Sotto le Torri performance per rivendicare la libertà di esprimersi sui muri della città, per rispondere all’esposto presentato dalla polizia municipale in procura contro la street artist Alicè.
“Il Comune e la Procura devono ritirare la denuncia a carico di Alicè e di tutti quelli ‘beccati’ a scrivere sui muri. Noi non facciamo distinzioni tra i tag, le scritte politiche, i murales, i manifesti, i graffiti, ma diciamo ‘no’ alla criminalizzazione, alla sospensione della condizionale, agli arresti, alle perquisizioni nelle abitazioni private alle 6 del mattino per cercare non un camorrista ma delle bombolette”.
E’ chiaro il messaggio lanciato dal presidio-performance con cui, oggi pomeriggio, alcune decine di street artist e loro sostenitori hanno dipinto un grande manifesto sul pannello di legno che delimita i lavori sotto le Due torri, rispondendo così alla denuncia ai danni della nota artista che aveva raccontato delle sue opere su un quotidiano locale.
“Non siamo camorristi – proseguono – ed è paradossale che si possa accusare qualcuno di associazione a delinquere per essersi espresso su un muro della città”.
(foto Dire)