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Milano / Mayday 2015, parte il processo a cinque #NoExpo

Arrestati a novembre rischiano fino a dodici anni di pena per devastazione e incendio. Il ministero ha chiesto il risarcimento per pagare le ore di straordinario alla Digos per l’analisi dei filmati.

21 Aprile 2016 - 11:03

(da Radio Onda d’Urto)

#NoExpoMayDay, © Michele LapiniOrmai un anno fa, il 1 maggio, la giornata di lotta e rabbia a Milano contro Expo. Ieri, sempre a Milano, si è aperto con rito abbreviato il processo ai danni di cinque manifestanti italiani, uno dei quali latitante, mentre altri due sono ai domiciliari e due in carcere. Arrestati il 12 novembre scorso, sono accusati di devastazione e saccheggio, che prevede una pena fino a 15 anni di carcere. Oggi i giudici hanno ammesso come parte civile il Ministero dell’Interno, che ha chiesto la bellezza di 300 mila euro come danno d’immagine e pure 7.726,13 euro come “risarcimento” delle ore straordinarie usate dagli uomini della Digos per analizzare i filmati. Ammessa anche Unicredit per la “devastazione” di due filiali prese di mira durante il corteo: chiesti qui 870 mila euro di danno.

Niente estradizione e quindi processo e richiesta danni, invece, per 5 manifestanti greci, a cui i giudici ateniesi hanno negato l’estrazione in Italia perché “’la responsabilità collettiva non è riconosciuta nel diritto penale greco che contempla solo quella’ individuale. In Grecia poi non esistono i reati di devastazione e saccheggio”, retaggio italico del fascista codice Rocco. Prossima udienza il 5 maggio, la sentenza il 9 giugno.