulla carta dei diritti dei riders, con cui l’amministrazione, a suo dire, vorrebbe introdurre obbligo di copertura assicurativa, equo compenso, integrativo per festivi e clima avverso, un’ indennità di disponibilità e la possibilità di darsi indisponibili per brevi periodi senza ripercussioni. Secondo la Giunta infatti i responsabili per l’Italia delle piattaforme di food delivery “hanno capito la proposta” e c’è “interesse a negoziare tra le parti piuttosto che affrontare il tema nelle aule di tribunale, perché è un danno all’immagine”. Sarebbe anche in piedi l’ipotesi che Palazzo d’Accursio possa  costituirsi parte civile qualora un ciclofattorino chiedesse i danni dopo essere stato coinvolto in un incidente stradale. Domenica scorsa riders da tutta Italia si sono riuniti in una grande assemblea a Làbas, confermata la mobilitazione del Primo Maggio.