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Minniti contestato a Imola: “Basta paura e repressione”

Ieri il ministro dell’Interno era all’hotel Molino Rosso per un’iniziativa del Pd intitolata “La sicurezza è libertà”. Antifascisti: “Per la socialità nei nostri quartieri, contro la criminalizzazione della povertà e delle lotte”.

24 Giugno 2017 - 11:15

Bandiere “Refugees  welcome” e uno striscione con scritto “Sicurezza è libertà? Con paura e repressione controllate le città”. Così ieri a Imola è stato contestato il ministro degli interni, Marco Minniti, invitato dal Pd locale per un’iniziativa dal titolo “La sicurezza è libertà” che si è svolta all’hotel Molino Rosso. “Contestato dentro e fuori il convegno blindato del Pd, per ribadire che siamo contro le misure razziste e repressive del decreto Minniti-Orlando!”, racconta Imola Antifascista.

Questo il testo del comunicato letto dagli antifascisti: “Sicurezza o repressione? Il Decreto Minniti-Orlando su immigrazione e sicurezza è stato approvato dal Governo Gentiloni (targato Pd). I punti principali riguardano l’abolizione del secondo grado di giudizio per chi riceve il diniego alla richiesta di protezione umanitaria, l’introduzione dei Cpr ( i nuovi Cie) e l’introduzione di lavoro gratuito per tutti/e i/le richiedenti asilo. Per quanto riguarda la parte sulla sicurezza verranno concessi maggiori poteri (estremamente discrezionali) a sindaco e questore, è previsto il daspo urbano cioè l’allontanamento forzato da determinate zone della città per tutti i soggetti considerati ‘marginali’ e i fogli di via preventivi per coloro che esprimono dissenso. L’obiettivo è il ‘decoro urbano’: respingere chi non ha le carte in regola per restare tra le mura invisibili ma opprimenti di questa fortezza europea, isolare gli oppositori e i ‘socialmente pericolosi’, svuotare le piazze, intimidire i movimenti politici e zittire qualunque forma di dissenso. Ancora una volta ad essere colpiti per primi sono i poveri e i migranti che vengono allontanati, diniegati, esplusi. Si continua a parlare di sicurezza (per chi?) continuando a negare i problemi reali: la povertà, la disoccupazione, la perdita della casa, lo smantellamento del welfare e della scuola pubblica. Ci muoveremo contro il Decreto Minniti/Orlando, per la socialità nei nostri quartieri, contro la criminalizzazione della povertà e delle lotte e per l’accoglienza! La nostra sicurezza è casa, lavoro, scuola e sanità per tutte e tutti!”.