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Nasce il Coordinamento Migranti di Castel Maggiore

Dopo lo sciopero del lavoro migrante del primo marzo, nasce un nuovo Coordinamento migranti a Castel Maggiore. Leggi il documento fondativo, diffuso dal Coordinamento Migranti di Bologna e provincia.

06 Marzo 2010 - 17:22

Noi donne e uomini, migranti e italiani, decidiamo di stringere un patto antirazzista e di fondare il Coordinamento Migranti Castel Maggiore.

L´Italia, Paese in cui abbiamo scelto di vivere, sta diventando una società che ci è estranea perché razzista. I media ci dipingono come delinquenti, gente che ruba il lavoro e le case popolari agli italiani, che stupra e picchia le donne, terroristi. Non lo accettiamo. Molti di noi vivono qui da quasi vent´anni, i nostri figli sono nati e cresciuti qui, hanno amici italiani, ma sappiamo che quando diventeranno maggiorenni per lo Stato italiano saranno stranieri perché per la legge non riconosce la cittadinanza ai figli degli immigrati anche se sono nati e cresciuti in questo Paese. Le leggi italiane sull´immigrazione producono clandestini e non cittadini.

La Bossi-Fini legando il permesso di soggiorno al lavoro ci rende ricattabili e indifesi: oggi con la crisi economica molti perdono il lavoro, i migranti per primi, ma se non si trova un´occupazione entro sei mesi si diventa clandestini e soggetti a espulsione, anche se si vive in Italia da vent´anni.
Il Pacchetto Sicurezza, poi, con il reato di clandestinità ci rende fuorilegge e
criminali. Il Governo Berlusconi ha poi inventato il permesso di soggiorno a punti: per ottenerlo si dovrà dimostrare di conoscere la Costituzione e la lingua Italiana. Ci piacerebbe sapere quanti tra gli italiani sanno cosa dice la Costituzione e usano alla perfezione le regole della grammatica italiana!

Per questo Paese noi siamo solo braccia da sfruttare in un mercato del lavoro
precario. Solo braccia e niente cervello, di cui sbarazzarsi quando non serviamo più, come hanno dimostrato i fatti di Rosarno. Noi crediamo che la violenza istituzionale verso i migranti sia la prima tappa di un attacco verso i diritti di tutti i lavoratori e le libertà dei cittadini italiani. E´ facile creare divisioni tra migranti e italiani agendo sulla paura del diverso, sui pregiudizi, sul timore che hanno gli italiani di perdere i propri privilegi, ma in questo paese ormai nessuno può più sentirsi garantito. L´hanno capito le centinaia di lavoratori e cittadini italiani che sono scesi in piazza insieme ai migranti il Primo marzo.

E proprio il Primo Marzo ci ha dato una grande lezione: solo se uniamo le lotte possiamo sperare di cambiare questa società. Questo è lo spirito che ci guida. Il coordinamento dovrà diventare un punto di riferimento per tutti i migranti e gli italiani che vogliono impegnarsi per cambiare la situazione attuale. Dovremo essere capaci di lottare contro le ingiustizie e per i nostri diritti e di aiutare concretamente chi si trova in difficoltà. Vogliamo essere indipendenti e autonomi rispetto ai partiti e ai sindacati perché crediamo che solo attraverso l´autorganizzazione sia possibile dare voce ai problemi che viviamo senza essere strumentalizzati. Fondare un coordinamento capace di aggregare persone anche di altri comuni è per noi una grande scommessa, ma ci crediamo. Questo può essere l´inizio di un cammino verso la costruzione di una società libera e meticcia. Partendo da noi, dalle nostre storie, dalle nostre diverse provenienze, lingue e culture, possiamo sperimentare quanto sia importante l´incontro e la conoscenza per abbattere i muri del pregiudizio e del razzismo. Tutti diversi ma tutti uguali nella responsabilità di prendere in mano i nostri destini.