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No Cop15 / Corteo e azioni contro le multinazionali, sette italiani tra gli arrestati

Pugno duro della polizia, sessantuno arresti, innumerevoli fermi e perquisizioni. Pubblichiamo il secondo report inviatoci dalla nostra collaboratrice S. che sta partecipando alle contestazioni del summit globale sul clima a Copenhagen

12 Dicembre 2009 - 01:02

Ieri, 11 dicembre, giornata di mobilitazione contro le corporation, manifestazione convocata alle 10 a Nytorv, una piazza centrale della capitale danese, sotto lo slogan “Don’t buy the lie“:  “Direct Action” per dissuadere le multinazionali a prendere parte al COP15, creando azioni di disturbo verso diversi obiettivi precedentemente individuati.

Nel lasciare la piazza del concentramento, dove si erano concentrate cinquecento persone, è stato prima accerchiato e poi fermato un folto gruppo di persone che sono state identificate e infine rilasciate. Raggiunti gli altri attivisti davanti al Forum in Rosenorns Alle, un grande edificio che verra usato per un’expo del Cop15 domani e dopodomani, sono avvenute cariche e avanzamenti caotici di polizia a piedi e defender verso la folla. Dopo diversi tentativi di entrare nell’edificio, cercando di aggirare gli agenti antisommopssa, ci si è mossi verso il successivo obiettivo.

La polizia, probabilmente avendo scoperto la destinazione, ci ha seguito e preceduto, bloccato i passaggi e isolato alcuni. Dopo questi momenti di confusione ci si è dispersi in gruppi minori. Io mi sono trovata con altri 150-200 persone a proseguire su un ponte che ci avrebbe fatto oltrepassare il fiume ma è stato prontamente sbarrato il lato opposto con camionette e 60-70 poliziotti. Poco dopo si sono schierati anche dietro di noi, isolandoci sul ponte.
Dopo circa mezz’ora siamo riusciti ad andar via con la minaccia da parte dei poliziotti che se avessimo continuato a fare azioni saremmo stati arrestati.

Gli arresti a fine manifestazione sono stati sessantuno, tra cui sette italiani (romani, veneziani e napoletani), innumerevoli i fermi, le identificazioni e le perquisizioni corporali. Gia in mattinata erano state fermate diverse persone all’uscita di Ragnhildgade, l’accomodation place messo a disposizione per i manifestanti provenienti dall’estero.
La sensazione è stata che la polizia volesse mostrare il pugno duro in previsione delle manifestazioni di oggi e dei giorni seguenti, che si preannunciano piu partecipate e più determinate decise rispetto a quella di ieri.