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Nidi comunali, Cobas: “Modello non condiviso dai lavoratori”

Il sindacato sul prolungamento del calendario scolastico oltre il 30 giugno: “Continuiamo ad opporci alle politiche di aziendalizzazione della scuola in tutte le sue articolazioni educative e formative”.

17 Maggio 2017 - 12:50

L’11 maggio l’amministrazione comunale, Cgil, Cisl e Uil “hanno sottoscritto l’accordo sul lavoro nei nidi comunali, nel quale si determina il prolungamento del calendario scolastico oltre il 30 giugno, insistendo in un modello sperimentale non condiviso dai lavoratori, che prevede di lavorare anche 11 giorni nel mese di luglio, ma con un incentivo al lavoro ridotto a soli 3 giorni. Avevamo chiesto all’amministrazione di aprire una trattativa, per rivedere il modello organizzativo ma l’amministrazione è stata inamovibile. In questa trattativa Cgil, Cisl e Uil sono state, come per consolidata tradizione, già sempre in sintonia con la voce del padrone”. A prendere posizione sulla trattativa sono i Cobas del Comune, contrari invece all’intesa perchè la base dei lavoratori “ha saputo indicare con autonomia e fermezza da che parte stare, coniugando insieme le ragioni del lavoro e le ragioni sociali che attraversano il mondo della scuola. Tutto questo accade in un momento nel quale la ristrutturazione aziendalistica, flessibile e integrata della scuola pubblica si rivela per quello che è al di là delle favole governative: sia dal punto di vista della organizzazione, sia da quello della funzione educativa e dell’istruzione, questa riforma è infatti una vera e propria aberrazione culturale e sociale. Se a questo si aggiungono la pesante compressione dei salari a fronte della continua estensione flessibile dei carichi e dei tempi complessivi di lavoro, il feroce dumping sociale che struttura il job in appalto al terzo settore, la situazione diventa incandescente”.

Conclude il sindacato di base: “Per parte nostra, continuiamo ad opporci alle politiche di aziendalizzazione della scuola in tutte le sue articolazioni educative e formative, ricercando e costruendo sinergie nella consapevolezza che solo una larga e forte alleanza sociale, autorganizzata in autonomia dagli apparati istituzionali, può contrastare la demolizione della scuola pubblica, il peggioramento delle condizioni di lavoro e l’impoverimento dei salari”.