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Nidi, “Bologna respinge il razzismo e costringe il Comune al dietro-front”

Salta l’obbligo di presentare il permesso di soggiorno per iscrivere i bambini delle famiglie straniere all’asilo. Leggi il comunicato di Tpo, Ya Basta! e Bartleby. Non è più necessario il sit-in previsto per domani in Comune.

14 Aprile 2010 - 13:31

Non serve il permesso di soggiorno per iscriversi ai nidi. Finalmente si conclude in maniera positiva la vergognosa vicenda della richiesta del permesso di soggiorno per l’iscrizione agli asili nido per i genitori migranti.

Questa vittoria è merito della campagna di dissenso e di pressione che in breve tempo si è sviluppata in città. La reazione di movimenti, cittadini, partiti, sindacati ed istituzioni ha saputo bloccare un provvedimento discriminatorio la cui gravità non era stata colta da chi l’aveva approvato.

E’ la dimostrazione che nessuna legge può essere imposta ed applicata automaticamente quando c’è una collettività che mette in atto una resistenza attiva, che manifesta la propria indignazione producendo dibattito, discussione, mobilitazione.

Da parte nostra abbiamo creduto fino in fondo che questa battaglia per la cancellazione di un requisito stigmatizzante fosse una questione di civiltà contro le leggi che costringono i migranti alla clandestinità forzata, contro il discorso pubblico che troppe volte cerca negli stranieri il capro espiatorio di fronte ad una politica di riduzione dei servizi di welfare.

Abbiamo investito le nostre forze senza riserve per raggiungere questo risultato affinché fosse chiaro che le disposizioni razziste ed i discorsi leghisti non devono avere cittadinanza.

Bologna oggi ha saputo dare un segnale chiaro: le leggi razziste non vanno applicate!

Tpo, Bartleby, Ya Basta