Acabnews Bologna

Nidi, il concorso del Comune boccia cento educatrici storiche

Cobas: “Cinico e spietato setaccio, sottoporremo prova a esperti”. Sgb: Palazzo d’Accursio “si è liberato delle lavoratrici che da sempre lottano per i propri diritti”.

10 Settembre 2018 - 11:25

Sono stati diffusi gli esiti della prova scritta di un concorso per gli asili nido comunali: secondo i dati diffusi dai sindacati di base, oltre due terzi dei candidati non sono stati ammessi all’orale, e tra loro la metà delle lavoratrici che lavorano da anni per Palazzo d’Accursio.

Così i Cobas: “E’ una comunità distrutta quella che esce da questa prova scritta. La rabbia, la frustrazione, le lacrime di chi non è passato (ma anche di chi è passato e di chi è di ruolo e che oggi ha perso delle colleghe) corrono tra i gruppi whatsapp, le pagine Fb dedicate ai nidi. Noi, come Cobas, vogliamo raccogliere tutte le testimonianze affinché chi si è reso responsabile di tutto questo si renda conto di quale danno abbia arrecato a queste persone e ai servizi educativi. Dai dati elaborati dai Cobas emerge una vera e propria carneficina. Su 216 educatrici che lavoravano da anni (alcune da decenni) per il Comune e che hanno partecipato alla prova, 100 (non è numero, sono cento biorgrafie, centinaia di anni di esperienza, migliaia di relazioni costruite nel tempo!) non l’hanno superato e non potranno più offrire la loro preziosa esperienza per il Comune di Bologna. Doveva essere un concorso finalizzato alla stabilizzazione o, quanto meno, alla continuità di un percorso lavorativo e invece si sta rivelando per quello che è: un cinico e spietato setaccio. Pensate che 94 partecipanti alla prova erano nella ‘riserva del 40%’ per il possesso dei requisiti di anzianità, di queste hanno superato la prova solo in 40! 54 di loro sono rimaste escluse! E questa, secondo il Comune, sarebbe un concorso teso alla ‘stabilizzazione’? E non è tutto. La prova è stata superata solo da 364 candidati. Le probabilità che ne esca una graduatoria sufficiente a coprire i servizi è, a questo punto, molto bassa tenendo conto che queste persone dovranno superare l’orale e, nel tempo, molte rinunceranno all’incarico e usciranno dalla graduatoria. Già immaginiamo il Comune correre ai ripari con concorsini toppa o improvvisate liste integrative al limite della legalità! Oggi tutti i lavoratori e le lavoratrici del Comune di Bologna, i rappresentanti sindacali, si devono stringere intorno ai colleghi ed alle colleghe vittime di una prova che contiene molte criticità e che i Cobas intendono sottoporre ad attenta valutazione di esperti al fine di verificare la correttezza delle risposte spacciate per corrette ma sulle quali molti ci stanno manifestando perplessità!”

Altrettando duro il Sindacato Generale di Base: “Chi ha paura dell’asilo? Forse lo stesso Comune di Bologna che liquida con un concorso trappola le sue educatrici! Il concorso del 4 settembre può essere di fatto ribattezzato il concorso della vergogna! Costruito ad arte per cacciare le educatrici che da anni hanno contribuito a garantire l’apertura dei nidi rivendicandone la qualità. Con questo concorso il Comune ha svecchiato il personale e si è liberato delle educatrici che da sempre lottano per la difesa dei propri diritti. Queste lavoratrici, hanno garantito l’alta qualità del servizio con la loro professionalità e con l’impegno quotidiano, opponendosi e lottando contro questa giunta comunale che con continue riorganizzazioni ha cercato in tanti modi di smantellare i servizi educativi e scolastici. Sgb è come sempre al loro fianco sostenendo le loro rivendicazioni per una vera stabilizzazione del personale. Per Sgb anche questa vergognosa vicenda dimostra il fallimento della gestione IES e ne chiede da tempo il superamento e il ritorno ad una gestione diretta per garantire un’ alta qualità dei servizi. Dopo il concorso truffa delle insegnanti dell’infanzia e dei collaboratori a cui hanno tolto dopo anni di servizio dignità e lavoro ora tocca alle educatrici. Sgb dice no a questa mattanza, nessuno si salva da solo, ed è ora di dire basta a questa macelleria paventata nei servizi educativi e scolastici bolognesi sotto il nome della IES.”.