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Mr.Job, capo magazziniere a processo per violenza

Rinviato a giudizio con l’accusa di maltrattamento e tentata violenza sessuale su undici operaie il responsabile del magazzino della coop in appalto a Yoox. Grande la solidarietà espressa fuori dal Tribunale.

04 Giugno 2015 - 17:00

Presidio Yoox (foto Zic)Nel luglio 2014, undici lavoratrici della logistica che lavorano per la cooperativa Mr.Job, nell’ambito di un appalto della Yoox, avevano presentato esposto alla Procura di Bologna per denunciare casi di molestie sul lavoro. Dopo quasi un anno, questa mattina, il giudice per le udienze preliminari ha sentito a porte chiuse il gruppo di donne denuncianti e rinviato a giudizio il capo magazziniere della ditta.

Maltrattamenti, tentata violenza sessuale e estorsione continuata sono i reati che vengono contestati all’uomo al momento. Per questa ragione il giudice ha deciso di mandare a processo in aula l’ex responsabile del magazzino. In attesa della prima udienza fissata per il 15 ottobre prossimo, le undici ragazze e il sindacato di base Sì Cobas hanno chiesto di costituirsi parte civile.

Gli episodi di maltrattamento subiti dalle operaie si riferiscono tutti al periodo tra il 2011 e il 2014. Nonostante il caso giudiziario, le undici donne continuano comunque a lavorare come facchine dipendenti della cooperativa Mr.Job in appalto presso i capannoni della Yoox. Ma, come denuncia la loro avvocato, le ragazze sono costrette a subire mobbing da parte di colleghi e superiori.

Presidio Yoox (foto Zic)In solidarietà alle operaie, mentre nelle aule di via Farini era in corso l’udienza, un nutrito gruppo di lavoratori e lavoratrici si è ritrovato nel cortile del Tribunale e espresso solidarietà alle facchine in lotta. Durante il presidio, convocato dai Si Cobas, un lungo striscione bianco con  scritto “Solidarietà con le lavoratrici Yoox” è stato affisso al portico del palazzo. Nel mentre, un impianto audio ha diffuso musica e dato spazio agli interventi. Attiviste e attivisti hanno ribadito la loro solidarietà con chi alza la testa, hanno messo l’accento su come la vicenda della Yoox sia sintomatica dei livelli di sfruttamento dentro le fabbriche e più in generale nei posti di lavoro, specchio dei restringimenti degli spazi di libertà e dei diritti nella società in genere.

Secondo i manifestanti, “alzare la testa oggi è un atto di dignità e di coraggio in una situazione certo non facile e che questo andare controcorrente. E’ l’unica via per conquistare dignità, la lotta individuale e ancor più quella collettiva e organizzata”.

“L’udienza è andata bene, ma è gravissimo che nessuna delle due aziende coinvolte (Yoox e Mr.Job) si sia mai interessata a quello che le ragazze subivano” ha raccontato l’avvocato difensore delle donne appena uscita dall’aula. La musica e gli interventi dalla strada si sono sentiti dentro il Tribunale e questo è stato salutato dalle lavoratrici e dall’avvocato come un segnale positivo. In generale, i sentimenti diffusi tra le lavoratrici contente di questa (inaspettata) manifestazione di solidarietà sono stati gioia e orgoglio.

Presidio Yoox (foto Zic)