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Nasce Camilla, per il primo “emporio di comunità”

Il progetto: “Grazie all’autogestione e all’acquisto diretto dai produttori, la cooperativa garantisce a tutti i soci la possibilità di comprare beni di alta qualità a prezzi contenuti nel rispetto della giusta remunerazione di chi lavora”.

22 Giugno 2018 - 20:16

“Sarà una cooperativa di consumo a ciclo chiuso, i soci potranno acquistare beni di consumo quotidiani e partecipare direttamente al processo decisionale, oltre ad avere uno spazio in cui fare attività aggregative, di cultura, e tutte quelle che i soci vorranno proporre”. I soci fondatori presentano così la cooperativa Camilla, costituita formalmente ieri, pensata per realizzare a Bologna il primo “emporio di comunità” in Italia. Il progetto ha preso forma tra i partecipanti al gruppo di acquisto solidale Alchemilla Gas e l’associazione per la sovranità alimentare CampiAperti. L’obiettivo è tagliare il nastro dell’emporio in autunno. “Più soci siamo, più diamo forza al progetto, più tutti i soci avranno vantaggi”, è l’appello dei fondatori: finora l’iniziativa ha raccolto 450 pre-adesioni. “All’inizio sarà importante che tutti capiscano l’importanza di fare acquisti in cooperativa, per poter abbassare il ricarico sui prezzi che serve a coprire le spese e averne tutti un vantaggio economico”, spiegano i promotori del progetto: bisognerà ricevere i prodotti, riempire gli scaffali, stare alla cassa, ma anche garantire attività come l’amministrazione e la comunicazione. Ogni socio si impegnerà a dedicare tre ore al mese di tempo ed energie per le attivitaà necessarie a far funzionare l’emporio e la cooperativa. Per gli acquisti ci si rivolgerà a “fornitori selezionati dai soci sulla base della qualità dei prodotti e della sostenibilità delle produzioni. Camilla sostiene l’agricoltura contadina come alternativa a quella industriale perché rispetta gli equilibri naturali. Grazie all’autogestione e all’acquisto diretto dai produttori, la cooperativa garantisce a tutti i soci la possibilità di comprare beni di alta qualità a prezzi contenuti nel rispetto della giusta remunerazione di chi lavora”.